Il seguente furioso post è un fritto misto mio e di Tic.
(Prima parte sua, seconda mia)
Tic:
Oggi Dario Franceschini, il rivoluzionario segretario del famoso Partito democratico (questa non è una battuta: dopo la gestione Veltroni pure Topo Gigio farebbe la figura del rivoluzionario), parlando della candidatura del signor Sergio Cofferati alle elezioni europee, se n'è uscito così: “La storia del ritiro per motivi famigliari la conoscono sì e no 500mila persone. E non vedo dove sarebbe lo scandalo. Sergio gode ancora di una popolarità enorme”.
Fantastico.
Mi ritorna in mente una bella battuta. Di Giorgio Gaber, credo: non temo Berlusconi in sé, ma il Berlusconi in me.
Dario Franceschini, poveretto, non vede lo scandalo di candidare un personaggio in cerca d’autore che oggi dice e domani disdice, oggi afferma e domani smentisce (che c’è, vi ricorda qualcuno?), oggi è qui e domani sarà là: a lavorare alla Pirelli o a cambiare i pannolini al piccolo Edoardo.
Nemmeno io ce lo vedo, lo scandalo. Però la cosa mi infastidisce, e parecchio.
Sbaglierò...
Ma la parte più bella dell'uscita di Franceschini è la seguente: “La storia del ritiro per motivi famigliari la conoscono sì e no 500mila persone”.
E allora? Cosa cazzo significa? Che chi la conosce e se la ricorda non merita rispetto? E perché?
La buona memoria, per un democratico, è da ritenersi una qualità o no?
E, già che ci siamo, chi è che aveva detto che il pubblico andrebbe considerato come un bambino di 12 anni, nemmeno troppo intelligente?
Concludendo: se si pensa che questo modo (diciamo disinvolto?) di fare politica paghi, stiamo freschi (secondo me...).
Tra l’altro, vista tutta la retorica europeista che il famoso Pd sparge ogni giorno, a man bassa e in ogni dove, il partito avrebbe il dovere di considerare il parlamento europeo come qualcosa di diverso da un cimitero degli elefanti (secondo me...).
E, in cauda, venenum: io sono una delle 500mila persone che conoscono la storia del ritiro del signor Cofferati da Bologna per motivi famigliari.
Voto anch'io, segretario Franceschini.
O magari no, stavolta non voto.
Luciano e Idefix:
La lectio che ci viene proposta ogni giorno è la seguente:
"se voi siete tra quelli che leggono e si informano,
se voi siete tra quelli che hanno un poco di memoria di ciò che viene detto e scritto,
se voi ancora badate a quanto viene dichiarato,
se voi avete a cuore la coerenza e la consecutio (NOTA PER I CAMICI VERDI: "se c'è un leghista on line, glielo spiego dopo"),
se voi ancora pensate che quanto viene detto e scritto dai dirigenti politici italiani oggi debba aver valore anche domani,
beh...siete persone fuori fase. E se in Italia quelli come voi sono 500.000, cioè mezzo milione, dunque nemmeno un centesimo dell'intera popolazione, ce ne facciamo un baffo, anzi un baffetto. Continuate pure a comprar libri giornali dischi dvd biglietti per mostre e concerti e teatro, che anzi fate molto bene per l'economia, continuate pure a leggere e a scrivere, continuate a consumare e a produrre cultura e informazione. Che tanto ve la cantate e ve la suonate sempre e solo tra voi cinquecentomila. Perchè, alla fin fine, a noi, ce ne sbattono le balle, di voi intellettualetti mona"
Questa (sotto le apparenze, sotto il velo di Maya) è la dura lectio.
Prendere o lasciare.
Voi che fate?
Io continuo. Perchè ho la capoccia dura e orgogliosa, il cuore mi batte a sinistra e il mio sangue è di color rosso. E tifo pure Toro (color rosso granata).
Però almeno li mando volentieri affanculo, a 'sti capetti.
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