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07/07/2009

Commenti

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è stata molto importante anche la trasmissione CHI L' HA VISTO che come al solito è andata a sfrugugliare realtà che si voleva liquidare con 2 parole.
se le forze dell' ordine fanno il loro lavoro onestamente, rispettando la legge che devono rappresentare hanno tutta la mia stima e approvazione. ma se invece abusano del loro potere perchè pensano di poter fare quello che vogliono e che se lo possono permettere allora hanno tutto il mio disprezzo e penso che per persone così le leggi vadano applicate nel modo che siano più dure e esemplari possibili.
e le istituzioni delle forze dell' ordine non li devono difendere solo perchè essi vi appartengono, altrimenti si rendono colpevolmente complici!

Condivido: un crimine è sempre grave". Ma se a commetterlo è un poliziotto lo è ancora di più.
Ogni crimine impunito è una sconfitta. Ma se a commettere quel crimine è un poliziotto la sconfitta è ancora più cocente.
Perchè rischia di minare la fiducia tra cittadini e forze dell'ordine.

la vicenda mi ha fatto molto incazzare...

Purtroppo molte volte le forze dell'ordine son artefici di certe malefatte. Ci sono all'interno delle loro file, molte, troppe TESTE CALDE...Non riesco più a capire se un poliziotto mi protegge o se il suo..mandato sia al contempo, buttarsi sul malcapitato ammazzarlo pure di botte, come è successo a Federico e ad altri in passato!!! La ..storia della caserma Diaz a Bolzaneto è un esmpio che fece scalpore e che mi indignò e mi indigna ancora tantissimo!
Io spero che tra i ranghi delle forze dell'ordine siano di più coloro che ci difendono e che lottano contro la criminalità, altrimenti non si parla più di forze dell'ordine, ma, come afferma Luciano, di delinquenti assassini che non hanno nulla a che vedere col compito che dovrebbe avere la polizia di stato.

le mele "sane" però, se sono tali DEVONO denunciare le mele "marce".

Questo, dovrebbe valere in tutte le categorie di cittadini.

Sono d'accordo con Daniela.
Tra l'altro anch'io ho pensato alla caserma Diaz.
Aggiungo solo un'osservazione, anzi un intorrogativo: e adesso che ci sono le ronde?

Una COSA importante è stata la determinazione dei genitori. Il loro non aver detto "tanto..."
ma l'aver voluto cercare la verità in modo pacato ma anche perseverante.
E' quello che si dovrebbe fare quando si vuole "veramente" ottenere un qualcosa: il crederci, prima e il non mollare poi.
.
In un secondo momento mi chiedo anche quanto le nostre forze dell'ordine siano effettivamente addestrate, siano preparate ad affrontare persone sotto l'effetto di droghe.

A Milano il mese scorso due agenti della polfer sono stati rinviati a giudizio per avere ammazzato di botte un barbone ubriaco. Naturalmente avevano falsificato il verbale. Sono decine i casi di poliziotti, carabinieri, finanzieri che sono stati arrestati in questi ultimi due anni per avere picchiato, derubato, rapinato, sequestrato e spacciato droga, avere approfittato di prostitute. Non fanno quasi più notizia. Il caso Aldrovandi è uno tra i tanti ed è riuscito ad avere un po' di luce, ma gli altri...
Penso che nelle forze dell'ordine si stia perdendo un po' il polso della situazione, ci sia anche una certa sfiducia nei confronti di chi governa. Basti seguire le proteste recenti dei sindacati di polizia che si vedono scavalcati dalle ronde e, contemporaneamente, decurtati dei fondi necessari al proprio lavoro. Se è frustrante per il cittadino pensare di poter essere difeso meglio da un esaltato con la palandrana verde o blu che da un professionista, pensate come si deve sentire un poliziotto in queste condizioni. Non sto giustificando la violenza e l'abuso, beninteso, ma ci deve essere un'aria strana nelle caserme e nei commissariati.

Già...
E adesso, con le ronde?

Qualcosa sta già succedendo: pochi giorni fa un romeno gigantesco e ubriaco ha gonfiato uno dei bleu berets che girano nel metrò. Anzi, che giravano nel metrò, perché l'incarico è stato revocato dopo che si è scoperto che il residente dei Blue berets ha aderito al MSI di Gaetano Saya, quello delle ronde nere in camicia bruna.

Questa storia mi ha fatto pensare ad un'altra storia, simile. Avvenuta a Trieste, credo. Da te pubblicata tempo fa.
Un uomo massacrato in casa propria perchè aveva paura delle divise e dei petardi...

Anche in quel caso, P@ola, la vicenda è stata tenuta "accesa" grazie ai gentitori, agli amici, a un bravo avvocato. E i poliziotti sono stati condannati.

Le ronde sono una cosa demente, incivile e pericolosissima.
Sul prossimo numero di Konrad, intervisterò un funzionario di Polizia: parleremo di sicurezza, dell'assurdità di delegarla ai privati, dei tagli che il governo ha inflitto alle forze dell'ordine, del grave disagio degli uomini e delle donne poliziotti carabinieri e guardie di finanza, dell'uso propagandistico della paura...

ovviamente sono contrario alla ronde. al massimo avrebbe senso che qualcuno ogni tanto alla sera si facesse delle passeggiate in posti a rischio, giusto per non rendere quei posti troppo isolati. ma solo questo. non accetterò mai ordini da gente in divisa che non ha alcuna autorità ne su me ne su nessuno.

Una delle caratteristiche degli stati democratici è il monopolio della forza: solo gli organi di polizia sono legittimati (limitatamente, in certe ben definite circostanze e comunque con il vincolo di leggi e regole) a esercitarla.

Concordo con te Luciano ho seguito tutta la facenda comunque ai poliziotti dovevano condannarli a più anni proprio prchè poliziotti e tanti contro 1.

Non conosco tutte le carte processuali. Intanto però la vicenda è emersa (il rischio iniziale era il silenzio insabbiatore) ed è passato il principio della colpevolezza giudiziaria.

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