Martedì 14 luglio, alle 19,
nell´atrio della Stazione di Campo Marzio (via Giulio Cesare 1) a Trieste,
Paolo Rumiz presenterà il suo ultimo libro, "L´Italia in seconda classe".
Si tratta del racconto - apparso a puntate su "Repubblica" e ristampato da Feltrinelli - di un viaggio nello Stivale, Sardegna e Sicilia, fatto da Rumiz in compagnia di un amico misterioso (in realtà assai noto, che tenta - invano - di viaggiare in incognito), utilizzando quasi esclusivamente ferrovie "secondarie". Quasi 8.000 chilometri, attraverso un´Italia "minore", i suoi personaggi, la sua storia e la sua realtà attuale, cogliendo i segnali inquietanti del futuro che ci attende. Il volume è arricchito dalle tavole a fumetti di Altan.
Rumiz a Campo Marzio dialogherà col pubblico su TAV, decrescita e viaggiatori diventati "clienti", in un sistema ferroviario che un tempo era servizio pubblico e principale tessuto connettivo del Paese, mentre oggi sembra un´azienda come tante altre (anche mal gestita dai suoi dirigenti e da tanti Governi): condannata alla marginalità rispetto alla dittatura del trasporto su gomma e su asfalto.
L´iniziativa è promossa dal mensile "Konrad", in collaborazione con l´Associazione Dopolavoro Ferroviario, il Museo Ferroviario di Campo Marzio e la Libreria Minerva.
Teppista, soccorrici tu! Siamo a corto di argomenti.
Scritto da: Ilva | 10/07/2009 a 11:09
Per l'amor del cielo, non vorrete mica che Teppista si precipiti alla presentazione del libro di Rumiz, per mandarcela a puttane? :-)))
Dario Predonzan
Direttore di Konrad
Scritto da: Dario Predonzan | 10/07/2009 a 12:27
Preciso che "mandare a puttane" è un vecchio modo di dire completamente privo di connotati sessisti.
Scritto da: luciano / idefix | 10/07/2009 a 12:45
(fuori contesto: ANCORA UNA VOLTA ALE' TORO!)
Scritto da: Giordano | 10/07/2009 a 13:09
Se ti riferisci ai tori di Pamplona (e al turista morto), quella "festa" è una cosa barbarica e incivile che aborro con tutte le mie forze, che muoiano o si feriscano i tori oppure gli umani.
Se invece ti riferisci al Torino Calcio, pero che Cairo non venda Dzemaili (ottimo e giovane centrocampista), che Rolando Bianchi resti e faccia un gran campionato, che gli ingaggi assurdamente alti di Barone Di Michele Diana Amoruso Gasbarroni scompaiano causa cessione. Insomma, che il Toro giochi da Toro e torni in serie A a testa alta.
Scritto da: luciano / idefix | 10/07/2009 a 13:41
mi riferivo alla prima...
e auspico, perchè no?, la seconda... essendo anche, io, un antijuventino.
ehh, tempo fa qualcuno sosteneva che definirsi anti-qualcosa non fosse proprio il massimo, ma io non sono per nulla d' accordo. basti pensare a "antifascista"...
Scritto da: Giordano | 10/07/2009 a 14:07
Sono d'accordo. Le nostre molteplici identità (individuali e di gruppo) si costruiscono anche riuscendo a capire a cosa siamo anti.
Certo: bisogna stare attenti a non scivolare (a me capita di cascarci) nel manicheo "noi" e "loro". Ma anche qui, a volte, è un'operazione indispensabile e "sana". Appunto: antifascista, antinazista, antirazzista, contro la mafia, contro gli sfruttatori, antistalinista e via elencando.
Scritto da: luciano / idefix | 10/07/2009 a 14:30
Non vengo perché mercoledì mattina mi devo svegliare molto presto per prendere un treno.
Scherzo, naturalmente: considerato che viaggio poco frequentemente in treno, mi sembra una conincidenza molto felice (al di là della mia profonda ammirazione per Rumiz).
Scritto da: marino | 10/07/2009 a 14:52
Io viaggio spesso in treno e mi piace molto. Anche se, anno dopo anno, vedo il progressivo degrado: se non ci fosse Trenitalia e i suoi dirigenti-digerenti, sarebbe meglio.
Scritto da: luciano / idefix | 10/07/2009 a 15:22
ecco! io sono razzista nel senso che i "loro", per quanto mi sforzi, non li posso mica mettere nei "noi", perchè noi e loro spesso siamo realmente e giustamente inconciliabili...
"antifascista" è l' unica etichetta che accetto che mi venga affibiata (perchè sono un patriota, io!, sono un italiano, un italiano vero! lasciatemi cantare...).
Scritto da: Giordano | 10/07/2009 a 15:33
Giordano: il "razzista" non c'entra nulla. Da alcuni anni viene usato a sproposito, nella migliore delle ipotesi come sinonimo (e non lo è) di "profondamente antipatizzante".
Essere razzista significa disprezzare, discriminare o perseguitare un'etnia in quanto tale.
Scritto da: luciano / idefix | 10/07/2009 a 15:54
Anch'io ho amato molto e amo ancora viaggiare in treno, sebbene tutto oggi sia totalmente diverso rispetto a quando da bambino sulla linea secondaria che a volte facevo con i genitori c'erano ancora le vecchie vaporiere.
Mi affacciavo al finestrino con la testa sempre rivolta verso la coda del convoglio perché se guardavo verso la locomotiva mi si riempivano gli occhi di granelli di carbone che uscivano mescolati al vapore dal fumaiolo.
Ricordo il divertimento quando facevo una piccola elica con la stecca del gelato e la facevo girare velocissima con lo spostamento d'aria.
Poi i treni elettrici li predendevo settimanalmente per motivi di studio prima e di studio e lavoro dopo passati i vent'anni.
Conoscevo il paesaggio come le mie tasche, ma non mi stancavo mai di guardarlo perché da un mese all'altro cambiava in continuazione col cambio delle stagioni.
Sì, immagino che per le persone della mia generazione, il treno, tanti anni fa, aveva un fascino particolare.
Scritto da: Irnerio | 10/07/2009 a 23:15
io conoscevo un certo Rumi...
Scritto da: inimitable | 11/07/2009 a 00:44
Rumi....altri tempi e soprattutto altri orizzonti...
Scritto da: uno | 11/07/2009 a 10:06
Peccato essere lontano, mi sarebbe piaciuto partecipare e ascoltare.
Peccato!
Buona domenica a venire.
Rino.
Scritto da: Rino | 11/07/2009 a 14:30
Però anche Paolo Rumiz potrebbe roteare come un derviscio mentre risponde alle domande.
Scherzi a parte, lessi un bellissimo reportage di Rumiz da Konia e descrisse le stesse sensazioni che provai io in quella strana città dieci anni prima.
Scritto da: gcanc | 12/07/2009 a 09:58
Forse passo.
Dipende dalla moglie.
Scritto da: Tic-talkischeap | 12/07/2009 a 13:05
Paolo (Rumiz) è uno bravissimo. Ricordo (tra le sue tante cose) il libro sulla guerra jugoslava (Maschere per un massacro), uscito con Editori Riuniti, esaurito e purtroppo introvabile.
Scritto da: luciano / idefix | 13/07/2009 a 08:31
Dannazione... si era impegnati con il Pd locale. Spero comunque tu abbia fatto presente a Rumiz che in passato ti sei trovato a presentar letterati di ben altra levatura...
Scritto da: Yodosky | 14/07/2009 a 20:29
La sala era strapiena, tanto che varie persone se ne sono dovute andare. L'intervista l'ha condotta il neo-direttore di Konrad Dario Predonzan, lasciando poi spazio anche alle domande del pubblico. E Paolo è stato ottimo: ironico e furente, narratore e analista, politico e personale, innamorato dell'Italia ma irato con le sue classi dirigenti e deluso dalla "mancanza di palle" dei cittadini. Quando l'articolo (sarà una specie di collage scritto dalla redazione di Konrad) sarà pronto, lo metterò sul blog.
Scritto da: luciano / idefix | 15/07/2009 a 09:21
già acquisito, non potevo trattenermi!
Smackkete, a te e a lui!!!
Scritto da: Tereza | 17/07/2009 a 15:04