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01/02/2009

Commenti

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Ma un bel vagone merci o un carro bestiame (a scelta) di chissenefregadelcapoccioneprivato non ce lo vogliamo spedire nell'ufficio del Littorio?

Feltri dà voce alla peggior Italia, quella che lo stesso Montanelli aborriva.

Il quotidiano di Feltri cerca spesso il paradosso forse nella speranza di presentarsi come originale o come un organo che dovrebbe esprimere le opinioni che si diffrenziano da quelle comuni e quindi dal conformismo. Tutto questo, però, rimane pura teoria. Nella pratica si mostra spesso e volentieri soltanto come l'organo che esalta la volgarità e il più becero qualunquismo. A dimostrazione che per scrivere qualcosa di interessante non basta soltanto attaccare a testa bassa con argomenti inconsistenti e con il semplicismo infarcito di luoghi comuni e pregiudizi.

Perfetto, Paolo. io penso che poche cose siano stucchevoli e stupide come il voler sempre e a ogni costo essere originali, anticonformisti, politically s/correct e fuori dal coro. Anche perchè il presunto coro della maggioranza è (in realtà) una minoranza minoritaria. Feltri fa finta di essere un coraggioso isolato, mentre dà voce a chi trasuda razzismo, xenofobia, qualunquismo, ignoranza esibita, protervia, nostalgie fasciste, squallidi egoismi di classe. Un giornale orribile, il suo.

Che dire? a me pare che Feltri sia tre-(me)-nd(o), perchè è proprio questo che vedo montare una marea fascista e xenofoba. Sarà (de)-merito anche di Feltri?

"Ogni azione della nostra vita, anche la più piccola, è responsabile della bellezza o bruttezza del mondo" disse Augusto Daolio (che, fino al giorno in cui morì, fu il cantante dei Nomadi)

come sarebbe se in germania pubblicassero con quella enfasi la biografia di itler.
i fascisti andavano eliminati tutti.
feltri è un infelice con la schiuma alla bocca.
l'italietta post fascista accetta questi rigurgiti. nessuna denuncia. nulla. chissà a dove porterà questa strada?

Che il giornale pubblichi una cosa del genere non stupisce: si rivolge ad un pubblico di lettori (?) fascisti. Rattrista e preoccupa che in giro ci sia tanta gente, che, in barba alla verità storica, sia convinta che Mussolini sia stato un grande statista.

Noi italiani non abbiamo mai fatto per davvero i conti con il nostro passato, il fascismo, le guerre coloniali con i massacri da noi compiuti in Libia e in Etiopia, le leggi razziali e lo sterminio degli ebrei, le atrocità commesse contro sloveni e croati durante il ventennio mussoliniano, i crimini soprattutto in Jugoslavia durante la seconda guerra mondiale...

Almeno hanno gettato la maschera e si mostrano per quello che sono. Dei fascisti da operetta.
La cosa tragicomica è vedere tanto mondo giovanil-notturno evocare quelle idee e quell'estetica...
Se ci fosse un vero fascismo quel mondo sarebbe il primo a finire in galera...

Maobao

Hai ragione Maobao.
Ma mi chiedo quale sia il richiamo profondo che porta quel mondo di cui parli tu a ritrovarsi in quell'estetica e in quelle tematiche.
Perchè idee di legge e ordine minuscolo-borghese, Dio-patria-famiglia e treni che passano in orario sono idee che ancora affascinano così tanto i ragazzotti?
Inconscio bisogno di regole? Oppure è l'unico modo ditrovare un simulacro di coesione sociale e quindi ha purtroppo ragione Barbara Spinelli che parla di un'Italia che non è più una società ma "un accrocco di branchi, ognuno con le proprie leggi non condivisibili. Vivere nel branco è come vivere in una bolla che falsifica il valore delle cose"

Mi sembra un gioco di scacchi... Feltri è una Cavallo... poi ci sono L'alfiere Fede, Il cavallo Giannino... è tutta una stategia da scacco matto!

"I cavalli a Salò sono morti di noia, a giocare col nero perdi sempre, Mussolini ha scritto anche poesie, i poeti, che strane creature, ogni volta che parlano è una truffa!"
--Le storie di Ieri-- De André-De Gregori

Ha ragione la Spinelli (e quelli che da anni sostengono tesi analoghe): in Italia manca da secoli e secoli il senso del bene pubblico. Da secoli e secoli siamo un misto di scetticismo collettivo, ipocrisia, indulgenza verso se stessi, disprezzo verso la cultura ed esaltazione dell'"occupati solo di te e della tua famiglia".

Come si fa a definire il Giornale un giornale e Feltri un giornalista?

Perchè (tecnicamente e giuridicamente) lo sono.
Con lo stesso criterio secondo il quale i Vanzina sono registi, Moccia scrittore e Povia cantante.

Non farei il paragone.
Vanzina fa dei film orrendi e volgarissimi, ma è una persona intelligente, colta e brillante, che ha frequentato le migliori menti del cinema italiano.
L'ho sentito parlare in varie interviste dove ha dimostrato di essere di un livello sopra la media di tanti registi italiani che si fingono autori d'arte.
Ciò non toglie che faccia film orrendi

Quoto il primo commento di Eeka.
E alcune cose a random.
1. Credo che sia assolutamente prevedibile e coerente che Feltri pubblichi la biografia privata di Mussolini, non mi scandalizza nè mi stupisce. Posso dire serenamente che ha fatto di gran peggio, un giorno su due con certi titoli abbacinanti. C'è stato un periodo in cui sono arrivata a pensare di volerlo denunciare per delle cose che ha scritto sul 25 aprile e sui partigiani. Non lo feci.
Ma magari pubblicasse sempre biografie private! Questo deve fare chi rivendica un ruolo culturale, nella propria area politica - rivendicare il proprio dna con delle pubblicazioni. A noi ce schifa, ma a loro come si suol dire - je tocca. Mi sembra una delle poche cose eleganti che abbia fatto.
Invece quando scrive certe cose sul suo Giornale usa certi toni, deforma la realtà, manca di rispetto, insomma in sintesi fa schifo, beh allora ci sarebbe da mandarlo via a calci in culo, e se io fossi di destra, voglio dire intelligente e di destra (un caso che talora si presenta) avrei un desiderio ancora più fervente di togliermelo dalle palle.

Anch'io ci penso, ogni tanto: "se io fossi di destra" (mi dico) "quanto sarei stra-incazzatissimo di vedermi rappresentato da usurpatori come questi?"
Gente che con la destra europea e liberale c'entra come io c'entro con la musica techno: Berlusconi, Ferrara, Dell'Utri, Fede, Feltri, Gasparri, Buttiglione, Formigoni, Gentilini, Borghezio, Bossi, Castelli, Buttafuoco...

Immagino che in questa pregevole opera sul Mussolini privato troverà posto anche la narrazione di come il ducetto fece internare in manicomio il figlio naturale e la di lui madre, per evitare noie di paternità scomode.

Questa vicenda non me la ricordo. E dubito che l'allegato feltriano possa contenere aspetti troppo negativi della vita benitiana.

Ida Dalser era una delle numerose amanti di Mussolini, da cui ebbe un figlio, Benito Albino, che dopo parecchie vicissitudini, arruolato in Marina, finì i suoi giorni in manicomio, dopo avere proclamato la sua ascendenza senza essere creduto. Qualche anno fa RaiTre dedicò un bel documentario alla vicenda.

Non ricordavo per nulla la squallida vicenda. Piuttosto, Gcanc, ti consiglio un interessantissimo libro di una ventina e passa di anni fa: Mussolini socialfascista, di Giorgio Bocca. In cui le tesi di fondo sono due. La prima: il fascismo è l'autobiografia degli italiani (i primi teorici di ciò furono Gobetti, Carlo Rosselli, Salvemini). La seconda: i rapporti tra il fascismo e il comunismo sovietico sono tantissimi, il vero e profondo nemico di Mussolini e Hitler non fu Stalin ma le democrazie occidentali.

"Chi si somiglia si piglia" dice un vecchio proverbio.

A volte, però, certi nemicissimi sono complementari gli uni agli altri. Penso (per fare qualche esempio) agli ultras violenti di due squadre, ai nazionalisti i cui stati confinano...Gli uni trovano linfa vitale dall'esistenza degli altri: nemicissimi ma complementari (e, sotto sotto, assa assai assai simili)

... Littorio? ...

All'anagrafe risulta Vittorio, ma viste le sue (sembra) simpatie lo ribattezzo Littorio (come il fascio).
(In raltà, l'invezione linguistica non è mia ma di Travaglio)

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