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10/04/2009

Commenti

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buone domande davvero. La risposta però temo che sia sin troppo facile

...because, perchè bisognerebbe risalire a come si formano i giudizi e quindi i pre-giudizi e a come poi sia difficile e lungo e penoso lo sradicarli.
Mi interesso da circa 15 anni a questi problemi oltre a cercare di capire come funziona il cervello: purtroppo in maniera lenta, lenta e lenta.
Me lo diceva la mia Dottoressa, la Psichiatra, ma io pensavo che agisse in maniera più veloce. Invece ora mi rendo conto che quel mio medico aveva ragione...
E poi c'è tutta la storia dei "rinforzi" e soprattutto dei "meccanismi di difesa" che noi tutti adottiamo per sopravvivere. Anna Freud è stata la prima a studiarli e a descriverli molto bene.
Ad es. l'altra sera a cena con il mio amico di 35 anni fa ho parlato liberamente di alcuni tentativi di abuso che stavo subendo quando lui era il mio medico alle pendici del Damavand: perchè allora io non riuscii a parlargliene ? In compenso lo faceva il mio corpo alla grande.
Lui forse lo aveva intuito ma perchè non è riuscito a chiedermi niente allora ? Eppure avevamo io 25 anni e lui 35...
Ce ne sarebbe da parlare e scrivere, ma non voglio annoiarvi...

La risposta però temo che sia sin troppo facile
- scrivi Manfredi -
ma io non so a cosa tu pensi, tu non lo dici, fai immaginare e così alimenti convinzioni errate e pregiudizi...
Perchè non scrvi direttamente quello che pensi ?

Provo a rispondere io, al posto di Manfredi. Perchè siamo un paese ipocrita, perchè i panni sporchi si lavano in casa, perchè contro gli stranieri ci coalizziamo mentre davanti ai mostri delle nostre famiglie facciamo muro d'omertà, perchè dar addosso al rumeno è facile e alla moda, perchè lo straniero ci sembra venga da fuori mentre lo zio il papà il nonno l'amico del fratello questi turpi criminali li abbiamo vicini ogni giorno, perchè la televisione ci ha piallato gli intelletti, perchè per secoli i bambini e le donne sono stati violati dai maschi, perchè i SACRI valori della Famiglia sono intoccabili.

Penso che la xenofobia sia una forma di presbiopia dell'animo e che l'italiano medio attaccato alle liturgie cattoliche abbia dimenticato gli insegnamenti cristiani, da quello della trave nel proprio occhio al comandamento nuovo.
Interessante lo spunto genealogico di P@ola.

Concordo in pieno con quanto sostiene Luciano: siamo un paese di ipocriti.
Aggiungo che la "paura del diverso" gioca sempre un ruolo fondamentale; tutto ciò che è avulso dalla nostra cultura, dalla nostra concezione di vita, o dai nostri parametri di giudizio perlopiù inculcati, ci fa paura. Di questi atavici pregiudizi ne è piena la letteratura e non solo quella moderna e contemporanea. Penso, ad esempio, a Poe e ai delitti della Rue Morgue.
Oramai leggiamo quotidianamente di orrendi misfatti compiuti da italiani, ma è come se la cosa passasse quasi inosservata, mentre quando è "lo straniero" a compiere delitti, abusi, stupri, siamo tutti pronti a gridare al lupo.
Io ritengo che di questo siano responsabili in buona parte anche i mezzi di comunicazione che fanno il gioco di quelle sottospecie di politici cerebrolesi leghisti.

Perché guardarsi allo specchio fa spesso paura.

Gcanc: vorrei vedere te se, guardandoti allo specchio, vedessi la faccia di Borghezio, La Russa o Cicchitto!

Hai ragione, a certe facce non ci si può proprio abituare.

Perchè queste cose atroci consumate in famiglia non destano nemmeno l'ombra dello scandalo?
Ma perché in questo Paese cattolico (e molto poco cristiano) la famiglia è un VALORE.

tic

P.S.
Quando sento la parola VALORE (e pure quando sento la parola IDENTITA') io tiro fuori il mio revolver.

Le principal ressort du pouvoir, qu’il soit religieux ou politique : sécréter la culpabilité dont il prétend nous libérer.

Roland Jaccard

SE guardarsi allo specchio a qualcuno può far paura...allora immaginate un po' cosa significa guardarsi dentro, cioè fare una "analisi".
Ecco perchè dopo - se si ha il coraggio di portarla a termine - si rinasce
nel vero senso della parola

Quello che a me disturba è che il problema non viene dal basso come siamo portato a credere ma elicitato dall'alto. E' verissimo che il razzismo è collegato con i meccanismi di difesa e che essi meccanismi di difesa di applicano ancora di più se dobbiamo difenderci dagli orrori nostrani. Ma questo non è un paese che ha tanto orrore per la violenza sulle donne, cari miei. ci ha ben poco da difendersi. Questo retorico orrore recente invece è una sagace elicitazione berlusconiana: mi pare evidente che la profanazione della dama bianca, sia il nuovo cavallo di battaglia di questo governo, che senza aver letto alcunchè, sa benissimo come elicitare sentimenti utili alla costruzione del Nemico: lo Straniero Stupratore. Non ho memoria di un governo meno maschilista di questo - ce ne saranno stati prima che nascessi. Di fatto la femmina è una delle cose che bisogna proteggere ma che non deve arrivare ad avere reale soggettività giuridica e politica. Essa è cosa, preziosa eh - come il lavoro in tempi di disuccupazione, che gli stranieri rubano, e le case popolari in tempo di crisi che gli stranieri usurpano. Lo stupro del rumeno è la nuova graziosa moneta per la propaganda elettorale.

Condivido: la sicurezza (e in particolare gli stupri commessi da stranieri) sono un'arma di propaganda politica usata dalla destra e da gran parte dei media.

Forse che
quando Tu Luciano parli di persone Ipocrite
e quando io Paola parlo di persone che stanno- a loro insaputa - adottando meccanismi di difesa...
...forse che...
noi due parliamo delle stesse identiche persone ?
Penso di sì.
Se dai dell'ipocrita a qualcuno
beh non lo spingi certo a guardarsi dentro e a cambiare.
Se prendi la stessa persona e Le/Gli fai comprendere - con infinita pazienza - che si sta "difendendo" e da cosa e da chi si sta in realtà difendendo...
potresti arrivare a toccare qualcosa nel suo intimo e far sì che maggiore conoscenza e consapevolezza possano piano piano sprigionarsi.
Il cervello è lento.
Lento e ancora lento.
Ma NON STUPIDO.
Non si fa mai del male - ma si "difende" appunto...
(a meno che il proprietario non sia divenuto un masochista per cause da accertare...)

Poco tempo fa ho letto due articoli di Claude Halmos, una brava ed attenta psicanalista francese che affronta questi temi.
Ha scritto più di un libro in merito.
-
Su www.letemps.ch vi sono alcuni suoi articoli, ma a pagamento

La differenza, P@ola, è che io facevo un discorso generico e scritto, mentre tu parlavi di rivolgersi direttamente alle persone "ipocrite".
E allora sì, certo, in un rapporto personale la strategia da adottare non è quella di tranciar giudizi e sparar affermazioni apodittiche. A seconda delle circostanze e delle persone, dobbiamo modulare il nostro linguaggio tono ritmo contenuti. Non per ipocrisia ("a Tizio dico A, mentre a Caio dico B, a Sempronio dico C ma io penso tutt'altro"). Ma semplicemente perchè non si possono dire (o scrivere) le stesse uguali cose a tutti e in ogni occasione: dobbiamo essere capaci di variare il nostro modo di comunicare. E allora, se mi trovo di fronte a una persona che ritengo ipocrita, potrò dirglielo in faccia solo per dare una scossa alla discussione. Ma se voglio provare a dialogare per davvero dovrò fare come dici tu: pazienza, barra ferma, umiltà e consapevolezza.

Solo qualche decennio fa, quando ancora non c'erano extracomunitari e rumeni da incolpare e lo stupro era una reato contro la morale pubblica e non contro la persona, in Italia si tendeva ad incolpare le donne che subivano lo stupro (ricordo il terribile processo trasmesso in televisione, di cui parlo anche in un mio post: http://storiadopostoria.blog.kataweb.it/il_mio_weblog/2008/03/05/1621/ )
Ora ci sono gli altri da incolpare e si può gridare allo scandalo. Se poi lo stupro continua ad avvenire in famiglia, si continua a glissare. Insomma ogni argomento è buono per andare contro allo straniero, salvo poi a fare i sepolcri imbiancati per i misfatti compiuti dai connazionali contro le donne.

Non qualche decennio fa. La legge sulla violenza sessuale è solo del 1996. Ed è stata approvata solo perché all'epoca c'erano molte più donne in parlamento, che hanno fatto pressione, altrimenti avremmo ancora il reato contro la pubblica decenza.

Fate benissimo, in questi commenti, ad ampliare il discorso.

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