"Ho fatto una cavolata? Certamente sì". Diretto, senza giri di parole, Silvio Berlusconi ammette davanti alle telecamere tv il suo errore nel nominare un ministro con problemi con la giustizia. (Si tratta di Raffaele Fitto, rinviato a giudizio dal gup del Tribunale di Bari, per turbativa d'asta nell'ambito dell'inchiesta Cedis). E' stata una "ferita autoinflitta", ha detto il presidente del Consiglio italiano, correndo ai ripari con una pubblica ammenda davanti a cinque reti televisive convocate a Palazzo Chigi, per poter archiviare presto l'imbarazzante caso che l'ha messo in difficoltà e poter passare a occuparsi della crisi economica.
Berlusconi ha sempre sostenuto di voler portare un'assoluta trasparenza al governo della Repubblica.
SCUSATE!
Ho confuso tutti i nomi.
Ad ammettere la cavolata è stato il presidente USA Barack Obama, a proposito delle "elusioni fiscali" di due suoi ministri.
La prima risata di questo triste dì.
Scritto da: Yodosky | 04/02/2009 a 22:09
Il riconoscimento degli errori non sembra appartenere al dna di questo governo e, tantomeno, a quello di chi lo guida. Eppure Jonathan Swift sosteneva che "un uomo non dovrebbe mai vergognarsi di confessare di aver avuto torto; che poi è come dire, in altre parole, che oggi è più saggio di quanto non fosse ieri".
Scritto da: paolo | 04/02/2009 a 22:36
la vignetta è fenomenale..
Scritto da: Ben | 05/02/2009 a 00:04
La svolta autoritaria del clericalismo: il caso Englaro. Ne discutiamo su forumvaldese.
Scritto da: fabio | 05/02/2009 a 17:28