Ecco qua i tre testi che uso a scuola per dare un'idea di come si può copiare con un minimo di testa.
Il primo è la parte finale di un articolo di Umberto Eco.
Il secondo è la versione copiata col sistema del copia-incolla.
Il terzo è la versione copiata reimpadronendosi del testo.
Ovviamente (racconto poi nelle classi) si può usare il terzo testo come gradino-bozza per fare delle ulteriori modifiche che rendano il testo ancora più "nostro".
COME COPIARE DA INTERNET:
ORIGINALE DI UMBERTO ECO
…un altro dei problemi cruciali di Internet. Accanto a siti attendibilissimi fatti da persone competenti esistono in linea siti del tutto fasulli, elaborati da pasticcioni, squilibrati o addirittura da criminal nazisti, e non tutti gli utenti del Web sono capaci di stabilire se a un sito bisogna dare fiducia o meno.
La cosa ha un risvolto educativo drammatico, perché ormai si sa che scolari e studenti spesso evitano di consultare libri di testo ed enciclopedie e vanno direttamente a prelevare notizie su Internet, a tal punto che da tempo sostengo che la nuova fondamentale materia da insegnare a scuola dovrebbe essere una tecnica della selezione delle notizie in linea - salvo che si tratta di un'arte difficile da insegnare perché spesso gli insegnanti sono tanto indifesi quanto i loro studenti.
Molti educatori si lamentano inoltre del fatto che i ragazzi, ormai, se debbono scrivere il testo di una ricerca o addirittura una tesina universitaria, copiano quello che trovano su Internet. Quando copiano da un sito inattendibile si dovrebbe presumere che l'insegnante si renda conto del fatto che dicono delle panzane, ma è ovvio che su certi argomenti molto specialistici è difficile stabilire subito se lo studente dice qualcosa di falso. Poniamo che uno studente scelga di fare una tesina su un autore molto ma molto marginale, che il docente conosce di seconda mano, e gli attribuisca una data opera. Sarebbe il docente in grado di dire che quell'autore non ha mai scritto quel libro - a meno che per ogni testo che si riceve (e talora possono essere decine e decine di elaborati) si vada a fare un accurato controllo su varie fonti?
Non solo, lo studente può presentare una ricerca che pare corretta (e lo è) ma che ha direttamente copiato da Internet per 'taglia e incolla'. Sono propenso a non ritenere tragico questo fenomeno perché anche copiare bene è un'arte non facile, e uno studente che sa copiare bene ha diritto a un buon voto. D'altra parte, anche quando non esisteva Internet, gli studenti potevano copiare da un libro trovato in biblioteca e la faccenda non cambiava (salvo che comportava più fatica manuale). E infine un buon docente si accorge sempre quando un testo è copiato senza criterio e annusa il trucco (ripeto, se è copiato con criterio, tanto di cappello).
Tuttavia ritengo che esista un modo molto efficace di sfruttare pedagogicamente i difetti di Internet. Si dia come esercizio in classe, ricerca a casa o tesina universitaria, il seguente tema: 'Trovare sull'argomento X una serie di trattazioni inattendibili a disposizione su Internet, e spiegare perché sono inattendibili'. Ecco una ricerca che richiede capacità critica e abilità nel confrontare fonti diverse - e che eserciterebbe gli studenti nell'arte della discriminazione.
COPIA-INCOLLA
…un altro dei problemi cruciali di Internet. Accanto a siti attendibilissimi fatti da persone competenti esistono in linea siti del tutto fasulli, elaborati da pasticcioni, squilibrati o addirittura da criminal nazisti, e non tutti gli utenti del Web sono capaci di stabilire se a un sito bisogna dare fiducia o meno.
La cosa ha un risvolto educativo drammatico, perché ormai si sa che scolari e studenti spesso evitano di consultare libri di testo ed enciclopedie e vanno direttamente a prelevare notizie su Internet, a tal punto che da tempo sostengo che la nuova fondamentale materia da insegnare a scuola dovrebbe essere una tecnica della selezione delle notizie in linea - salvo che si tratta di un'arte difficile da insegnare perché spesso gli insegnanti sono tanto indifesi quanto i loro studenti.
Molti educatori si lamentano inoltre del fatto che i ragazzi, ormai, se debbono scrivere il testo di una ricerca o addirittura una tesina universitaria, copiano quello che trovano su Internet. Quando copiano da un sito inattendibile si dovrebbe presumere che l'insegnante si renda conto del fatto che dicono delle panzane, ma è ovvio che su certi argomenti molto specialistici è difficile stabilire subito se lo studente dice qualcosa di falso. Poniamo che uno studente scelga di fare una tesina su un autore molto ma molto marginale, che il docente conosce di seconda mano, e gli attribuisca una data opera. Sarebbe il docente in grado di dire che quell'autore non ha mai scritto quel libro - a meno che per ogni testo che si riceve (e talora possono essere decine e decine di elaborati) si vada a fare un accurato controllo su varie fonti?
Non solo, lo studente può presentare una ricerca che pare corretta (e lo è) ma che ha direttamente copiato da Internet per 'taglia e incolla'. Sono propenso a non ritenere tragico questo fenomeno perché anche copiare bene è un'arte non facile, e uno studente che sa copiare bene ha diritto a un buon voto. D'altra parte, anche quando non esisteva Internet, gli studenti potevano copiare da un libro trovato in biblioteca e la faccenda non cambiava (salvo che comportava più fatica manuale). E infine un buon docente si accorge sempre quando un testo è copiato senza criterio e annusa il trucco (ripeto, se è copiato con criterio, tanto di cappello).
Tuttavia ritengo che esista un modo molto efficace di sfruttare pedagogicamente i difetti di Internet. Si dia come esercizio in classe, ricerca a casa o tesina universitaria, il seguente tema: 'Trovare sull'argomento X una serie di trattazioni inattendibili a disposizione su Internet, e spiegare perché sono inattendibili'. Ecco una ricerca che richiede capacità critica e abilità nel confrontare fonti diverse - e che eserciterebbe gli studenti nell'arte della discriminazione.
COPIATO COME DIO COMANDA
…decisivi problemi di Internet. Esistono siti molto attendibili, realizzati da persone che sanno di cosa parlano, ma ci sono anche siti web completamente balordi, fatti da incompetenti, da gente disturbata e a volte addirittura da criminali neo-nazisti. Purtroppo non tutti i “navigatori” della Rete sanno decidere a quale sito dar molta fiducia, a quale meno e a quale per nulla.
Ciò ha delle conseguenze gravi dal punto di vista educativo: sappiamo bene che fin dalle elementari gli studenti “schivano” le enciclopedie e i libri di testo per tuffarsi direttamente a pesca di notizie su Internet. Di recente, alcuni esperti hanno proposto di introdurre a scuola una nuova materia: imparare a selezionare le notizie disponibili on line.
Però si tratta di una tecnica difficile da insegnare: spesso, nell’arte della navigazione, gli insegnanti sono tanto sprovveduti quanto i loro allievi.
Intanto, ci si lamenta che i bambini e i ragazzi (quando devono fare una ricerca scolastica o addirittura una tesi all’Università) scopiazzano ciò che trovano dentro il Web. E si pensa: “quando le notizie sono copiate da un sito non attendibile, l'insegnante se ne dovrebbe sempre accorgere”. Ma le cose non stanno così: su temi molto specialistici è altrettanto difficile capire immediatamente se lo studente ha scritto qualcosa di sbagliato. Esempio: un ragazzo fa una tesina su uno scrittore poco noto che l’insegnante conosce a malapena e gli attribuisce un romanzo. Il docente è subito in grado di stabilire che quell'autore non ha mai scritto quell’opera? E non dimentichiamo che, per ogni testo (a volte sono decine) che riceve e che deve valutare, il docente dovrebbe controllare accuratamente molte notizie e svariate fonti? E’ realistico?
Ma non basta: lo studente può presentargli un testo senza errori e formalmente corretto ma tratto direttamente da Internet col sistema 'copia e incolla'. Su questo aspetto, non bisognerebbe drammatizzare: in fondo, copiar bene è un'arte. E nemmeno facile. E dunque se uno studente è padrone di quest’arte va premiato con un voto buono.
Inoltre, non dimentichiamo che qualche anno fa, quando Internet non esisteva ancora, ogni studente poteva scopiazzare con facilità da un qualsiasi libro preso in biblioteca. E dunque, alla fin fine, la cosa non cambiava (a parte che serviva più tempo e più fatica manuale). Ma un bravo insegnante si accorgeva (e si accorge) sempre se un testo è copiato male e alla “va là che va ben”.
Alcuni studiosi pensano che anche i difetti di Internet possano venir usati in modo educativo.
Come?
Per esempio dando questo esercizio (a casa o in classe): “Sull’argomento XY, trovate nel Web due o tre testi non attendibili. E spiegate perché non sono affidabili”.
Ricerche come questa pretendono (e generano) curiosità, capacità critiche e abilità per mettere a confronto differenti fonti.
Ultimi commenti