( L'amica di blog Alessandra Alfano ha scritto per il mensile Konrad un articolo da Napoli.
Sul sito del giornale (http://www.konradnews.it/articolo.php?id=772), potete seguire la discussione che si è aperta.
Intanto, ecco il pezzo di Alessandra.
"Miracolo a Napoli” . Non è la parodia del titolo “Miracolo a Milano”, film di Vittorio De Sica con Totò come protagonista. E non è nemmeno il titolo da prima pagina di un quotidiano che prelude alla cronaca dell’ormai famoso miracolo di San Gennaro, patrono di Napoli. Il miracolo di cui parliamo è quello della “monnezza” che a Napoli è sparita, non c’è più e, a volerla dir tutta, la cronaca della realtà campana dell’ultimo anno ha qualcosa di neorealistico, se non di surreale.
Grandi proclami pre-elettorali, consigli dei ministri in città, reclutamento di forze dell’ordine per tenere a bada la popolazione schierata contro la riapertura delle discariche, nuovi accordi con la protezione civile e le imprese incaricate della raccolta. Detto, fatto. Et voilà, miracolo avvenuto.
Ma cos’è stato dell’immondizia campana in questi mesi? È davvero tutto come sembra? Tutto ripulito? Assolutamente no.
È del 12 febbraio 2009 un reportage pubblicato su youtube
(www.youtube.com/watch?v=Z5al3cxz2rk) a cura dell’Italia dei Valori e riportato sul sito di Antonio Di Pietro, in cui si mostra la reale situazione di Napoli e Campania: la superstrada che va da un capo all’altro delle province di Napoli e Caserta è una discarica a cielo aperto; sulle piazzole di sosta ogni giorno vengono scaricati cumuli di immondizia (rifiuti solidi urbani, rifiuti ingombranti, ecc.) che puntualmente vengono bruciati, per poi lasciare spazio all’immondizia del giorno dopo. Stessa cosa su altre strade provinciali e statali, soprattutto quelle sopraelevate, perché da lì, dopo aver segato una parte di guardrail, si scarica giù, nella campagna sottostante, tutto il possibile, dal frigorifero alle carcasse di auto, agli pneumatici e altro ancora. Non che prima dell’arrivo di Berlusconi e di Bertolaso, commissario straordinario per i rifiuti in Campania, tutto questo non accadesse, ma secondo la legge 210 del 30 dicembre 2008 (già D.L. 172/08) in Campania non si dovrebbe vedere nemmeno una cartaccia per strada, poiché questa legge prevede, oltre agli incentivi per i cittadini che riciclano i rifiuti, un controllo a tappeto su tutto il territorio, multe salate e perfino arresto in flagranza di reato per chi scarica rifiuti illegalmente.
Un miracolo vero per essere tale deve essere definitivo, deve risolvere il male, porvi fine, ma la fine dell’incubo monnezza in Campania non c’è, piuttosto c’è il classico fumo negli occhi che offusca, che non fa vedere la realtà così com’è, a cominciare dal sito ufficiale del Governo per l’emergenza rifiuti (www.emergenzarifiuticampania.it): a navigarlo viene da pensare che sia tutto sotto controllo, che i problemi vengono affrontati nella maniera giusta, che si stanno realmente investendo i milioni di euro previsti e stanziati per la bonifica delle discariche abusive, che i cittadini vengono costantemente informati. Fumo negli occhi, nient’altro. I cittadini che vogliono controllare la reale situazione delle discariche vengono fermati ed allontanati dalle forze dell’ordine, talvolta anche malmenati se necessario. L’accesso alle discariche è del tutto precluso ai non addetti ai lavori. Ma in fondo è solo la salute di un’intera regione ad essere in gioco. Il fatto è che sotto quell’immondizia c’è sepolta una verità che a qualcuno fa comodo tenere nascosta.
Sono più di 2000 i siti inquinati e censiti della Campania e di questi solo lo 0,1% è stato bonificato, dopo la classificazione che stabilisce il livello di inquinamento. Negli anni (almeno dieci) sono stati stanziati centinaia di milioni di euro sia per il censimento che per la bonifica, soldi che, come vedremo più avanti, sono stati gestiti dalla Regione Campania in modo a dir poco discutibile, se non addirittura sospetto.
Le responsabilità di questa situazione, sia passata che attuale, sono ripartite più o meno nella stessa misura tra gli amministratori locali ed il governo, tra la Regione, le Province, i Comuni e la camorra che in fatto di rifiuti la fa da padrone.
Ma andiamo per gradi.
Le cronache di un anno fa circa ci hanno raccontato di una Campania sommersa dall’immondizia, ce l’hanno fatta vedere in tutte le salse; persino i giornali stranieri hanno dato eco a questo scandalo, mostrando la città simbolo della rinascita “bassoliniana”, Napoli, come una grossa discarica. Quella è stata solo la punta dell’iceberg, perché la cosiddetta “emergenza rifiuti” in Campania è una questione annosa, una patata bollente passata di mano in mano tra le varie amministrazioni regionali, sia di destra che di sinistra, che si sono succedute negli anni. Ed è proprio il tempo uno dei fattori chiave del disastro campano. Ce ne vuole tanto perché il ciclo di smaltimento fatto a regola d’arte sia completo, cioè che non arrechi danni all’ambiente e all’uomo. In Campania il tempo (anni ed anni) è andato a vantaggio di imprenditori senza scrupoli e della camorra, che infiltratasi nella gestione della raccolta dei rifiuti e delle discariche, ha causato danni irreversibili, sversando in discariche legali e in quelle abusive rifiuti di ogni genere, dai più inermi a quelli più nocivi e pericolosi, come i materiali di scarto delle industrie del Nord Italia, della Svizzera e della Germania.
L’accumulo di tonnellate e tonnellate di rifiuti ha inevitabilmente inquinato terreni e falde acquifere, specialmente nelle zone del casertano e ad Acerra, dove attualmente è di nuovo in funzione il tristemente famoso inceneritore, trasformato in termovalorizzatore. Sebbene il governo, la Protezione Civile e la Regione Campania cerchino in tutti i modi di far credere ai cittadini che è tutto sotto controllo, che non c’è alcun pericolo di ulteriore inquinamento, è un dato di fatto l’incidenza del numero di persone (migliaia) ammalatesi negli anni di diversi tipi di cancro, tutte abitanti nelle zone intorno alle discariche.
Ma la camorra, ovviamente, non può agire da sola; deve inevitabilmente avere l’appoggio di qualcuno che sia insospettabile e che possa fare da intermediario con le società che gestiscono il ciclo dei rifiuti, le discariche e i termovalorizzatori, la cui costruzione è attualmente oggetto di inchiesta da parte dei giudici titolari del processo contro Antonio Bassolino, imputato per abuso d’ufficio, truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato e frode in pubbliche forniture. La camorra si infila tra le maglie deboli di amministrazioni politiche incapaci.
Quali sono queste società che gestiscono il ciclo dei rifiuti? In realtà ce n’è una sola, a capo delle sue controllate, che è l’IMPREGILO (ex Cogefar Impresit, già coinvolta a vario titolo nello scandalo Mani Pulite). Questa società multinazionale di costruzioni, al cui comando c’è Cesare Romiti, è coimputata nel processo napoletano per truffa aggravata, poiché intascando milioni di euro dello Stato, avrebbe dovuto raccogliere, differenziare e smaltire i rifiuti di tutta la Campania, compito al quale in realtà non ha assolto, provocando ulteriori danni non solo all’ambiente, ma allo stesso Stato che ha dovuto sborsare altri milioni per far fronte all’emergenza rifiuti e completare la costruzione dei termovalorizzatori. Al processo Bassolino-Impregilo, cominciato grazie alle indagini svolte dalla Procura di Napoli, i giornalisti possono assistere armati solo di carta e penna, non sono ammesse telecamere, telefoni cellulari né computer. Di notizie sul processo, a dire il vero, sulla carta stampata ne girano pochissime. In Tv neanche a parlarne. Solo internet sembra essere affidabile e attendibile, grazie a numerosi gruppi di cittadini e giornalisti volontari che testimoniano non solo del processo, ma di tutta la reale situazione dei rifiuti. Testimonianze dirette anche e soprattutto di quei cittadini che vivono vicino alle principali discariche e che si sono battuti affinché queste non fossero riaperte. Se al di fuori della Campania, il resto dell’Italia, guardando in Tv scene di sommosse anti-discarica, si è chiesta la ragione di tanta avversità, ora può cominciare a darsi qualche risposta.
La questione “monnezza” in Campania è passata di amministrazione in amministrazione, come una scomoda, pesante eredità della quale è difficile liberarsi. Quando il Presidente Berlusconi visita Napoli, si organizza in fretta e furia una “ripulita” generale delle strade, tanto il Cavaliere non oltrepassa mai il confine cittadino. Lui non sa, o finge di non sapere, cosa accade realmente in provincia e su tutto il territorio campano. A vigilare su quello ci pensa Bertolaso, che pur essendo informato sulla pericolosità dei rifiuti non smaltiti a dovere e sul grado elevato di inquinamento, ha dichiarato apertamente, ad un gruppo di cittadini che protestavano davanti alla discarica di Chiaiano, che non c’è alcun pericolo per la salute, o di danno ambientale. Sarà per questa faccia tosta, forse, che i pm dell’accusa nel processo Bassolino-Impregilo hanno chiesto di citare in giudizio anche l’attuale governo Berlusconi.
Comunque vada a finire, l’attribuzione di responsabilità civili e penali, dati i tempi biblici dei processi italiani, i veleni sversati in terra campana continueranno ad agire. Quasi tutti i comuni della Campania si sono costituiti parte civile ed hanno chiesto risarcimenti per centinaia di milioni, ma mentre i politici continueranno a passarsi la patata bollente, mentre Impregilo continuerà le sue speculazioni, mentre la camorra continuerà a fare affari d’oro con la “monnezza”, qualcuno continuerà a fare domande senza ottenere risposte e qualcun altro sarà morto prima di ottenere giustizia. Il “miracolo della monnezza sparita” non è opera di San Gennaro, per fortuna.
Alessandra Alfano
drammaticamente allarmante, come già si poteva intuire usando semplicemente un po' di ragione ed esperienza...
e questa gente qua vuole fare le centrali nucleari in italia, utilizzando lo stesso modo di fare che ha applicato alla mondezza!!!
Scritto da: Giordano | 14/05/2009 a 10:06
Per fortuna che - ora - c'è il Web.
Utilizziamolo al meglio come state facendo Voi.
Ciao, per il momento. (Devo pur rileggere e capire...a stasera)
Scritto da: P@ola | 14/05/2009 a 10:13
Bellissimo articolo Alessandra, chiarificatore. Il sospetto veniva eh ma insomma molte cose mi si sono chiarite.
Scritto da: zauberei | 14/05/2009 a 11:15
Ho già ringraziato Luciano diverse volte, lo faccio per l'ennesima volta anche qui sul blog.
Ringrazio di nuovo anche Dario Predonzan, direttore di Konrad.
Nella discussione che si è aperta, in seguito alla pubblicazione dell'articolo, c'è uno scambio di opinioni tra me ed un lettore, evidentemente molto appassionato ed interessato. Nella mia ultima risposta ho riportato un link ad un articolo di Repubblica che riporto anche qui: http://napoli.repubblica.it/dettaglio/la-monnezza-scomparsa-della-campania-e-finita-nella-discarica-di-ferrandelle/1632477, poiché la questione monnezza è una vera e propria saga senza fine.
Buon "divertimento" a chi vorrà leggere.
Scritto da: Alessandra | 14/05/2009 a 11:22
Alessandra, scherzi?! Siamo noi di Konrad che ringraziamo te, anche a nome dei lettori di Trieste e dintorni.
Scritto da: luciano / idefix | 14/05/2009 a 11:27
Ogni tanto in Italia accade di essere informati!
Grazie ad Alessandra, a Konrad e a Luciano!
ps. mi viene il dubbio che con la chiusura di impregilo si farebbe un bel passo in avanti sulla questione sicurezza in Italia...
Scritto da: Jubal | 14/05/2009 a 12:31
Riporto il link ad una videointervista di Repubblica Napoli: http://napoli.repubblica.it/multimedia/home/5914236
Sempre per dovere di cronaca ed informazione, ovviamente.
Jubal, sono sicura che saprai che Impregilo è la società che ha costruito anche l'ospedale dell'Aquila, quello crollato nel terremoto per intenderci, più tutta una serie di edifici fuori norma. Ora è titolare della costruzione dei termovalorizzatori campani. Siamo proprio in ottime mani...
Scritto da: Alessandra | 14/05/2009 a 12:42
E pure il ponte sullo stretto di Messina lo farà la Impregilo.
Scritto da: luciano / idefix | 14/05/2009 a 12:45
Sì Alessandra, pare che non ci sia opera pubblica con annesso disastro che non passi da Impregilo...
Scritto da: Jubal | 14/05/2009 a 12:46
Impregilo è il cemento armato dei governi, il monopolista delle Grandi Opere, degli inceneritori e delle autostrade. E' dappertutto: autostrada Salerno-Reggio Calabria (chiedendo una proroga prolungamento di tre anni per la consegna dei lavori), inceneritore di Acerra, alta velocità. Il Governo vuol appaltare all'Impregilo anche il ponte sullo stretto, le nuove centrali nucleari, la TAV...
Scritto da: luciano / idefix | 14/05/2009 a 12:59
L'autostrada Napoli-Salerno e la Salerno-Reggio Calabria, due tratte pericolosissime ed inqualificabili, perché tutto sono tranne che autostrada. La prima la percorro più volte alla settimana e vi assicuro che quei 50 km che vanno da casa mia a quella dei miei genitori li faccio sempre col cuore in gola e in continua tensione.
Dici bene Luciano: Impregilo è il cemento armato dei governi. Ha fatto man bassa per oltre 20 anni in Italia, da che era Cogefar Impresit ad oggi.
La costruzione del ponte sulla stretto sarà la prossima "cronaca di una morte annunciata".
Scritto da: Alessandra | 14/05/2009 a 13:18
Non si può radicalizzare il problema come fa Jubal
"con la chiusura di impregilo si farebbe un bel passo in avanti "
.
Impregilo è il Main Contractor sotto il quale operano miriadi di aziende: non puoi "chiudere" l'Impregilo.
-
Che razza di
(s)ragionamento è ?
-
Qualcun altro si eleverebbe a Main Contractor, ma sempre nella stessa "ottica" (giusta, errata = sarebbe da appurare) di divisione e condivisione del lavoro da svolgere.
Scritto da: P@ola | 15/05/2009 a 07:15
Paola, completamente d'accordo, ma il mio più che uno sragionamento, era un sasso nello stagno (a quanto pare ben buttato) per porre l'accento su questo lato della "sicurezza", visto che in Italia questa parola viene sempre più associata ai migranti e al loro potenziale delinquenziale...
Il discorso che fai non fa una piega...
Scritto da: jubal | 15/05/2009 a 10:09
e brava alle,
così mi demolisci il mito di berlusconi che sa risolvere le emergenze!!
battuta banale, lo so, ma è proprio qui il punto. e il tuo articolo (molti complimenti) conferma che un bugiardo alla guida del governo non ce lo meritiamo.
succederà lo stesso per le case ai terremotati d'abruzzo e anche al ponte sullo stretto, perchè la politica fondata sulla menzogna può portare solo a queste soluzioni.
eppure gli indizi di essere un bugiardo b. li ha seminati continuamente. ma nessuno li ha colti ufficialmente. ho visto su repubblica il video dell'intervista di scalfari da lilly gruber. anche lui che ha sempre defito berlusconi il grande bugiardo, ne ha fatto quasi l'apologia per come si sa muovere nell'emergenza.
tant'è che l'articolo di repubblica che qualcuno sopra ha linkato è uscito solo il 12 maggio. ma non potevano andarci prima a vedere dove veniva mandata la monnezza? mettersi dietro ai camion e vedere dove vanno a scaricare non era certo un lavoro da grande investigatore. eppure!!!
poi salta fuori la storia delle veline, di noemi, di veronica e finalmente anche repubblica si accorge che b. è un bugiardo.
che il presidente debba (forse) inciampare sulla gnocca, quando tutta la sua politica è una farsa e una bugia, lasciamelo dire, fa realmente vomitare.
Scritto da: marcob | 15/05/2009 a 10:15
immagino che la camorra, in concerto con il governo, abbia risolto un poco la situazione in pieno centro.
per il resto, appena fuori, tutto continua come prima.
Scritto da: sam | 15/05/2009 a 11:20
"eppure gli indizi di essere un bugiardo b. li ha seminati continuamente. ma nessuno li ha colti ufficialmente"
forse perchè nessuno vuol vedere o riesce a vedere se stesso - bugiardo al pari di b. - riflesso nello specchio ?
Così alè a dire "Se lo fa Lui..."
.
Ora sta a noi dire a Berlusconi di smetterla. Dobbiamo cominciare con il dirlo ben forte perchè il nostro vicino di casa è solito tapparsi le orecchie.
.
Diciamolo
scriviamolo
recitiamolo
cantiamolo
e-mailiamolo
...tutto e ancor di più, diamoci una mossa !!
Scritto da: P@ola | 15/05/2009 a 11:35
Intanto grazie a tutti.
Marco,mi concedo una battuta banale anch'io: c'è chi "cade sull'uccello", come la povera signora Longari, e chi inciampa nella gnocca! (Bravo, mi sei piaciuto!) , con la piccola differenza che seconda "fatalità" coinvolge un presidente del consiglio, che sulla gnocca inciampa spesso e volentieri.
L'intervista a Scalfari non l'ho vista, ma mi fido del tuo giudizio. Mi dispiace che anche Scalfari si sia lasciato fuorviare, e francamente non era necessario aspettare tanto tempo per andare a scovare il luogo dove viene poratata l'immondizia(il link all'articolo l'ho postato io stessa). Noi campani abbiamo sempre saputo che dietro questo "miracolo" c'era qualcosa che non quadrava. Certo, i berlusconiani non si sono posti il problema, tanto c'è silvio che risolve tutto; magari avranno pensato che la monnezza lui se l'era portata ad Arcore.
Comunque, battute banali a parte, il problema, come avrete capito, è di una enorme gravità, proprio perché tutta la politica è fondata sulla falsità e sulle connivenze, sia tra politici di destra e sinistra, che tra politici e camorra.
Volendo solo parlare dei primi, c'è da capire quali interessi e di quali personaggi politici in Italia hanno favorito Impregilo che la fa da padrone con tutte le sue controllate, visto che ha avuto commesse da diversi governi, non solo quello attuale. Su questo avrebbe dovuto e dovrebbe indagare non solo la magistratura ordinaria ma anche la Corte dei Conti; onestamente non so se ci sia mai stata un'iniziativa in tal senso. In ogni caso, c'è una legge antitrust che doverebbe escludere la prevalenza sul mercato di una sola società, sia pure una società per azioni. E poi bisognerebbe anche e soprattutto andare a guardare in che modo vengono fatti i bandi di gara per gli appalti pubblici (che in Italia sono quasi sempre truccati).
Condivido quanto dice P@ola; non si può chiudere Impregilo tout court, ma si può e si deve indagare su quella società e magari mandare in galera qualcuno. Quando tra qualche mese (non anni, ma mesi) si scoprirà, grazie al coraggio di qualche politico onesto, dei cittadini onesti e qualche giornalista coraggioso, che i termovalorizzatori campani producono più inquinamento dell'immondizia stessa, cosa accadrà? Nulla di diverso da quanto già succede adesso. Ci saranno giochi al rimpiattino, forse processi civili e penali, dispendio ulteriore di risorse economiche pubbliche, nuovi malati di cancro e vecchi ricchi ladroni che saranno ingrassati ancor di più alla faccia di tutti.
Impregilo fa disastri ovunque, perché non viene fermata?
Sapete perché Bassolino è ancora al suo posto e non vuole andarsene? Perché ricatta, carte alla mano, i conniventi della giunta regionale, sia del suo partito che dell'opposizione. Lui ha praticamente detto che se muore Sansone inevitabilmente moriranno anche tutti i filistei.
E prima di lui, in Campania ci sono stati altri che sono comunque responsabili del disastro ambientale.
Insomma, da qualsiasi parte la si voglia guardare, questa situazione è drammatica.
Scritto da: Alessandra | 15/05/2009 a 11:38