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Lettura quotidiana della Bibbia

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« Fini e gli ignorantoni dell'UdC | Principale | Senza occhiali »

19/05/2009

Commenti

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Ho visto il premier con la solita aria minacciosa che sfodera quando qualcuno osa aprire il suo armadio pieno di scheletri. A tratti è stato pure comico come quando ci ha informato che finalmente dirà cosa pensa dei giudici; perché c'è ancora qualcuno che non lo sa? Vedere poi la faccia di Cicchitto ...

A quando la sfida a duello davanti al palazzo di giustizia?

Gcanc: alla sfida, vado io o vai tu?
Visto che tu abiti a Milano, a te sarebbe più comodo. Però nessuno problema: io ci vengo volentierissimo. Mi piacerebbe assai avere un confronto con Berlusconi.

Ormai Berlusconi è andato troppo avanti con le sue "paure e relative ossessioni".
La "sua" visione della realtà è deformata e compromessa.
Ormai solo un atto di forza potrebbe fermarlo.

Come avevo proposto io già qualche anno fa: un trattamento sanitario obbligatorio?

Sì, Luciano,
ci vorrebbe a questo punto.
Lui non è più obiettivo: lo è mai stato ?
.
E tutti gli Italiani e le Italiane "stregate" da lui ?
Come ci si deve comportare con loro ?

Come hanno commentato queste cose gravissime i vari Galli, Battista & C? Parafrasando De Andrè e Spoon River: "dormono, dormono, dormono sul Corriere"

Veramente pensavo ad un duello tra Berlusconi e il giudice che lo indica come corruttore. Anzi, a questo punto io proporrei un ordalia: se ne esce vivo governi a vita. Se è l'unto del Signore non dovrebbe avere problemi a sottoporsi al giudizio di Dio.

Chissà cosa veramente pensano nel loro intimo i i vari Galli, Battista & C ?

nel loro intimo pensano che convenga stare col più forte.

Mi associo alla risposta di Giordano. Aggiungo solo un'osservazione: per giustificare le proprie posizione vili e opportunistiche, si ricorre spesso a auna manipolazione della realtà. E dunque commentatori in "oggettiva" malafede finiscono per convincersi della bontà dei propri ragionamenti.

a me sinceramente di quello che pensano galli della loggia, battista o romano non me ne frega niente. non li leggo e pensino pure quello che fa loro comodo.
il problema è quello che pensano i lettori: io sono sicuro che almeno la metà degli italiani continuerà a pensare che si tratta solo di un complotto di un giudice comunista.
almeno repubblica sta andandoci giù abbastanza duramente, forse perchè il suo giornalista è stato offeso da berlusconi, ma è già qualcosa. finchè tutta l'informazione non assumerà un atteggiamento intransigente verso questi fatti, sarà molto difficile che la maggioranza della gente possa prendere coscienza sul figuro che la rappresenta.
perchè è vero che in altri paesi i politici vengono giudicati sui risultati che ottengono, ma è anche vero che in altri paesi un leader che è coinvolto in cose del genere dice "grazie e arrivederci".
in italia è tutto il contrario: se un giudice condanna un tizio perchè si è fatto corrompere da berlusconi, e non può condannare il corruttore perchè nel frattempo si è fatto una legge per congelare il processo, il giudice è comunista o pazzo.
se la maggioranza è contenta che le cose vadano così, avanti!!!
maggioranza è anche la maggioranza dell'informazione, la maggioranza dei parlamentari, la maggioranza della classe dirigente.

in questa storia la cosa divertente sta nel come tutto è uscito.
invece di tenerli sotto il materasso, mills ha versato i soldi della corruzione nel conto dello studio, per cui il commercialista, che in gran bretagna è obbligato a farlo, gli ha dovuto chiedere conto della provenienza. al chè mills gli ha candidamente spiegato tutto costringendo di fatto il consulente a denunciarlo.
3 considerazioni:
1 - anche in italia le cose tra coimmercialisti e cliente vanno (più o) meno così.
2 - mills ci ha dovuto pure pagare le tasse sui soldi di silvietto.
3 - se io dovessi corrompere qualcuno, starei bene attento a far sì che non rimanga traccia.
magari gli porterei i soldi in una busta a mezzanotte a vaduz o a san marino.
se invece questo fosse il modo abituale di condurre gli affari, sarebbe difficile seguire tutte le operazioni, per cui dovrei incaricare qualcuno e magari non stare così attento alle tracce lasciate per strada.
ma è solo una mia considerazione.
come le bugie: se ne racconto una, posso anche sostenerla per una vita. se ne racconto continuamente, non ci tengo più dietro e facilmente mi sputtano.

Nemmeno io seguo Romano e Battista, i Galli della Loggia del Corriere.
Solo quando qualcuno mi segnala le loro perle de libbbberali de noantri, sempre in soccorso del vincitore, soprattutto se il vincitore è un prepotente. (Ah...don Abbondio, don Abbondio...il vero patrono d'Italia, assieme a do Rodrigo).
Ero solo curioso di leggere le loro articolesse: ma è già interessante leggere (sul forum della Carriera della Sera) i commenti sulla vicenda Mills. Per molti, essa è l'ulteriore prova della cattiveria dei giudizi rossi. Per altri, chi se ne impippa se Berlusconi fosse un manigoldo? L'importante è che governi bene (e...miiiiiiinchia!...lo sc'ta fffacienno).
Sulle bugie concordo: l'unico modo per non incasinarsi è cercare di evitarle sempre. Mentre un certo Silvio (ovviamente senza riferimenti al presidente del Consiglio) ne spara tante , continuamente e così diverse l'una dall'altra, che nessuno ci si raccapezza più. E dunque le strade (davanti alle palle di Silvio) sono due: o credergli sempre o non credergli mai.

"se la maggioranza è contenta che le cose vadano così, avanti!!!"
tradotto
"Io che non sono la maggioranza allora Non mi impegno seriamente perchè le cose cambino - eprchè se non lo fanno gli altri che sono la maggioranza..."
-
"chi se ne impippa se Berlusconi fosse un manigoldo? L'importante è che governi bene "
:
Come fa a governare BENE un manigoldo
SE è un manigoldo ?

Condivido: io penso che un eventuale manigoldo NON possa goernare bene. Riportavo sempplicemente quelli che erano alcuni dei commenti sul sito del Carrierino della Sera.

"Ah...don Abbondio, don Abbondio...il vero patrono d'Italia, assieme a do Rodrigo". Il coraggio chi non ce l'ha non se lo può dare.

Berlusconi
:
in tribunale
non in parlamento !
!!

La cosa più snervante è che queste cose i votanti del PDL le sanno, lo sanno che B. è un farabutto, ma lo votano lo stesso, forse ci si rivedono... come diceva stamattina Zucconi.

Il tentativo di identificazione è uno dei meccanismi messi in atto quando si opera sul culto della personalità, è la sua forza e la sua fragilità.

Sì, è proprio questo il punto Jubal: non forse,ma "loro ci si rivedono".
E me lo hanno detto chiaramente.
Così ti (MI) trovi in conflitto.
Personalmente, ad es. vado ad acquistare libri in un negozio reminder di Loano la cui titolare mi ha proprio detto quanto sopra. Allora d'ora in poi che faccio ? Non vado più ad acquistare libri Reminder perchè lei la pensa così ?
Sembra facile... ma dove li trovo altri libri a basso costo ? Non nelle altre librerie di Loano in quanto vendono solo a prezzo pieno.
Conflitto,
grande conflitto interiore...

- Voi che mi consigliate ?

concordo con Jubal. il problema non è lui. è che rappresenta tanta gente che la pensa come lui.se lui se ne va, e il sistema nell'insieme resta lo stesso, ci sarà solo un altro nome, un'altra persona, a fare le stesse cose.

Se lui se ne va crolla tutto.

Beh, quando (non SE: la cosa è sicura, è solo questione di tempo) toglierà il disturbo (gravissimo disturbo) nessuno potrà fare "le stesse cose". Per vari motivi non riproducibili a questi stratosferici livelli: il mostruoso conflitto di interessi che lui incarna, la feroce volontà di autoaffermazione che lo divora, la credulità di milioni di italioti.
COSA SUGGERIRTI, P@ola? E' difficile rispondere. Posso dirti che io non compro MAI panorama, nemmeno quando ha in allegato dei film che mi interessano. Piuttosto, rinuncio a vederli oppure li compro in negozio pagandoli di più o attendo che compaiano nel mercato dell'usato.
D'altro canto (io non sono così coerente) sono cliente fisso di un negozio (video e cd) il cui titolare è un destro. Certo: alcuni dei commessi che ci lavorano sono differenti. Ma ciò basta alla mia coerenza? No, ovviamente no. Il punto è che non possiamo chiedere come votano a tutti i negozianti, medici, avvocati, autisti di autobus, librai, orofrutticoli, pizzaioli, gelatai, esercenti di cinema eccetera. E dunque dobbiamo barcamenarci. Cercando (nei limiti del possibile. Ripeto: nei limiti del possibile e del ragionavole) di scansarne certi (ci sono bar con Libero o edicole che espongono i calendari di Mussolini che io boicotto) e di privilegiarne altri.

p@ola, perdonami.
tu prendi alcune parole dagli altri e ci ricami sopra. lecito. però puoi anche fare il ricamo sbagliato. è possibile, no?
io credo che i berlusconiani doc, che sono tanti, troppi, continueranno a vanerarlo anche dopo la morte. ci sono ancora in tanti che dicono convinti "quando c'era lui!!"
io non ho fatto altro che prendere atto che sono nato in un paese dove la maggioranza della gente ha la testa conciata così.
per cui vota così. punto.
quello che viene dopo non l'ho detto, ed è solo un tuo ricamo, perdonami, venuto maluccio.
nessun rancore.
di una cosa ti posso dire: non credo al boicottaggio della libreria per le idee politiche del libraio.
se vende libri che mi interessano a buon prezzo, è suo diritto pensarla come vuole ed è mio diritto comprare i libri dove mi conviene.
è diritto di berlusconi arricchirsi con le televisioni e diventare più ricco di bill gate. non mi da da fare.
mi da da fare il fatto che immerso negli scandali, voglia fare il presidente del consiglio.

Marcob,
a me premeva sottolineare che il prendere atto e non fare niente NON mi sembra abbastanza.
Se si prende atto e non si è d'accordo e si vorrebbe che le cose fossero diverse, allora bisogna fare qualche cosa. o no ?

...perchè Marcob
se la tua intenzione era
:
Ne prendo atto e MI va bene così, ecco tu non lo hai fatto capire
.
Se invece la tua intenzione era
:
Ne prendo atto Ma non sono d'accordo,
il mio commento è
:
"COSA intendi fare ?"
.
Non mi sembra un ricamo, ma una vera e propria domanda, del tipo
:
"che intenzioni hai" ?
-
Ti sto provocando - invitando a fare qualcosa perchè a mio parere solo criticare non è nè efficace, nè efficiente ma fa solo venire l'orticaria.

Qui, in questa discussione noi siamo "riuniti" giusto e soltanto per ingannare il tempo in ufficio o per dare origine a qualcosa di valido ?
,
Io vorrei veramente creare qualcosa di valido. Se per voi la partecipazione è solo per trascorrere un quarto d'ora in compagnia, ditelo e io mi ritiro. No problem. Giusto per sapere "con chi sto impiegando il mio tempo".

Se vogliamo portare qualcuno a "ragionare" dobbiamo toccarlo in ciò a Lui/Lei è più caro, in ciò cui tiene. Dobbiamo andare a toccarlo nei suoi "deep-seated conflicts" e nei suoi " value-laden issues" ...altrimenti la persona non mi sta a sentire e non si mette a riflettere.
L'unico modo per far riflettere la proprietaria della libreria è "toccare" il suo reddito.
Ma ecco che allora entro IO in conflitto: preferisco una Italia migliore domani o il libro a poco prezzo oggi ?
.
PS= Vi rileggerò con piacere stasera, ora devo uscire
Bye a tuttie

Io penso che, a volte, negli accadimenti collettivi della storia, ci sia poco da fare per invertire o per modificare la rotta. Da alcuni anni, in Italia, molti di noi si sono sentiti e si sentono impotenti, condannati a parlare con troppe persone sorde e cieche, condannati a convivere con troppe persone che hanno spento le proprie intelligenze e imbavagliato le proprie coscienze. Quante volte abbiamo detto scritto ridetto segnalato mostrato riscritto rimostrato e risegnalato, con innumerevoli documenti, la contiguità tra Berlusconi e la mafia? E quante volte abbiamo detto scritto ridetto segnalato mostrato riscritto rimostrato e risegnalato, con innumerevoli documenti, che il populismo mediatico di Berlusconi arricchisce i ricchi e impoverisce i poveri? E il degrado culturale del paese? E le ipocrisie davanti al Vaticano? Gli attacchi alla scuola pubblica? Le pernacchie ai diritti civli? La falsificazione della nostra storia? Et cetera et cetera et cetera. Non è servito a modificare (e men che meno a invertire) la direzione che i cittadini italiani hanno voluto prendere. Anzi: il consenso attorno a Berlusconi pare sia crescente: peggio fa e meglio cresce. Dunque è stato praticamente inutile denunciare segnalare dibattere spiegare mostrare raccontare analizzare manifestare indignarsi? No, non lo credo. Intanto, è servito a noi, a mantenere autonome e libere le nostre coscienze e le nostre (per quel che ne abbiamo) intelligenze: dopo 15 anni di berlusconismo non ci siamo rassegnati e men che meno asserviti, possiamo guardarci allo specchio senza vergogna. E poi, le nostre piccole resistenze serviranno tra qualche anno, quando l'Italia si risveglierà da questa micidiale sbornia e sarà costretta a vedere le ammaccature e i lividi, ma troverà ancora integra quella parte del paese che non aveva portato il cervello e l'etica alla raccolta indifferenziata.

1. Auting: sono una impunita lettrice del corsera - e non credo che Della Loggia O Battista vadano dove soffia il vento - essi sono stati sempre tenacemente reazionari. E' il corriere anzi che si è spostato rispetto a loro, e il governo che è capitato dinnanzi a loro, ma loro so fatti così. Sono cioè coerenti. Non ho stima particolare per Battista che trovo piuttosto banale, e ho invece una certa antipatia intessuta di stima per Galli della Loggia.
2. Non credo che questa sentenza cambi una virgola nel sentimento italico verso il Berlusca, il quale ne è l'espressione più che l'artefice. Concordo con chi teme che morto un Berlusca se ne fa un altro. E' un odore storico purtroppo che sento, e che forse collima con la mia personale percezione di impotenza. Commentare sui blog, mio o dei miei amici, me la conferma più che disconfermarla - perchè ce la cantiamo e ce la soniamo inter nos, ma stante la meccanica bloggheristica medesima non ci rivolgiamo al fuori. Se il fuori entra è perchè ragiona per contrasto incazzoso, e non serve a niente uguale (comincia per T e finisce per A - che ve viè in mente?)
- Cioè vedo che nell'ultimo commento Luciano ha scritto le stesse cose più o meno.

Nello splendido saggio storico DOPOGUERRA di Tony Judt (uscito due anni fa da Mondadori), mi ha colpito molto (tra i tanti) un dato. Nel 1947, cioè pochissimo dopo la tragica catastrofe mondiale, europea e tedesca che aveva portato anche alla bruciante sconfitta del Terzo Reich, circa un terzo dei germanici era convinto delle buone ragioni di Hitler.

Anche Mussolini è crollato e ha fatto alcuni errori perché circondato da cattivi consiglieri e qualche traditore. Questo pensano certi nostalgici. Quando Berlusconi non ci sarà più, anche attorno a lui fioriranno leggende e giustificazioni storiche, ma sono convinto che finita l'era berlusconiana non ce ne sarà un'altra analoga, perché troppo legata alla sua persona(lità) e alla sua ricchezza.

Gcanc il parallelismo con Mussolini potrebbe funzionare se la storia prendesse itinerario analogo, con errori macroscopici guerre di mezzo e svolta totalitaria. Mussolini non è crollato credo solo per i cattivi consiglieri o per i traditori, Mussolini è crollato - come Hitler, perchè a un certo punto una serie di forze storiche diciamo così hanno cominciato a girare più velocemente: esiti bellici, economie emergenti, americheni freschi come rose.
LA situazione italiana di questi anni, meno centrale in termini di politica mondiale di quanto lo fosse un tempo, non la rende al centro di una cippa. D'altra parte benchè trovi sinistro il Berlusca, e i suoi, siamo ancora in una democrazia - una curiosa democrazia in cui c'è un'afa pazzesca, una tremenda e stantia autoreferenzialità e incapacità di sviluppo. Mi pare più la situazione della Grecia Ellenistica guarda. Durò secoli e il massimo che si riusci a fa era un par de canne.

D'accordissimo con Gcanc. Anche se i motivi per cui la destra è (attualmente)egemone in Italia sono complessi e dovuti non solo a Berlusconi. Aggiungo però un dato interessante: uno studio del 1994 (riportato da Sartori in HOMO VIDENS) spiega che, alle elezioni politiche del 1994, le prime vinte da Berlusconi, la televisione spostò in suo favore sei milioni di voti. Lo ripeto in cifre perchè fa più impressione: 6.000.000.

Zau, io mi riferivo solo al commento di Luciano su Hitler e il consenso che raccoglievano le sue idee anche dopo la caduta. Sono certo che la nostra sia ancora una democrazia, anomala e traballante, sbertucciata e presa a schiaffi, ma ancora democrazia.

Luciano, nel frattempo il pubblico televisivo è diminuito, invecchiato e dirottato in parte sui canali satellitari e su internet. I parametri sono diversi, oggi.

ah gcanc ok.
E comunque se dovesse accadere che morto un Berlusconi NUN ze ne fa n'antro, non è che me suicido ecco.
eh:)

e voi, psicanalisti e affini, non avete mai pensato a scrivere una "Psicopatologia di Berlusca"? Credo ne uscirebbero delle belle...tra manie di grandezza e di persecuszione (vere le prime, strumentali le altre)...
Io continuo a chiedermi a che livello di imbecillità siano arrivati gli italiani, perchè buona parte dei voti che vanno a Lui non sono dovuti ad interessi o connivenze (vedasi il consenso operaio), ma a pura Ignoranza. Siamo un popolo di disinformati, creduloni, superficiali, privo di capacità di giudizio e di spirito critico.
Credo si dovrebbe somministrare un test di "cultura storico-politica" e di intelligenza prima di fare entrare qualcuno nella cabina eletttorale. E soprattutto somministrarlo a chi si candida. Perchè, tanto per citare un esempio , in seguito alle ultime elezioni, un parlamentare neoeletto ci ha resi edotti sul fatto che la rivoluzione francese era avvenuta non sapeva bene quando, ma certamente dopo l'Unità d'Italia!!!E vi pare poco?

Sulle cause di questo degrado, inutile parlare.
Che il pubblico televisivo (come dice gcanc) sia diminuito, ho qualche dubbio. Il fatto che sia invecchiato, non consola. votano anche i nonnetti delle Case di riposo, i giovani su Internet non vanno per interessi politici...insomma non sarei così fiduciosa che le cose possano cambiare...

Ci ho pensato, a una storia tragi-comico-psichiatrica degli ultimi vent'anni. Il problema è che io non ho specifiche competenze nel campo della salute (o disturbo) mentale. E che il mio amico psichiatra non ha tempo da dedicare a questo possibile saggio (anche se l'idea, un paio di volte ne abbiamo parlato, lo stuzzicava)


...e pensare che negli USA è tutto pubblicato sul Web
:
http://www.csbsju.edu/uspp/
.
A saper "entrare" nel Sito potremmo arrivare a leggere quello che l' USPP ha scritto in merito a Berlusconi...
...
C'è un/a bravo/a informatico/a qui intorno ???

...in Europa sino al 2002 c'era l' ESIP
ora non so
Bisognerebbe avere un po' di tempo per effettuare ricerche ed essere bravi informatici
:
http://www.swps.edu.pl/esipp/political.shtml

Il pubblico televisivo "della tv generalista" è diminuito nel corso degli ultimi vent'anni, è giusto precisarlo. Ed è lo stesso pubblico che è invecchiato a fronte di un pubblico più giovane che secglie il satellite o internet come mezzo di informazione e intrattenimento. Di contro, ha ragione Ilva a dire che votano anche i vecchietti delle case di riposo, ma aggiungo che l'Italia è un paese invecchiato, in tutti i sensi. Questo per significare che, se nel 1994 la tv generalista ha spostato sei milioni di voti, oggi l'effetto è differente. Tuttavia, c'è da aggiungere che ancora oggi la gran parte degli organi di informazione sono condizionati dal potere politico ed economico in misure diverse e tra loro connesse. E' sempre stato così, intendiamoci, ma mai come oggi la concentrazione di potere in pochissime mani si è verificata.

Sapete qualche cosa sulle ipotesi di scorporo della Rete Telecom Italia, con un'eventuale partecipazione della società Mediaset, di proprietà del premier Berlusconi?
: http://www.zeusnews.com/index.php3?ar=stampa&cod=10345

La stragrande maggioranza delle persone (circa l'80%)si informa attraverso la tv. O comunque parlando con altre persone che non leggono giornali nè libri, non seguono il web, in pratica non sanno nulla di nulla della politica (se non alcune cose orecchiate qua e là).

vedo, Luciano, che mi dai ragione... Internet e il satellite ( tanto più in un'Italia "impoverita")non possono contrastare il monopolio televisivo concentrato nelle mani di chi sappiamo. Continuano ad essere appannaggio di pochi, ammesso (cosa di cui dubito) che questi ultimi se ne servano in modo massiccio per informarsi su fatti politici (chi lo fa è già politicamente smaliziato). Persevero nel mio pessimismo!

Oggi su Repubblica uno splendido corsivo di Michele Serra.

Leggo su
:
http://www.repubblica.it/2009/04/sezioni/economia/industria-2/analisi-mania/analisi-mania.html
.
"...(Berlusconi) salito sul palco ha cercato l'applauso, il consenso dei suoi "colleghi". Tra veline, capponi, tacchini e giudici estremisti di sinistra, alla fine l'applauso è arrivato. Direttamente dalla pancia degli imprenditori, più piccoli che grandi. E i fatti? Appuntamento all'anno prossimo.«Ora serve ottimismo», ha detto il premier.
-
Sono imprenditori ...
Son forse i figli e i nipoti di quelli che applaudivano a Piazza Venezia ?
Quando mai l'Italia imparerà dai propri errori ?

p@ola,
in ritardo, lo so, ma anch'io ho avuto qualcosa da fare nel frattempo.
continuo a pensare che il tuo fosse un ricamo venuto male, ma se era una domanda, rispondendo per esteso ripeterei quello che luciano e zau sopra hanno già detto.
condivido.
vuoi sapere cosa intendo fare?
semplice: mettermi alla guida dell'opposizione e sconfiggere la destra.
concordo che non è alla mia portata, e sinceramente nemmeno nei miei piani. per ora mi basta essermene andato. e ti assicuro che ne avevo ragioni ottime.
poi vedrò. se tornare o se rimanere sempre qui, visto che posso farlo.
nel frattempo faccio quello che sopra ti hanno già raccontato.
sopratutto cerco di informarmi, perchè quando le cose le sai, sei già a buon punto.
nonostante i nani e le ballerine, fortunatamente qualcosa dall'italia arriva ancora.

Prima delle elezioni del 2001, Umberto Eco scrisse un lungo articolo su Repubblica. Ricordo che, tra i dirigenti della sinistra, non piacque per nulla. Ma io fui convinto, ampiamente persuaso, dalle argomentazioni di Eco. In sintesi, sosteneva questo: Berlusconi è votato da due grosse categorie di persone. La prima è un blocco di interessi scorretti, evasori fiscali, mafiosi, tangentari, loschi affaristi, speculatori, categorie proterve ed egoiste, fascisti a cacia di rivincita, padroni che vogliono sfruttare i dipendenti, inquinatori eccetera eccetera. La seconda è costituita dagli ingenui, quelli che si sciroppano la peggior televisione, che non leggono e non sono in grado di sviluppare un pensiero critico, quelli che credono alle frottole di SB che promette benessere non per loschi interessi ma per ignoranza e dabbeneggine. Secondo Eco, queste due sono le due gambe del successo berlusconiano.

Se la chiave di lettura di Eco è corretta - e mi sembra non faccia una piega - c'è quasi da stupirsi che la somma delle due categorie costituisca "solo" la maggioranza relativa e non assoluta.

"per ora mi basta essermene andato"
quindi Marcob
tutto quello che hai fatto ed hai intenzione di fare è stato di andartene.
-
Beh adesso mi è più chiara la tua posizione.
Non hai intenzione di fare nulla, non hai intenzione di impegnarti e d'ora in poi ti leggerò in questo senso e non ti spronerò più ad agire.
OK, prendo atto della realtà.
Grazie, ora sei stato chiaro.
Ciao

Luciano,
riportando Umberto Eco molti puntini ora si collegano nella mia mente e comprendo. Non mi piace quello che "vedo-leggo" ma almeno "I know where I stand".
Molto utile, grazie.

Non faccio l'avvocato difensore di marcob (non ne ha bisogno). Però quando lui scrive che se ne è andato dall'Italia allude a importanti motivi personali (e non a una specie di aristocratico esilio nella torre d'avorio). Inoltre, non dice affatto che "non ha intenzione di fare nulla nè di impegnarsi". Al contrario: ribadisce che continuerà a fare ciò che può (e cioè seguire le vicende italiane, informarsi e mantenersi in contatto con altre persone). Se poi tornerà o meno in Italia, non lo sa perchè la sua vita non gli ha ancora dato una risposta univoca.
Questo mi pare abbia detto Marcob. Marcob: se ho stracapito, tirami le orecchie e correggimi.

Questo Luciano,
Non è fare qualcosa, a mio parere. Leggere ed informarsi Non è Fare qualcosa.
Con ciò non voglio dire che Marcob DEVE fare: NO
-
Volevo capire cosa lui fosse disposto a fare e lo ha detto...Ora lo so e mi basta.
-
Ho letto ed analizzato ciò che Marcob ha scritto e non mi sembra che il mio leggere sia ricamare sopra.

A me pare che attrezzarsi (informarsi, dibattere, restare in contatto con altri) sia già un modo per fare politica.

No, Luciano, dissento.
Informarsi, dibattere, restare in contatto è cercare di conoscere il mondo in cui viviamo, è capire la nostra cultura.
.
Ma non è ancora FARE.
.
Fare pressuppone il darsi un obiettivo e trovare/mobilitare le risorse per raggiungere l'obiettivo, lo scopo prefissato.
.
Leggere, informarsi, dialogare, dibattere a livello di amici al bar o sul blog di questo tipo (intendo che il tuo Blog non è un partito militante nè vuole - ha mai voluto esserlo) non è ancora "fare".
"Fare, agire" è poi un eventuale secondo passo.
-
PS= da notare che io non stavo criticando Marcob in senso negativo. desideravo capire quali fossero le sue intenzioni e gliele ho chieste. tutto qui.

corretto, luciano.
per inciso, ho seguito un tuo vecchio consiglio e sto leggendo racconti di julio cortazar. very ok.

p@aola,
continuo a pensare che il ricamo non sia il tuo mestiere. non è grave.
potrei risponderti con un lungo racconto, ma non mi va, perchè non mi va di essere sotto esame.
ti posso dire solo che anche a sinistra, come ovunque, ci sono persone normali e persone perfette.
io, se dio vuole, appartengo alla prima categoria.
se poi per questo mi vorrai mettere nel mucchio col libraio e boicottarmi, me nefarò una ragione.
un bacio,
marco.

Letissimo che Cortazar ti piaccia.
Mesi fa, sono stati scoperti in Francia molti suoi inediti: si parla di migliaia di pagine. E pare vi siano anche racconti completi. Attendo con gioiosa e fiduciosa ansia.
SU PERFETTI E NORMALI: forse non esistono nè gli uni nè gli altri, perchè (visti da vicino) i perfetti sono meno perfetti e i normali meno normali. Però condivido ciò che intendevi dire: anche a me piacerebbe aver le capacità il coraggio la voglia il tempo le energie per contribuire attivamente a una radicale e pacifica rivoluzione italiana. Ma non le ho. In più, non ho intenzione di dedicare la gran parte della mia esistenza alla politica attiva. Il NO è dovuto a tanti motivi: pigrizia, incompetenza, voglia di godermi la vita per quel che posso, insufficiente pelo sullo stomaco, carenza di "sacro fuoco", troppi interessi extra-politici, sensazione di "già dato" (tra il '75 e l'84 "facevo" politica a tempo pieno, tra PSI e CGIL), convinzione che altre cose mi riescono meglio, convinzione che si può essere utili anche facendo altri lavori.

Marcob,
cosa c'entra il discorso delle persone normali e di quelle perfette e poi del libraio ?
Ti ho chiesto: hai intenzione di fare qualcosa ?
Mi hai risposto.
Io sono soddisfatta.
Io non ti voglio nè perfetto nè normale, mi vai bene così.
Desideravo sapere, mi hai risposto, sono ok.
Non volevo e non voglio spingerti a nulla.

Ho letto tutti i post ed in maniera particolare lo scambio tra Marco e P@ola.
Sul caso Mills e la sentenza credo che ci sia ben poco da dire, oramai la mia posizione "anti-nano" è chiara a tutti. Quella sottospecie di uomo se ne deve andare, deve sparire dal nostro paese.
Circa il contributo che ognuno di noi può dare in maniera concreta proprio per far sparire il nano e tutti i suoi saltimbanchi e le ballerine, anch'io credo, come Luciano che il fatto di discuterne, parlarne continuamente sia già una forma di politica e di informazione attiva.
Sono più che convinta che ognuno di noi lo faccia anche al di fuori di questo blog.
La lotta armata, come si intendeva un tempo, non fa nemmeno per me. Candidarmi da qualche parte e per qualche partito men che meno. E non credo che questo voglia dire non fare nulla, perché siamo ancora in democrazia (una sgangherata democrazia), abbiamo lo strumento del voto e possiamo ancora scegliere chi deve rappresentarci in parlamento. Io preferisco scegliere chi ha molta più competenza di me, nella speranza che sia onesto e corretto quanto me.Ciò non toglie che io, da cittadina, esprima il mio dissenso e cerchi di far sentire la mia voce a modo mio. Io so che un mio sacrosanto diritto, ma pare che a molti italiani la cosa non sia chiara. Nel nostro paese c'è una riverenza nei confronti dei politici che non ha alcun fondamento, alcuna ragione di esistere. Ma il nostro, si sa, è il paese delle anomalie.
La class action è una bella cosa, ma noi italiani non siamo abituati a questo genere di cose. Mi piacerebbe fare una rivoluzione, ma so che farei la fine di Don Chisciotte; sono un'inguaribile idealista, il che spesso diventa un grosso limite.
Rientro in quel gruppo di "normali" di cui parla Marco.

ne parlavo stamattina al bar con un consigliere comunale di Milano di lungo corso, ex comunista ora nel PD: chiunque può impegnarsi in politica e trovarsi un ruolo attivo, ma bisogna avere tempo e risorse per farlo bene. In realtà, basterebbe che i politici di professione si abituassero ad ascoltare con più attenzione la gente comune, quella che vive quotidianamente gli stessi problemi e che è in grado anche di suggerire le soluzioni. Siamo giunti alla conclusione che si impara di più ascoltando i discorsi delle persone al bar o al mercato, in termini di risoluzione di problemi, che in ore di commissioni consiliari.

Proprio così, Gcanc. Si impara tantissimo stando in mezzo alla gente.
Anch'io spesso ho discusso e discuto con politici locali, alcuni dei quali anche amici. Più di una volta, proprio durante le discussioni, mi è stato proposto di candidarmi e fare la cosiddetta "politica attiva". Io ho sempre declinato l'invito per le ragioni che ho già espresso e in più ho sempre risposto: "scusa, ma non ti basta sentire ciò che ho da dire e pensare a come puoi adoperarti tu, politico attivo, per me ed i miei concittadini? Che ci stai a fare al comune (o alla provincia, o alla regione) se poi non sei in grado di fare il tuo mestiere e vuoi che venga io a farlo al posto tuo? Un conto e chiedermi la collaborazione, lo spunto per le idee e sui progetti da portare avanti, un altro è dire che non posso solo lamentarmi di ciò che non va, perciò meglio se mi candido anch'io". Devo dire che per fortuna, non tutti i miei interlocutori politici ragionano allo stesso modo, infatti con quelli che mi propongono una candidatura spesso litigo apertamente, ma solo perché tento di spronarli ad assumersi le proprie responsabilità come amministratori pubblici. Li critico e li metto in discussione.
Fare politica attiva è davvero impegnativo, soprattutto economicamente, ma se si esce di casa e si va al bar, o al mercato e si porge orecchio a quello che i cittadini dicono, si risparmia molto e si guadagnano anche molti più consensi se ci si impegna seriamente.

Il mio vuole essere un continuo processo di apprendimento.
Forse devo ancora imparare a scrivere/parlare in modo che l'altro/a non si senta "sotto torchio".
Ma sono la vita vissuta dell'altro/a, le sue esperienze a determinare ciò che Lui/Lei prova di fronte alle mie domande. E questo io, anche se posso cercare di anticiparlo (con il cercare di non offendere) non posso sapere a priori se una semplice domanda in Lui/Lei provoca una certa reazione oppure quella opposta.
Quindi io continuerò a chiedere...che ne dite ?

Infatti, Alessandra, la cosa strana è che ci troviamo a dire delle ovvietà come se fossero verità profetiche, mentre il compito naturale dei politici sarebbe quello di rappresentare i cittadini. E rappresentare i cittadini significa conoscere i loro problemi e tentare di risolverli, mentre il ruolo di tanti politicanti pare essere quello di non risolvere i problemi reali, ma di inventarne altri e proporre soluzioni esclusivamente propagandistiche - vedi la campagna antistranieri, la sicurezza, l'invasione dei barbari, papi, Mills etc. - mentre nelle tende in Abruzzo aspettano i condizionatori d'aria e scoppiano dal caldo.

Gcanc, siamo d'accordo sul tutto il fronte.
Auguro agli abruzzesi di non fare la fine degli irpini.

P@ola, io penso che fare domande sia lecito, così come rispondere o non rispondere, almeno qui su questo blog e per quanto concerne la nostra vita e le nostre scelte.
Poi se ti chiami berlusconi e ti si pone una domanda (o anche dieci, quelle di Repubblica, per esempio) e non rispondi, allora è un altro paio di maniche. Chi ha delle responsabilità pubbliche ha il dovere di rispondere. In generale, chi amministra ha delle responsabilità e quindi deve rispondere. Chiunque risponde del proprio operato e di conseguenza alle domande su quell'operato.

Questa mattina, a mente fresca, mentre sto facendo il pesto, mi riaffiorano alla mente le "chiacchere" scritte qui ieri e nei giorni scorsi.
Parlare della nostra insoddisfazione riguardo a Berlusconi è semplice.
Ma per certo il parlarne non farà "sparire" la figura di Berlusconi dalla scena politica.
Fare qualcosa... Se non vogliamo più Berlusconi al Governo dobbiamo FARE qualche cosa, altrimenti le nostre restano improduttive chiacchere.
C'è - anche - chi queste chiacchere non le fa apertamente ma, se contrario a Berlusconi, forse pensa le stesse cose che noi stiamo dibattendo.
Ora ho letto che anche Franceschini molla.
Insomma CHI c'è in Italia che abbia voglia, competenza, leadership e soldini per contrastare Berlusconi ? Che non sia semplicemente un "opponente" ma anche un costruttore di una nuova Italia ?

P@ola, io proporrei di fare un appello ai leaders di sinistra affinchè lascino spazio ai giovani rappresentanti dei loro partiti. Chiederei loro di rinnovarsi e fare largo a quelle che loro considerano "riserve". Abbiamo bisogno di qualcuno che non stia lì solo a dire male del nano, ma che si adoperi concretamente per toglierlo definitivamente dalla scena politica.
Un accorato appello, questo ci vorrebbe, tanto per cominciare.
Il problema dell'Italia non è solo il nano, ma anche la protervia e la presunzione di una certa sinistra oramai stanca e povera di idee.

Sono decisamente con te, Alessandra.
Una Sinistra - o anche un altro Partito - che non sappia solo opporsi ma che abbia voglia di "costruire" qualcosa di proprio e di nuovo. Un Partito guidato da una pesrona che abbia voglia e piacere di fare.

Non ditemi che quest'uomo sta bene, psicologicamente parlando
:
http://www.repubblica.it/2009/03/sezioni/politica/fini-parla/berlusconi-parlamento/berlusconi-parlamento.html
.
""Silvio Berlusconi pensa "veramente" ad una proposta di legge di iniziativa popolare da far firmare "a milioni e milioni di cittadini" in appoggio alla sua riforma del Parlamento con la riduzione al massimo di 300 deputati e 150 senatori: "Voglio vedere - ha detto - se non l'approvano". E sulle riforme dice: "Per farle l'opposizione non è necessaria".
Dopo le polemiche suscitate dalle dichiarazioni al meeting di Confindustria, dove il premier ha parlato di "Parlamento pletorico" e di "numero di deputati da ridurre", e dopo le dure risposte alle critiche del Pd, oggi il nuovo affondo. Ma il Cavaliere torna a parlare anche di giustizia, del caso Mills e di elezioni europee.
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"Le mie dichiarazioni travisate". In un'intervista all'emittente radiofonica 'Rtl 102.5', il premier prima di tutto ha ribadito di essere stato travisato nelle sue dichiarazioni sul Parlamento. "C'è la registrazione televisiva e la registrazione radiofonica... Ho detto soltanto una cosa: ho detto che il Parlamento italiano è pletorico. I 630 deputati sono troppi e a causa di questo e in base ai regolamenti attuali per fare una legge ci vogliono 20 mesi, perchè la legge deve passare dalla Commissione all'Aula e poi alla Commissione del Senato e ancora all'Aula e poi deve tornare indietro se qualcosa è stato cambiato... E allora ho detto che non si può pretendere di essere uno stato moderno andando avanti così. Questo è ciò che ho detto".
.
"Milioni di elettori pronti a firmare la legge". Poi torna ad insistere: "Sto veramente pensando ad un disegno di legge di iniziativa popolare - ha aggiunto Berlusconi - per diminuire, che so, a 300 il numero dei deputati e a 150 il numero dei senatori". Proposta che le Camere non potrebbero che recepire, dice il Cavaliere: "Voglio vedere il Parlamento non votare positivamente, non approvare una legge che fosse presentata col sostegno di milioni e milioni di elettori!".
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Giustizia, entro un anno separazione ordini. Nell'intervista il Cavaliere affronta anche il tema giustizia. "Ho garantito più volte che non mi ritirerò dalla politica se non quando sarà diventata legge dello Stato la separazione degli ordini" tra "il giudice che giudica e l'avvocato che accusa", dice ai microfoni di Rtl. C'è un progetto, aggiunge. "Lo stiamo preparando e immagino sarà fatto nel prossimo anno".
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Caso Mills, boomerang per la sinistra. Quanto al caso Mills, ribadisce che "sarà ancora una volta un boomerang che rafforzerà la mia parte politica e indebolirà la sinistra e i suoi giudici".
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Elezioni europee. Infine, l'appuntamento elettorale per le Europee del mese prossimo. "I sondaggi ci danno al 45% e io ho indicato come obiettivo al nostro congresso nazionale il 51% come il risultato da attingere del nostro partito nei prossimi anni", dice il presidente del Consiglio. E se gli italiani, aggiunge, non disperderanno il loro voto sulle piccole formazioni o sulla sinistra, "il nostro gruppo parlamentare avrà la possibilità di essere determinante in Europa".
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All'Europa, continua Berlusconi, bisogna dare un "drizzone", sottolineando come non esista una politica europea unitaria a livello internazionale o di energia o di ambiente. Quello che serve, ribadisce, è un presidente del Consiglio europeo "che non duri in carica solo sei mesi"".
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http://www.repubblica.it/2009/03/sezioni/politica/fini-parla/berlusconi-parlamento/berlusconi-parlamento.html
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(23 maggio 2009)
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IN CHE COSA CI TRASCINERA' ???

Questo non lo so. Però da anni io penso che Silvio Berlusconi non abbia tutte le rotelline a bolla.

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