Perchè mai chi non è cattolico deve rimpolpare ufficialmente le fila del Vaticano?
Perchè mai chi è contrario al Papa deve comparire nell'elenco dei suoi fedeli?
Perchè mai chi non sopporta le ingerenze ecclesiastiche viene conteggiato tra i "cattolici"?
Semplice: perchè da neonato è stato battezzato.
Anche se da adulto ha cambiato idea.
E si può far cancellare quell'atto?
Certo.
E' semplicissimo e per nulla costoso.
Vi propongo due possibili testi (da diffondere, se vi va, il più possibile).
La lettera va inviata (possibilmente tramite raccomandata con ricevuta di ritorno) al parroco della parrocchia in cui siete stati battezzati.
Il primo testo è la mia versione (più discorsiva e personale).
Il secondo testo è un modulo standard, preparato dall'UARR (Unione Atei Agnostici Razionalisti)
PRIMO TESTO
Gentile sacerdote,
vorrei far annotare sul registro dei battezzati la mia dichiarazione di non appartenenza alla Chiesa cattolica romana, con relativa nullità di ogni effetto statistico e giuridico del battesimo.
Pertanto,
pienamente consapevole delle conseguenze di diritto canonico derivanti dal peccato di apostasia,
con ferma e risoluta volontà, tutelata da numerose sentenze e provvedimenti del Garante per la Privacy a partire dal 13.9.1999,
io sottoscritto Luciano Comida (nato a Trieste il 3 aprile 1954 e residente a Trieste)
chiedo formalmente
alla parrocchia di Roiano (dove fui sottoposto al rito del battesimo in data a me ignota ma presumibilmente di poco successiva alla mia nascita),
che presso l’atto di battesimo venga annotata la mia dichiarazione di disconoscimento dell’atto battesimale stesso, dunque di non appartenenza alla Chiesa cattolica, con la conseguente nullità di tutti gli effetti statistici, economici e giuridici derivanti da tale atto.
Dichiaro di rinunciare fin da subito a qualsivoglia pausa di riflessione o di ripensamento in ordine alla soprascritta istanza.
Chiedo inoltre che, a tutela della mia volontà, una copia dell’avvenuta annotazione venga inviata per conoscenza al mio domicilio.
Ho deciso a compiere quest’atto non solo perché io sono cristiano aderente alla Chiesa Evangelica Valdese, ma anche in nome del principio laico della libertà di coscienza individuale, tutelato come inviolabile dalla Costituzione della Repubblica italiana e dalla Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo.
Spero che il mio piccolo gesto contribuisca a far emergere un dato: che in Italia esistono milioni di persone (forse la maggioranza, purtroppo silente) di non aderenti alla Chiesa cattolica, milioni e milioni di donne e uomini che sono atei o indifferenti, agnostici o scettici, dubbiosi oppure di altra fede religiosa. E nulla significano le gonfiate statistiche ufficiali dei battezzati nei registri delle parrocchie: prova ne sia che, fino ad ora, pure io risulto farne parte.
Ciononostante, in Italia queste persone “non cattoliche” non trovano quasi mai espressione pubblica: sono ignorate in particolare dalle televisioni ma in genere dai media e così la loro voce finisce schiacciata dal soverchiante potere politico e diplomatico, mediatico e lobbystico, della Chiesa cattolica.
Con molti drammatici risultati. Ne cito uno: il progressivo impoverimento dell’istruzione pubblica per stornare risorse a favore delle scuole private confessionali, violando il dettato della Costituzione, che all’articolo 33 comma 3 recita con lampante chiarezza: “Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato”.
In Italia, il crescente potere della Chiesa cattolica non solo stravolge le leggi esistenti (a partire da quella fondamentale, la Carta costituzionale), ma impedisce la nascita di altre, importanti norme, che sarebbero doverose in un paese liberale e pluralista, e che infatti sono adottate nella stragrande maggioranza degli stati europei. Eppure da noi non vengono introdotte. E gli esiti sono sempre più catastrofici: coppie che vivono in amore ma senza tutela giuridica, crescenti tagli alla libera ricerca scientifica, persone come le famiglie Englaro o Welby scaraventate dentro infernali gironi di dolore e di umiliazione perché l’Italia ignora il diritto al testamento biologico e contro chi soffre si scatena la cattiveria più brutale e più ipocrita.
Invece di dare esempi di accoglienza e compassione per il prossimo, le gerarchie della Chiesa cattolica, e in particolare il Vaticano, sembra amino astratti e gelidi princìpi, fredde ideologie, integraliste pretese di Verità Assoluta, potere terreno e lobbystico.
Al contrario, in questi difficili anni avremmo bisogno di ben altro.
Aperta e fraterna tolleranza.
Fervido dialogo non solo tra le religioni, ma anche tra esse e i non credenti.
Ampia libertà religiosa.
Radicale rifiuto di ogni integralismo, da qualunque parte esso provenga.
Voglio uscire dal generico e dirle un paio di cose di me: io ho un bellissimo rapporto con i miei genitori, ancora vivi ed entrambi cattolici. Papà e mamma mi hanno educato al rispetto di valori e princìpi importanti, che non ho perduto né eroso o dimenticato ma semmai rafforzato nel corso della vita.
Mi allontanai dalla Chiesa cattolica quand’ero adolescente: in quegli anni di confusione e di turbamento, trovavo nei sacerdoti a cui confessavo i miei peccati (insignificanti peccati) soltanto motivi di ulteriore disagio e vergogna. Così, convinto che Dio solo fosse un occhiuto e severo giudice della mia giovanissima sessualità, fuggii dalla Chiesa e poi fui agnostico a lungo.
Finchè, una decina di anni fa, ho reincontrato Dio. Ma ero un uomo adulto e sapevo distinguere: avevo imparato che non esiste soltanto il Vaticano. Ci sono altre chiese cristiane, ad esempio quella valdese. In essa ho trovato fraterna accoglienza, caldo amore, continua ricerca, vicinanza al messaggio di Gesù Cristo, assenza di dogmatismi, uguaglianza di diritti tra uomini e donne, crescita collettiva.
Perché dunque non consentire il battesimo agli adulti e non ai neonati, come per altro accadde allo stesso Gesù?
E perché non ammettere alla comunione (o, come diciamo noi valdesi, alla “cena del Signore”) anche i divorziati?
E perché non aprire al sacerdozio femminile?
Non saremmo più in sintonia con la libertà delle coscienze individuali? Con la possibilità di una scelta autonoma? Con i principi basilari della civiltà liberal-democratica in cui viviamo?
Potrei continuare a lungo, elencando temi di sempre più rovente attualità, problemi che in modo sempre più dirompente dividono e divideranno tra loro le chiese cristiane e la cristianità dal mondo laico.
Ma forse sto abusando della sua pazienza e così, in attesa della conferma dell’avvenuta annotazione, ringrazio lei e la parrocchia per la sollecita espletazione della pratica richiesta.
E la saluto cordialmente.
SECONDO TESTO
Al Parroco della parrocchia di
OGGETTO: istanza ai sensi dell'art. 7 del Decreto Legislativo n. 196/2003
Io sottoscritto nato a il a in via,
con la presente istanza, presentata ai sensi dell'art. 7, comma 3, del Decreto Legislativo n. 196/2003, mi rivolgo a Lei in quanto responsabile dei registri parrocchiali.
Essendo stato sottoposto a battesimo nella Sua parrocchia, in una data a me non nota ma presumibilmente di poco successiva alla mia nascita, desidero che venga rettificato il dato in Suo possesso, tramite annotazione sul registro dei battezzati, riconoscendo la mia inequivocabile volontà di non essere più considerato aderente alla confessione religiosa denominata "Chiesa cattolica apostolica romana".
Chiedo inoltre che dell'avvenuta annotazione mi sia data conferma per lettera, debitamente sottoscritta.
Si segnala che, in caso di mancato o inidoneo riscontro alla presente richiesta entro 15 giorni, mi riservo, ai sensi dell'art. 145 del Decreto Legislativo n. 196/2003, di rivolgermi all'autorità giudiziaria o di presentare ricorso al Garante per la protezione dei dati personali.
Dichiaro di rinunciare fin da subito a qualsivoglia pausa di riflessione o di ripensamento in ordine alla soprascritta istanza e avverto che considererò ogni dilazione come rifiuto di provvedere nel termine di legge (15 giorni, ai sensi dell’art. 146, comma 2, del D. lgsn. n. 196/2003) e che quindi intendo immediatamente ricorrere all’autorità giudiziaria o al Garante per la tutela dei dati personali, qualora Lei illegittimamente differisse l’annotazione richiesta a un momento successivo al quindicesimo giorno dal ricevimento della presente.
Ciò, in ottemperanza del Decreto Legislativo n. 196/2003 (che ha sostituito, a decorrere dall’1/1/2004, la previgente Legge n. 675/1996), in ossequio al pronunciamento del Garante per la protezione dei dati personali del 13/9/1999 e alla sentenza del Tribunale di Padova depositata il 29/5/2000.
Si diffida dal comunicare il contenuto della presente richiesta a soggetti terzi che siano estranei al trattamento e si avverte che la diffusione o la comunicazione a terzi di dati sensibili può configurare un illecito penale ai sensi dell'art. 167 del D.lgs. n. 196 del 2003.
Si allega fotocopia della carta di identità.
Distintamente
Firma
sto pensando di seguire il tuo esempio
Scritto da: Manfredi | 14/02/2009 a 12:31
E' istigazione all'apostasia. Sarai scomunicato! Ah no, l'hai già fatto da solo. Be', comunque andrai all'inferno come Lefebvre. Ah no, lui l'hanno ripescato. Va be' qualcuno troverai ad accendere il forno.
Scritto da: gcanc | 14/02/2009 a 13:12
Aaaahahaahha! Grande sig. Luciano!
Io ho inviato il secondo testo. Il parroco mi ha risposto dopo 15 giorni, quindi puntualissimo, con un'altra raccomandata in cui mi diceva di aver effettuato l'atto, avvertendomi però che così avrei perso l'accesso ai riti tra i quali le esequie religiose.
Ma non mi dire! Sono terrorizzata!
(peraltro era l'ultimo giorno del parroco in questione nella sua parrocchia. Come si dice: un addio con il botto! Hurrà!)
Scritto da: Yodosky | 14/02/2009 a 14:58
Sottoscrivo, Luciano.
In precedenza, avevo sempre pensato che si trattasse di un atto inutile. Ma erano altri tempi, quando il Vaticano seguiva una politica meno invadente e aggressiva.
Ora seguirò il tuo esempio. E resterò ad attendere la risposta.
Ho ricopiato il tuo post nel mio blog (immagino che non ti dispiaccia).
Scritto da: anna setari | 14/02/2009 a 17:16
Non solo non mi dispiace ma mi fa piacere: che l'iniziativa dilaghi è ciò che spero.
Scritto da: luciano / idefix | 14/02/2009 a 17:26
Accidenti. Lo farei volentieri, ma non ho idea di quale sia la parrocchia dove mi hanno battezzato!
Dovrò chiedere all'unico genitore rimasto, sperando che se lo ricordi (nessuno in famiglia era praticante).
Scritto da: Dario Predonzan | 14/02/2009 a 17:32
Se vuoi, chiamami e ti do alcuni indirizzi a cui rivolgerti per venire a capo di questo dato (che comunque è rintracciabile).
Scritto da: luciano / idefix | 14/02/2009 a 19:03
Gentile Luciano,
ho letto con molto interesse il tuo post e anche i commenti. Nel mio caso è già un po' che vorrei attuare questa iniziativa, non ho più i genitori, so che sono nata in una clinica dove sono stata anche battezzata (questa era l'usanza), so qual era all'epoca la mia residenza (e di conseguenza la parrocchia "dipendente" dalla zona). Quale altra ricerca potrei fare per accertare a quale parroco potrò sottoporre la mia richiesta?
Grazie in anticipo e a presto.
Un saluto da Angela
Scritto da: angela | 15/02/2009 a 00:34
Grazie per le indicazioni, Luciano. Avevo sentito che c'era la possibilità di farlo e ne avevo anche parlato con mia moglie: penso proprio che ora passeremo dalle parole ai fatti.
Del resto, io che non sopporto le etichette, figuriamoci averne appiccicata una con il titolo sbagliato!
Scritto da: marino | 15/02/2009 a 08:34
Se non sapete dove siste stati battezzati, potete provare a fare una ricerca sul sito delle parrocchie italiane (http://www.parrocchie.it/index.html?CCHK=1&cercointabella=&id=)Oppure potete rivolgervi a quella in cui siete stati cresimati. O ancora, se vi siete sposati in chiesa, contattare quella parrocchia, che possiede i vostri documenti di battesimo.
In ogni caso, penso che sia il caso di farlo. Anch'io avevo tergiversato a lungo e poi mi sono deciso. E adesso che l'ho fatto mi rendo conto di quanto fosse stato assurdo il mio indugio (dovuto a pigrizia, a "farò, c'è tempo", a sottovalutazione dell'importanza della cosa). E' importante, invece: sia per le nostre coscienze individuali che per il segnale collettivo che mandiamo.
Scritto da: luciano / idefix | 15/02/2009 a 09:13
e dopo, realmente, cosa cambia?
io, mi si racconta, sono stato battezzato due volte.
alla nascita ero di colore violaceo tendente al verde e nessuno scommetteva un centesimo sul mio futuro, per cui qualcuno della mia cattolicissima famiglia si preoccupò di battezzarmi d'urgenza. contro ogni aspettativa però in poco tempo divenni un bebè come gli altri per cui fui battezzato con i crismi dell'ufficialità in chiesa.
sono andato al catechismo e ho fatto il chierico, poi ho salutato tutti e sono partito per la mia strada fuori dalla chiesa cattolica romana.
a me sta bene così. non posso cancellare una parte della mia storia di cui tra l'altro non mi vergogno. nella mia famiglia, la maggioranza è democristiana di destra. con lo stesso ragionamento dovrei andare all'ufficio anagrafe a farmi cambiare il cognome.
al liceo avevo un professore di filosofia che si rifiutava di fare Marx, dicendoci: "un farabutto, se volete ve lo studiate da soli", dovrei per questo dare indietro il diploma di maturità?
io credo che tutti i passi del nostro percorso facciano parte della nostra storia personale. disconoscerne alcuni, secondo me, non ha molto senso.
quando abitavo stabilmente a bologna, un giorno, durante il periodo pasquale, venne il parroco per benedire la casa. io lo accolsi, ma gli spiegai che secondo noi quella era solo una pratica di stregoneria nella quale tra l'altro non credevo.
lui rimise via secchiello e pennello e non si fece mai più vivo. una chiesa seria avrebbe dovuto cancellarmi automaticamente dall'elenco. sinceramente non so se l'abbia fatto o no e non mi importa più di tanto.
Scritto da: marcob | 15/02/2009 a 09:32
Marcob: io penso che, come in tantissimissime cose della vita, anche in questa scelta siamo liberissimi. Non c'è nessun obbligo di farsi togliere dagli elenchi della Chiesa cattolica così come non c'è nessun obbligo di restarci: dipende solo da noi e dalla nostra scelta. Spero di aver spiegato (anche se per sommi capi) le mie motivazioni (sono valdese e non cattolico, dunque non voglio risultare ufficialmente cattolico e inoltre voglio mandare un messaggio alle gerarchie cattoliche). Però è ovvio che ognuno ha il pieno diritto di comportarsi come meglio decide.
Scritto da: luciano / idefix | 15/02/2009 a 10:10
Certo. In fondo per me non è cambiato un cavolo (tranne forse un certo senso di libertà sottostante) ma il messaggio alle gererchie cattoliche è stato chiaro: fuori dai piedi.
Scritto da: Yodosky | 15/02/2009 a 11:12
ok, non ho nessuna critica da muovere a chi lo fa.
solo ho spiegato perchè per me non costituisce un problema. di fatto la chiesa cattolica l'ho abbandonata dall'età di 12 13 anni e se non se ne rendono conto non ho nessuna intenzione di spiegarglielo di nuovo con un atto ufficiale.
vorrei magari dimettermi da cittadino italiano, visto come sono governato, e chissà...
Scritto da: marcob | 15/02/2009 a 11:32
Io mi sono sbattezzato due sabati fa.
Sulla mia richiesta di sbattezzo ci ho aggiunto a penna le seguenti parole: "Con un pensiero a Beppino Englaro".
Mi ero allontanato dalla Chiesa cattolica quasi trent'anni fa, non era certo necessario uno sbattezzo, ha ragione marcob.
Io non attribuisco perciò all'atto nessun valore in particolare.
Ma i preti sì, eccome se loro attribuiscono...
Se lo facesse più gente, io penso che farebbe parecchio rumore.
Ci rifletterebbero parecchio, i corvacci.
Mica commenterebbero come fece Togliatti con Vittorini ("Vittorini se n'è ghiuto, e soli ci ha lasciato"): loro prenderebbero la cosa mooolto più sul serio.
D'altronde, mica se la passan bene, ultimamente, le jene...
Scritto da: Tic-talkischeap | 15/02/2009 a 11:42
Ribadisco solo un punto: chi è stato battezzato con rito cattolico risulta ufficialmente cattolico, a prescindere da quelle che ora sono le sue convinzioni (religiose, atee oppure agnostiche). E anche su queste gonfiate appartenenze, il Vaticano cattolica fa leva nel proprio attacco contro la laicità della Repubblica italiana.
Ecco dunque perchè, a mio avviso, sarebbe positivo che i cittadini non cattolici si togliessero dagli elenchi dell'appaartenenza confessionale.
Scritto da: luciano / idefix | 15/02/2009 a 12:01
Scrivi solo con l'intento di fare vendetta e di coinvolgere il maggior numero di eprsone nel tuo intento, per ferire. Un uomo con le sue idee e con la sua serietà sa che deve evitare l'odio perchè è corrosivo, ancora più per chi lo nutre che per chi lo riceve. Mi meraviglio sempre quando scopro questo astio in voi evangelici, probabilmente avrete subito dei torti non ancora risolti.
Scritto da: dopobarba | 15/02/2009 a 17:44
Luciano, mi meraviglia il tono e l'atteggiamento di questo post ed in questo concordo alquanto con dopobarba. Capirei di piu' se tale posizione fosse presa da un ateo e, anche se essenzialmente inutile sotto tutti i profili, potrebbe per lo meno essere coerente. Da un valdese invece mi aspetterei piu' coerenza e meno settarismo. Innanzitutto, se non erro, la chiesa valdese (irriconoscibile oggi da quelli che erano gli insegnamenti iniziali di Pietro Valdo di Lione) non chiede di ''sbattezzarsi'' (termine tra l'altro ridicolo) ma ne richiede eventualmente la conferfmazione (se ricevuto) in piena coscienza da adulto cristiano e valdese. Non dimentichiamo infatti che innanzi tutto si viene battezzati per entrare nella comunita' cristiana e poi, a seconda della presa o non presa di coscienza, si continuera' secondo l'appartenenza o no ad una determinata confessione a seguirla o meno. Queste diatribe, per quanto comprensibile la repulsione che suscita oggi l'apparato cattolico, sono assolutamente sterili e lontanissime dal pensiero di essenzialita' della predicazione e della vita fondata su poverta' e castita' di Pietro Valdo.''Fai il bene e dimentica'' , vigilare su se stessi ed il proprio comportamento e' gia' impresa ardua, non si perda tempo in livorose critiche che lasciano il tempo che trovano.
Scritto da: uno | 15/02/2009 a 18:01
Mi spieghi dove stanno l'odio o la vendetta?
C'è solo (lo ripeto) la mia (e di altri, siano essi credenti di altre fedi oppure atei o agnostici) volontà di separare la nostra appartenenza da quella cattolica.
Se io (e altri) non siamo cattolici, perchè mai dovremmo comparire negli elenchi della Chiesa cattolica? Cosa siamo? In uno stato totalitario? In Urss? Nel Terzo Reich? in uno stato teocratico come nella Roma papalina fino al 1870? Nell'Iran degli ayatollah?
Scritto da: luciano / idefix | 15/02/2009 a 18:10
Secondo me questo papato ha compiuto il miracolo (...) di risvegliare l'anticlericalismo in questo bizzarro paese che chiama i buoni 'buonisti' e i laici 'laicisti'.
Non so se Ratzinger sarà in grado di risvegliare un pochino anche lo spirito laico (magari, ma ne dubito): di certo ha risvegliato l'anticlericalismo, anche quello più becero e gratuito.
D'altra parte, perché no? E' tutto un grande carnevale, in fondo...
Infatti, se per i cattolici un divorziato puttaniere, spacciatore (primo spacciatore italiano, dai) di consumismo e pornografia, edonismo e volgarità, è meglio (è più rassicurante, più conveniente) di uno che, per essersi definito 'cattolico adulto', è stato letteralmente massacrato dalle gerarchie ecclesiastiche beh... allora io dico che vale tutto. Ma proprio tutto.
E spero di cuore che qualcuno si senta offeso, in futuro, da certi atteggiamenti, da certe prese di posizione, da certe parole. Perché ne vedremo delle belle.
Insomma, cari cattolici, dai e dai, AVETE ROTTO I COGLIONI.
tic
P.S.
Nei prossimi giorni mi aspetto di vedere qualche madonna piangere sangue. Così. Giusto perché un po' li conosco, i miei polli.
Scritto da: Tic-talkischeap | 15/02/2009 a 18:26
Che siano i cattolici a far lezioni di "meno settarismo" ai valdesi è una cosa che farebbe ridere se non fosse tragicamente segnata dalle secolari persecuzioni, dalle crociate, dai roghi, dai massacri, dai processi, avvenuti fino al 1870.
LA CONFERMAZIONE (per entrare nella comunità evengelica) si fa da adulti. E non c'entra nulla ma proprio nulla con il mio radicale dissenso (cristiano, politico, laico, costituzionale, etico) dalle gerarchie vaticane.
Infatti, la chiesa valdese non chiede o pretende (nè da me nè da altri) nulla, nè spedire la lettera al parroco cattolico nè non spedirgliela: è affare di ogni singolo e libero individuo.
Scritto da: luciano / idefix | 15/02/2009 a 18:27
Tic ha ragione (nel senso che fotografa un dato di fatto): questo papato ha riportato in vita l'anticlericalismo. Prendiamo me (un soggetto che conosco abbastanza bene): fino a una decina di anni fa, non nutrivo sentimenti anticlericali. Non avevo nessuna simpatia per le gerarchie della Chiesa cattolica, ma insomma ci convivevo senza troppi fastidi. Poi, batti e batti, intromissione di Ruini dopo beatificazione di filonazifascisti ad opera di Wojtyła, diktat della Cei dopo violazione del Concordato, insulto alla Costituzione dopo dispregio dalla laicità, arroganza dopo arroganza, batti e ribatti, in me è spuntata la pianta dell'anticlericalismo.
Scritto da: luciano / idefix | 15/02/2009 a 18:35
Ma sai, Luciano...
'Sta gente lo pratica alla grande, il chiagni e fotti.
Addavenì Nerone, addavenì...
Scritto da: Tic-talkischeap | 15/02/2009 a 18:37
E' un'azione che volevo compiere da tempo, ma, per pigrizia e forse anche per una forma di strano rispetto della volontà dei miei genitori non l'ho ancora fatto. Ora che sono molto più determinata, però mi sorge un ostacolo: mio papà non si ricorda la parrocchia dove mi hanno battezzato. Dovrò andare a scavare negli scatoloni di foto (impresa ardua) per cercare di capire in che chiesa. Altrimenti posso recuperare i dati dalla parrocchia di Gretta, dove ho fatto cresima e comunione?
Scritto da: Emanuela | 15/02/2009 a 19:04
Sì, puoi recuperali in quella chiesa. E se hai delle difficoltà, non esitare a chiedermi una mano.
(Altra cosa per mantenere la riservaztezza: puoi pretendere dal parroco, in base all'art. 167 del D.lgs. n. 196 del 2003, la non divulgazione della tua decisione)
Scritto da: luciano / idefix | 15/02/2009 a 19:08
Lutero, il Martino... non sarebbe molto d'accordo con questa iniziativa. Lui era uno che se ne intendeva di religione e teologia. Pensava che il battesimo fosse una cosa e i battezzatori, un'altra.
O no?
Scritto da: darioskji | 15/02/2009 a 19:22
sarebbe bello farlo insieme a molti. Pensa a mille, duemila persone che si sbattezzano. che forza!
Scritto da: sam | 15/02/2009 a 19:29
Essendo io credente, penso che il mio battesimo resta (da qualche parte, nei "Cieli", nello Spirito di Dio). Ciò che io voglio cancellare sono gli effetti "cattolici" e confessionali del mio battesimo.
Scritto da: luciano / idefix | 15/02/2009 a 19:39
Ma è mai possibile che qualunque iniziativa uno prenda che riguarda la "sua" religione salta sempre fuori il detentore della verità che si mette a pontificare più del pontefice? Se Luciano e altri si vogliono sbattezzare perché alzate il ditino e chiedete coerenza (rispetto a cosa poi?), mentre se un apostata qualsiasi come Magdi Allam si fa cristiano siete pronti ad ammazzare il bue grasso e ad accoglierlo a braccia aperte? Lui non doveva essere coerente? E poi, pensate che dio tenga gli elenchi dei tesserati al suo club e lasci fuori dai cancelli del cielo tutti gli altri? A me l'avevano raccontata un po' diversamente suore e preti, mi parlavano di perdono e misericodia, non di burocrazia, che è molto umana e vaticana.
Scritto da: gcanc | 15/02/2009 a 22:02
Anch'io intendo sbattezzarmi e ci tengo a dire che lo farei anche se fossi ancora credente. Per dire: non in mio nome!Anche l'otto per mille viene attribuito in base al numero dei battezzati, eh!Quesito: Sono nata a milano e non so in quale parrocchia sono stata battezzata (né posso in alcun modo recuperare questa informazione. Ho letto in un sito che è possibile presentare la richiesta anche dove ci si è cresimati. Ma non ho capito - e forse tu me lo puoi chiarire - se alla parrocchia della cresima posso presentare direttamente la domanda o posso solo chiedere in quale parrocchia sono stata battezzata?
Scritto da: Triana | 16/02/2009 a 00:07
G ganc ,se si continua a considerarsi cristiani la coerenza sta nel non sentire l'esigenza di annullare un battesimo cristiano.
Conversioni come quelle di Magdi Allam sanno alquanto di fasullo e fanno sospettare un opportunismo interessato ed ipocrita. Se avviene un qualche tipo si conversione questa dovrebbe rimanere nel profondo intimo di chi la vive o per lo meno dovrebbe esserci il pudore di non farla strumento di propaganda settaria.
Proprio perche' Dio non tiene elenchi di tesserati un'azione come appunto '' l'auto sbattezzo'' (sic) che ha significanza solo burocratica e' sterile. Si pensi piuttosto all'essenziale (alla vigilanza dei propri cuori) il resto sono chiacchiere senza senso.
Scritto da: uno | 16/02/2009 a 09:00
Uno, ci si continua a nascondere detro un dito e a far finta di non capire: l'auto sbattezzo non è un gesto "spirituale" in senso stretto, ma un'azione burocratica per impedire che le gerarchie ecclesiastiche continuino ad usare il nome di chi non crede in loro per i propri scopi propagandistici. Quando Craxi distrusse il partito socialista, tanti socialisti continuarono a sentirsi tali nei loro cuori, ma stracciarono la tessera del PSI, perché era diventato il partito dei ladri e dei corrotti. I cristiani che non credono nel vaticano restano sempre cristiani, anche se non danno retta al rottweiler di dio che sta a Roma. È più chiaro, ora?
Scritto da: gcanc | 16/02/2009 a 09:22
L'ultimo commento di Gcanc esprime perfettamente la mia posizione. Ribadisco ancora che io sono (o meglio "cerco di essere") cristiano ma, non facendo parte della Chiesa cattolica, non voglio figurare nei suoi elenchi. Tanto più che, dalle gerarchie vaticane mi divide un abisso (di fede, etico, filosofico, culturale, estetico, storico, politico).
TRIANA: la parrocchia in cui sei stata cresimata può/deve darti i dati di quella in cui sei stata battezzata.
Scritto da: luciano / idefix | 16/02/2009 a 10:33
Luciano, anche tu avevi espresso perfettamente il concetto, ma, come dicono AG&G: Miiii, non c'è peggior sordo di chi è sordo veramente!!!
Scritto da: gcanc | 16/02/2009 a 11:04
E noi siamo di quelli che spiegano e rispiegano e tornano a spiegare e rispiegare.
"Tipo illuministi"
Scritto da: luciano / idefix | 16/02/2009 a 11:15
Lo sbattezzo: una cosa alla quale penso seriamente, anche se come dice Marco può cambiare ben poco da un punto di vista personale, se non frequenti più la chiesa oramai da tempo immemore. Di certo non mi cambierebbe la vita. L'unica remora che ho è che se mi sbattezzassi ferirei i miei genitori ed è una cosa che proprio non mi va di fare.
Sicuramente l'idea di appartenere a "santa romana chiesa" sulla carta non mi piace affatto e di certo non mi considero più cattolica. Mi sono auto-sbattezzata molto, molto tempo fa.
Scritto da: Alessandra | 16/02/2009 a 13:03
Sai Luciano, anche io avevo parlato dello sbattezzo in un mio post, perchè ho degli amici cattolici che lo stanno facendo. Il post riguardava altro, ma nei commenti alcuni commentatori, mi facevano riflettere. Commentatori intendiamoci sinistrissimi e incazzati neri con questo Papa - ma allo stesso tempo profondamente credenti. Una di loro, l'ingamberrima Sullepunte, di mestiere scienziata, mi faceva notare di avvertire il battesimo come un fatto che riguardava lei e Dio, e dunque, non le andava affatto di metterlo in discussione, perchè il tramite lo andava sporcando.
Emotivamente capivo che mi diceva una cosa con cui ero in sintonia. Perchè il rito riguarda la storia solo agli occhi del non credente, ma agli occhi del credente è solo in parte storico e fisico, in parte è metafisico e ama quel rito, perchè segna il suo patto metafisico. In cuor mio, penso dunque che lo sbattezzo sia un gesto certamente politico - anche se ancora una volta ribadisco, è un politico che non mi interessa, perchè usa come referente il papa e non lo stato - ma non mi sentirei di esortarlo, perchè coinvolge un movimento metafisico ad esso anteriore, e su questo non mi pare giusto metter bocca.
Scritto da: zauberei | 16/02/2009 a 16:00
Due questioni.
PRIVACY:
Alessandra e ogni altro può pretendere, a norma di legge, il rispetto della riservatezza della cancellazione.
METAFISICA: anch'io penso (da credente) che il mio battesimo sia una questione tra me e Dio. E dunque ciò che faccio cancellare è solo ed esclusivamente il mio rapporto con la Chiesa cattolica. Che non ha proprio nessunissima esclusiva per farci entrare in contatto con Dio.
Scritto da: luciano / idefix | 16/02/2009 a 16:10
questo però Luciano è molto protestante. Molto protestantocentrico, la Chiesa Cattolica ha una dimensione rituale ben diversa. Se i riti erano una roba a tu per tu, se facevano protestanti tutti. Non lo so quello che voglio dire è che non è semplice.
Io per mio qualsiasi cosa faccia l'ebraismo positivo e storicamente determinato, non ci penserai mai a uscirne per i comportamenti della contingenza storica.
Scritto da: zauberei | 16/02/2009 a 16:20
Mah...io non mi sono avvicinato al protestantesimo (in particolare ai valdesi) solo per una "contingenza storica". Ma perchè lì, in quel terreno teologico e umano, trovavo un grande fervore cristiano e una profonda libertà laica, un impasto di democrazia e di fede, responsabilità personale e accoglienza. Una dimensione comunitaria che non significa affatto (come per i cattolici) "una gerarchia che dirige le masse", ma fratelli e sorelle che si muovono assieme.
Scritto da: luciano / idefix | 16/02/2009 a 16:43
G ganc, Luciano, se ci si vuole staccare dalla attuale chiesa cattolica, visto lo stato di inadeguatezza che hanno raggiunto i suoi referenti maggiori,non e' necessario inventarsi iniziative infantili e futili come quella proposta in questo post. Inoltre si misconosce il fatto che un rito compiuto secondo i crismi di una forma tradizionale ortodossa ha i suoi effetti virtuali indipendentemente dalle qualita' dell'officiante (sempreche' costui abbia avuto il permesso per compiere tali riti). Zauberei ha colto esattamente quell'aspetto del battesimo che trascende i pubblici registi delle parrocchie, quello propriamente iniziatico quello la cui realta' non e' modificabile con pratiche burocratiche.. Ogni cristiano sara' poi tale in atto solo in base al suo comportamento ma quell'apertura di credito concessagli poco dopo la nascita non verra' mai cancellata da una ''lettera di dimissioni''. Comprendo le motivazioni che stimolano un allontanamento dalla chiesa di Roma ma non posso condividere un'azione che in se stessa e' solo polemica e denota totale incomprensione sulla natura di un rito come il battesimo.
Scritto da: uno | 16/02/2009 a 17:44
Uno, Zauberei, comprendo il vostro punto di vista e l'importanza del rito in senso metafisico. Ma proprio perché metafisico non può certamente essere compromesso dall'atto burocratico, che è a ben altro livello. Il trauma spirituale, a mio modo di vedere, non si pone, poiché non è attraverso un anti-rito (che so, prosciugare un'acquasantiera e riempirla di sale), che si pone fine al rapporto col vaticano, ma solo con un banalissimo tratto di penna.
Scritto da: gcanc | 16/02/2009 a 17:58
Uno: nessun problema se tu non condividi e anzi disapprovi la mia decisione. Ognuno è libero.
Se vuoi, ripeto per la settima volta le mie motivazioni. La principale è: dato che io NON sono cattolico, voglio cancellarmi dai loro elenchi.
Scritto da: luciano / idefix | 16/02/2009 a 18:06
Ciao Luciano,
mi sono permessa di citarti
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http://tusitala.blog.kataweb.it/2009/02/16/quando-gustavo-zagrebelsky-e-isabelle-filliozat-si-incontreranno/
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Saluti
Scritto da: P@ola | 16/02/2009 a 18:30
Credo che per un credente il battesimo sia battesimo e che, dal puntodi vista sempre di chi crede,il sacramento non venga cancellato da una cancellazione burocratica
Scritto da: Triana | 16/02/2009 a 20:39
Infatti. La cancellazione non muta la mia condizione di credente cristiano (che resta tale e quale). Scompare soltanto la mia burocratica e formale appartenenza alla Chiesa cattolica.
Ribadisco per l'ennesima volta un concetto che non mi stancherò mai di ripetere: cattolico e cristiano NON sono sinonimi. Infatti la chiesa cattolica è unicamente UNO DELLE chiese in cui sono organizzati i cristiani. Una chiesa che, purtroppo, contravvenendo alle parole di Gesù Cristo, ha voluto farsi stato politico e potere temporale.
Scritto da: luciano / idefix | 16/02/2009 a 21:40
Mi unisco idealmente a questo nutrito campionario di sbattezzati/sbattezzandi/sbattezzerebberosi ma...,
e capisco le ragioni che hanno spinto Luciano a scrivere questo post. Delle quali ragioni io personalmente, da agnostico, ho colto la summa nel grido di "dolore" di Tic:
"Insomma, cari cattolici, dai e dai, AVETE ROTTO I COGLIONI."
Però dico subito che io, per ragioni sentimentali appartengo all'ultima categoria degli "sbattezzerebberosi ma...".
Non così tanto sentimentali del tipo: "mia moglie e la mia anziana genitrice sono cattoliche più o meno praticanti e non vorrei che scoppiasse una guerra religiosa in casa (no, in realtà non succederebbe)", ma perché sono grande amico ed estimatore del parroco, mio coetaneo, della piccola comunità in cui nacqui diversi decenni fa e dove sono ritornato a vivere da quasi dieci anni.
Se andassi da lui per dirgli "mi voglio sbattezzare" penso che sbrigherei la cosa in pochi minuti (visto che egli custodisce i registri dei battesimi) e lui mi capirebbe perché mi conosce bene.
Ma questo Parroco, a differenza di tanti altri che purtroppo ho conosciuto, è CRISTIANO!
Nel vero senso della parola, e penso che si capisca cosa voglio dire. Infatti non disdegna di accogliermi nel suo ufficietto e di fare qualche chiacchierata con me. Qualche volta la chiacchierata si conclude con la richiesta da parte sua di dargli una mano, specie con il computer, con il quale non ha mai instaurato un buon rapporto.
Insomma, a volte mi pare di vedere in questo bravo prete un moderno Cristo (nel suo piccolo, ovviamente) e dunque se gli dicessi "mi voglio sbattezzare" mi sembrerebbe di far torto a Cristo stesso e ai sempre più rari cristiani in buona fede che conosco.
Finchè c'è lui non credo che troverò il coraggio di fare questo passo.
Però ripeto, mi considero sbattezzato e sono con tutti coloro che per le varie motivazioni espresse in questi commenti si sono voluti, si vogliono o si vorrebbero chiamare fuori da questa Chiesa Cattolica per la quale (per dirla ancora con Tic) "un divorziato puttaniere, spacciatore (primo spacciatore italiano, dai) di consumismo e pornografia, edonismo e volgarità, è meglio (è più rassicurante, più conveniente) di uno che, per essersi definito 'cattolico adulto', è stato letteralmente massacrato dalle gerarchie ecclesiastiche..."
Scritto da: Irnerio | 16/02/2009 a 22:56
Irnerio è l'ennesima conferma che "le vie del Signore sono infinite". E che dunque (in questi campi) è giusto ascoltare solo la propria coscienza, agendo in maniere anche molto difformi gli uni dagli altri. Senza rigidi dogmatismi o automatismi validi una volta per sempre e per tutti.
Scritto da: luciano / idefix | 17/02/2009 a 09:33
Con tutto il rispetto per le vostre opinioni, personalmente ritengo questa storia dello sbattezzo sommamente ridicola.
Primo, o sei credente o non lo sei. Chi, anche se battezzato, decide autonomamente di non credere o comunque di non seguire più le indicazioni della Chiesa (come mi sembra abbia fatto la maggior parte di noi) è già fuori.
Secondo: essendo appunto materia di fede, trovo ridicolissimo il linguaggio buracratico "Ai sensi dell'art..., comma... e successive modificazioni". Già è irriatante quando scrivi alla ASL, figurati un po' per un'abiura che comunque la si veda è una cosa un po' più seria.
Terzo e forse più importante: decidere di sbattezzarsi perché questa gerarchia è francamente insopportabile mi sembra infantile, tipo quelli che portano via il pallone perché non gli hanno convalidato il gol.
Se il papa era simpatico e non si impicciava delle leggi dello stato che facevate? Non vi sbattezzavate?
Quarto: la storia dell'8 per mille che sarebbe assegnato sul numero dei battezzati. Non mi torna: la chiesa stessa è attualmente molto rigida e non concede il battesimo a moltissimi bambini (sempre le solite storie: no ai figli dei divorziati, dei conviventi, dei non sposati inchiesa... e quanti cavoli!!). Se fosse un fatto numerico sarebbero molto più di manica larga.
E poi per concludere, ma questa è una notazione personale, le generalizzazioni "Tutti i cattolici mi stanno sulle palle" non mi sono mai piaciute e puzzano di settarismo e chiusura mentale. Esattamente i difetti che tanto rimproveriamo alle gerarchie.
Scritto da: Eeka | 18/02/2009 a 16:00
Eeka: alcune puntualizzazioni.
1) L'otto per mille non viene assegnato in base al numero dei battezzati. I subdoli e truffaldini meccanismi che avvantaggiano la Chiesa cattolica sono tantissimi ma non questo.
2) La decisione di togliermi dagli elenchi ufficiali cattolici mi ronzava da tempo. Poi l'ho presa (come spesso accade con i processi decisionali che sono giunti a maturazione) in due o tre secondi.
3) Ripeto ancora il motivo centrale: io sono credente cristiano. Però protestante, valdese per la precisione, e non cattolico. Non vedo dunque un solo motivo al mondo per continuare a prestare la mia persona per gonfiare artificiosamente gli elenchi ufficiali di un'organizzazione di cui non condivido molti dei principi fondanti.
4) Il mio rapporto con Dio è appunto il MIO rapporto con Dio. E prende vita in una oomunità nella quale vivo lavoro amo agisco. Non prende certo ordini da una gerarchia (quella vaticana) di cui non riconosco minimamente nessuna autorità, nè temporale nè spirituale.
5) Se a te la mia decisione pare ridicola, accetto la tua risata. Come diceva giustamente Rabelais, "il ridere è cosa umana"
Scritto da: luciano / idefix | 18/02/2009 a 16:51
Luciano, lungi da me ridere di te. Ridevo di un certo linguaggio burocratese applicato a faccende non burocratiche, che per altro indica a mi avviso una totale mancanza di leggerezza e ironia.
Il rapporto con Dio è, per l'appunto, personale. E' anche la mia opinione di credente che non si riconosce in nessuna istituzione.
Non ho bisogno di un atto burocratico per sancire la mia lontananza da dall'organizzazione gerarchica della chiesa. Il mio non farne parte è un dato di fatto, i miei comportamenti lo testimoniano. E questo a me basta e non mi interessa di certo farlo sapere alla chiesa che non credo sarebbe minimamente toccata dal mio gesto.
Ma se per altri è un gesto che ha un senso, che lo facciano pure... magari lasciando perdere ai sensi e in ottemperanza...
Scritto da: Eeeka | 19/02/2009 a 19:23
Il mio rapporto con Dio è appunto la MIA relazione con Dio. Ma farmi cancellare dai registri parrocchiali è una questione burocratica, tutelata da precise leggi dello Stato italiano. E dato che non tutti i parroci sono persone civili come il parroco di Roiano (Trieste), ecco che in molti casi può essere indispensabile ricorrere a formule rigidamente leguleie, antipatiche ma formalmente ineccepibili. Cosa che, nella mia lettera, ho cercato di attenuare il più possibile, spiegando al sacerdote anche le mie motivazioni personali 8cosa che non ero minimamente tenuto a fare e che ho voluto scrivere per umana e cristiana gentilezza)
Scritto da: luciano / idefix | 19/02/2009 a 21:09
Anch'io ho cercato di sensibilizzare circa la necessità di intraprendere l'ufficiale cancellazione dai registri cattolici. Il termine sbattezzo è del tutto improprio: non è possibile cancellare un sacramento, è possibile comunicare la propria non appertenenza ad una chiesa. Io sono valdese e nel registro della chiesa cattolica nella quale sono stato battezzato verrà annotato semplicemente la mia volontà di non appartenere più alla chiesa cattolica. Gli amici cattolici, se ci pensano, non possono vedere in questo atto alcuna ostilità, ma anzi una affermazione di coerenza e identità. Ostile è la reazione della chiesa cattolica: la scomunica, nel caso dei valdesi, per eresia.
Grazie Luciano per avermi segnalato la vostra appassionante discussione.
Scritto da: fabio | 04/03/2009 a 20:01
Fabio ha puntualizzato con lucida semplicità: per il cristiano di un'altra chiesa, il battesimo resta come sacramento e si cancella solo l'appartenenza alla chiesa cattolica. Per un non credente, mi pare comunque sensato togliersi dagli elenchi cattolici.
Scritto da: luciano / idefix | 04/03/2009 a 20:27