In tre giorni ho visto un film fresco e fuori moda girato da un uomo anagraficamente vecchio e un film logoro e modaiolo girato da un uomo anagraficamente giovane.
Gran Torino di Clint Eastwood mi ha emozionato e colpito a fondo, fatto ridere e commosso: è il cinema che prediligo, storie solide raccontate senza fronzoli da qualcuno che ama sul serio ciò che sta girando.
Watchmen di Zack Snyder mi ha tediato e irritato: è il cinema che mi dà ai nervi, tutto estetismo e fracasso, fumoserie filosoficheggianti per sembrare importanti accostate a spaventose cadute di gusto.
Sul film di Eastwood non aggiungo nulla se non questo: è uno di quelli che mi porterò nel cuore per tutta la vita.
Voglio invece dire qualcosa su Watchmen.
1) L'opera a fumetti di Moore/Gibbons/Higgins è (a mio avviso) un capolavoro, un libro da leggere e rileggere, per coglierne la complessità le sfumature, le sottotrame, la ricchezza dei personaggi, la densità dei temi, la grandiosità dello scenario.
2) Il film somiglia troppo e troppo poco all'originale. Certe sequenze sono la trasposizione cinematografica esatta delle tavole: il risultato è imbarazzante, perchè impoverisce testo e immagine.
3) Esiste un grande equivoco: la trasposizione cinematografica di un fumetto NON equivale (e tantomeno è più comoda. Anzi!) a quella di un romanzo. Per un motivo molto semplice: perchè nel primo caso si parte da un modello visivamente già strutturato, con personaggi e ambienti già delineati, sequenze visive già organizzate e ritmate. Cosa che per un romanzo non accade (o almeno non in modo così debordante). Ecco dunque che QUALSIASI trasposizione di un fumetto (tanto più se celebre) dovrà far i conti con gli inevitabili confronti: il Tizio del film somiglia al Tizio delle tavole? E la Calpurnia del film perchè è così diversa dalla Calpurnia della striscia? Insomma, ciò che abbiamo visto (le tavole di un fumetto) ci condiziona e ci limita assai più di ciò che abbiamo solo immaginato (le scene di un romanzo). E allora io penso questo: il fumetto da cui si parte per farne un film va modificato da cima a fondo. Cosa che Snyder non fa. Se non a tratti. E quando lo fa, lo fa male.
4) Ogni tanto mi sono annoiato e stavo per addormentarmi: in particolare le scene di combattimento (praticamente assenti nell'originale) sono moleste, lunghe e fuori luogo.
5) Alcune sequenze (ad esempio l'iniziale assassinio del Comico) hanno un eccesso di violenza esibita fastidiosa, già vista e rivista in cento filmucoli popcornizzati. La sobrietà dell'originale Moore/Gibbons era di gran lunga più efficace e impressionante.
6) Ci sono delle cadute di stile imbarazzanti (dopo l'amore sull'Archie quella scia di fuoco che esce dalla navicella...).
7) Il film risente pesantemente dell'estetica da video-clip e da spot pubblicitario, tanto che sembra l'assemblaggio di tanti sub-film, alcuni dei quali riusciti (la parte dell'incidente del dottor Manhattan), altri fallimentari (l'attacco alla prigione). Stesso discorso per le musiche raffazzonate: alcune di quelle note (Dylan, Hendrix, Cohen, Simon & Garfunkel) bene o male funzionano ma quelle scritte appositamente per il film sono orribili e fracassone. E l'idea di commentare una sequenza vietnamita con la Cavalcata delle Valkirie (come in Apocaliplse now) fa pità. Insomma: l'insieme dei video-clip non tiene, non ha nè ritmo nè crescendo.
8) Il film è un'occasione sprecata: il denaro c'era, i mezzi produttivi pure, gli attori e i costumi e le scenografie e gli effetti speciali anche, la sceneggiatura non è male (sintetizzare la complessità dell'originale era impresa ardua). Il flop sta in molte scelte del regista Snyder.
9) Che si conferma un mestierante (che a me neppure piace), un mercenario con tanti soldi ma senza arte nè parte, non un autore con qualcosa da dire.
10) Il giorno prima avevo (impietosamente) visto il film di Eastwood: un autore vero con molto da dire. E il confronto mi dice: il cinema modaiolo e modernista di Snyder nasce sterile, tra qualche anno sarà un ferro vecchio sorpassato da altra roba più modernista e modaiola. Mentre il cinema di Clint (e di altri autori di valore) reggerà.
Pensi un po', signor Luciano! Incredibilmente in questo caso sono completamente d'accordo a metà con il Mister.
Io Gran Torino non l'ho visto perchè mi sono rifiutata (Tic c'è andato da solo). Non perchè il buon ForestaEst non mi piaccia, per carità. Million Dollar baby anzi, mi era piaciuto abbastanza(sebbene un po' troppo dado delle sfighe per i miei gusti). La verità è che trovo il suo cinema talmente ben fatto da essere immediatamente dimenticabile. Per capirci: manca lo sporco, il tratto personale, l'immagine che poi resta negli anni. E che magari c'è in un certo cinema "più commerciale". Un esempio: se io parlo di una scena in cui c'è un'enorme occhio la cui pupilla viene colpita dal raggio di una torcia e si restringe, che citazione è? Chi l'ha vista non la dimentica, e potrà essere citata in mille altre pellicole dopo (come la scena della doccia, il "Wendy Dammi la mazza" eccetera). Il buon East fa anche bei film, ma senza questi "tratti acuti" chiamiamoli; una cosa tutta curve, la sua, dolci dolci ma come un giro sul Brucotour: te lo dimentichi il giorno dopo.
(Questo a mio giudizio, e ripeto che G.T. non l'ho visto).
Per quanto riguarda Watchmen: non ho letto il fumetto, per cui non posso fare il confronto. Il film a me è piaciuto (a parte per la cagata della fiamma che anch'io ho notato). In particolare trovo l'inizio su Dylan fulminante. Certo le scene di combattimento ci sono, credo che tu ti riferisca a quella in strada mentre Mr. Manhattan viene svergognato in tv. Ecco, quella era necessitòà di sceneggiatura, un trucco per alleggerire la scena drammatica intercalandola. Altre scene di combattimento, a parte quella del comico, non me le ricordo. Ho trovato geniale la trama, questo sì, ma non è certo merito del regista, quella.
Scritto da: Yodosky | 21/03/2009 a 12:25
Altro combattimento molesto è quello durante l'assalto alla prigione. Oppure, nel prefinale, nel palazzo di Ozymandias.
Scritto da: luciano / idefix | 21/03/2009 a 12:56
Mmmmh... quello del carcere credo fosse fotocopiata, se ben mi ricordo, da 300. Vado a memoria, però.
Scritto da: Yodosky | 21/03/2009 a 15:41
Il Punto di Vista di Yodosky è estremamente acuminato - un teleobiettivo - e nel tempo spesso è un grandangolo. Solo che le conclusioni cui giunge sono quelle opposte alle mie. Nel caso specifico di Grand Torino le (auto) citazioni cinematografiche di CE 'sporcano' e rendono memorabile il film. Da Don Siegel a Peckinpaph, a Leone, a Scorsese... oltre che a Dirty Harry e compagnia, spaghetti western inclusi. A mio parere CE è un caso unico nella storia del cinema di tutti i tempi: la perizia dell'attore popolare, il gusto del pubblico, la maschera e il volto, il tocco di semplicità profonda, il coraggio di banalizzare, o di scolpire alla grezza quando serve, e insieme un finale come quello di Grand Torino, lago michigan, faro, sorriso duro che si scioglie fra Thao e Daysy... Capolavoro.
Scritto da: Valerio Fiandra | 23/03/2009 a 11:31
Alan Moore, prendendo totalmente le distanze dal film (niente diritti d'autore), ha detto che "non c'era bisogno di fare un altro film di merda".
Mi fido di lui.
Scritto da: Manfredi | 23/03/2009 a 21:40
Concordo con Valerio (a una settimana di distanza da quando l'ho visto, GRAN TORINO cresce sempre dentro di me) e con Manfredi (a giorni di distanza, WATCHMEN rimpicciolisce ancora)
Scritto da: luciano / idefix | 24/03/2009 a 14:05
Come disse lei, Mr. Luciano, il mondo è bello perchè è vario!
(comunque Watchmen non è un film che riguarderi, ecco).
Scritto da: Yodosky | 24/03/2009 a 21:37
Paradossalmente, io forse sì che lo riguarderei. Tra qualche mese, per riesaminare i motivi della mia critica.
Scritto da: luciano / idefix | 25/03/2009 a 21:04