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01/10/2008

Commenti

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Spiacente, trovo Philip Roth illeggibile. I suoi conflitti irrisolti e le sue ossessioni da represso mi annoiano profondamente. Trovo più emozionante l'elenco del telefono...

Nemmeno il LAMENTO DI PORTNOY oppure PASTORALE AMERICANA?

Soprattutto il lamento di Portnoy...
pastorale americana non l'ho letto

Ho letto quasi tutto Roth, lo cerco all''usato e lo amo tantissimo.
Eeka posso dirti che tra lamento di Portnoy e Pastorale Americana c'è un abisso, lo stesso che separa l'adolescenza con l'età adulta. Se non hai letto niente di questo Roth più politico, più maturo più doloroso e più cerebrale - varrebbe la pena dargli una chance. Magari non ti piacerà, ma davvero invece potrebbe stupirti.Pare un altro.

Ma "la macchia umana", per dire, è un vero capolavoro.

-
Sono affezionata all'idea di Premio Nobel, come qualcosa che riconosca un merito oltre al talento narrativo anche a uno sforzo o valore politico. Il modo di Roth di trattare le donne, e anche altre cose mi ha deluso. Vargas Llosa mi piace ma non lo trovo all'altezza...
no, non darei il nobel a nessun dei due.

Nessun mi sintetizza le due cose, come per dire - il grande Coetsee

Sì, posso provare a dargli una seconda chance, ma il problema è che Roth non comunica nessun tipo di emozione. Difficile leggere un libro in queste condizioni...

Condivo quanto afferma Zauberei: il LAMENTO (una esilarante mezza tragedia sull'autoerotismo e sull'identità ebraica) e PASTORALE (un romanzo di enorme complessità tematica eppure leggibilissimo) non si somigliano per nulla.
Su Vargas Llosa invece non concordo: lo trovo un autore con tantissime frecce al proprio arco, grande affabulatore (penso alla ZIA JULIA), capace di passare dal giallo alla politica, dall'eros al grottesco, dal realistico al visionario, dall'inchiesta giornalistica al comico, con una ricchezza lussereggiante.

Io non amo il premio Nobel.
Quello attribuito a Dario Fo, per esempio, è tuttora un mistero per me...

Adoro Philip Roth(e pure Joseph ed Henry...).
E' uno scrittore PAZZESCO.
Tra lui e Vargas Llosa (autore immenso e uomo coraggioso, limpido e sempre lucidissimo), lui. Tutta la vita lui.

A eeka: riprovaci.
EVERYMAN, per iniziare.
Ha ragione l'incantatrice.

mmmmhhh, quasi mi avete convinto. ci riproverò, ma tra un po', ora non sono dell'umore giusto.
Sugli altri Roth condivido: grandi!
Così come condivido la perplessità sul Nobel a Dario Fo. Un enigma insolubile, ma sicuramente è un limite mio...

Ammetto: Roth non lo conosco affatto. Ma per quanto riguarda Dario Fo, penso che i testi delle sue opere teatrali e farse grottesche non reggono senza uma base recitativa. Questo dal punto di vista letterario: avrebbero dovuto forse dargli il Nobel per qualcos altro, non so adesso cosa.. Però, nonostnte tutto, seppur immeritato, io che Dario Fo sia stato portato agli altari della cronaca per il Nobel, sono molto contenta.
Non reggerà dal punto di vista narrativo, ma recitate come solo lui sa fare, le sue sceneggiature, in farse teatrali che mette in scena con Franca Rame, sono eccezionali, a mio avviso. Sarò di parte ma...!!!

A proposito di Nobel: mi fa molta specie che in Italia sia così trascurata Grazia Deledda.
Sto incominciando a pensare che sia vero che nei confronti dei sardi ci sia una velata forma di razzismo...

Cara Eeeka, anche Grazia Deledda merita eccome, come il grande Mario Luzi, su cui vi è un ostracismo da paura da anni in qua. E non se ne viene a capire il perché...

non sapevo fosse uscito e sono un'amante di roth.
grazie luciano
(mi spiace eeka che tu lo giudichi così, credo tu non l'abbia letto, sarei curiosa di sapere chi trovi risolto e leggibile)

Emma: l'ho letto, per questo non mi piace. Non è mia abitudine giudicare le cose che non conosco.

Col romanzo di Roth sono arrivato a metà. Posso dire che lo trovo splendido? Denso di temi (il disincanto dal mondo, la vecchiaia, il rimpianto per la giovinezza, la disgustosa politica americana, la paura della globalizzazione, il mistero della creazione letteraria, il pettegolezzo, il desiderio erotico...), ma nello stesso tempo pieno di corrosivo humour. E sto tifando affinchè il settantunenne Zuckerman ritrovi la voglia di vivere.

Sul Nobel per la letteratura a Dario Fo...quando penso che non lo presero (tra gli altri) Cortazar Borges Maugham Pratt Bertolucci Proust Simenon Nabokov e che ancora attendono Roth, Vargas Llosa, la Oates, Marias, Yehoshua, Oz...

Non conosco questo autore.
Mi potresti indicare un suo libro per iniziare???

IL LAMENTO DI PORTNOY è il più fragoroso, un'esilarante e polemica tragi-commedia sulla masturbazione e sull'ebraismo, sulla famiglia e sul conformismo. Ma forse forse il suo capolavoro è PASTORALE AMERICANA, una sinfonia di grande complessità che racconta gli USA attraverso temi come l'amicizia, il sesso, il rapporto padri-figlie, il terrorismo. Oppure ancora OPERAZIONE SHYLOCK (un romanzo pieno di suspense intellettuale). O EVERYMAN, un racconto lungo sulla morte.

e l'animale morente e la macchia umana e il teatro di sabbath
...
la mia vita adulta è stata segnata da quest'uomo e tutte le volte torno da lui quando voglio respirare.
(domani compro il libro)

Ieri sera l'ho finito. Non vi rivelo come termina, dico solo che m'è piaciuto tantissimo.

Che ne pensi del premio Nobel al tuo collega, autore di libri per ragazzi, Jean-Marie Gustave Le Clézio?
Letterariamente lo conosci?

Non l'ho mai letto. Da quel che ho capito, rientra in alcune scelte della commissione Nobel, orientate a favorire autori di un certo tipo. E cioè che siano soprattutto:
1) politically correct,
2) non americani (a parte la nera e femminista Morrison di una quindicina di anni fa),
3) non di genere (giallo, fantastico, rock, fantascienza, fumetto),
4) non molto popolari,
5) non potenzialmente invisi al "terzomondismo".
Insomma, Roth non lo vincerà mai perchè è tipicamente ebreo statunitense, Vargas Llosa nemmeno perchè è politically scorrect e scrive troppo di sesso, Oz e Yehoshua e Grossman perchè sono israeliani.

bellissimo.
fra tutti, ok'Pastorale', ma quelloc he amo di più è 'Il teatro di Sabbath'

Ognuno dei lettori che amano Roth ha il proprio libro preferito. Io voterei...mah, credo PASTORALE.

Ho curiosato un pò nella tua libreria, Luciano.
Se lui è un atua passione, la condividiamo.
Quest'estate mi sono gustata 'Il professore di desiderio':straordinario, Roth quando è ai suoi massimi (se mai ci son minimi)

Tra pochi mesi, ricomincerà il tormentone del Nobel. Sono curioso di vedere cosa si inventeranno, pur di non darlo nè a Roth (troppo ebreo, troppo americano, troppo sessuomane), nè a Vargas Llosa (troppo liberale, troppo sessuomane), nè a Oz o Yehoshua (troppo israeliani).

Faccio un'ipotesi: Joyce Carol Oates.

Ipotesi riguardo a un futuro Nobel per la letteratura. Sezione candidati italiani.

Mi auguro lo diano, prima che sia troppo tardi, alla Merini (se non altro come riconoscimento alla"marginalità" e come risarcimento morale)

Su Alda Merini ho idee molto precise ma non mi pronuncio perchè non voglio suscitar vespai su una vicenda e su una persona di cui non ho intenzione di occuparmi.

Sulla Merini, tanto per tirarti dentro, ho diversi aneddoti raccontati da persone che l'hanno avvicinata e sono state violentemente allontanate. Tutte donne. Mentre gli uomini sono stati trattati meglio. Come spesso succede agli artisti: meglio ammirarne le opere.

Conosco poco della Merini persona, salvo le sue traversie psichiatriche, e neppure tanto sulla Merini poetessa.
Però ho notato certe raffinatezze a livello formale che non sono da tutti.

Luciano m'hai messo una curiosità tremenda.
Un assaggin?

Persone molto affidabili mi hanno detto (e Gcanc conferma) di una sua terribile sgradevolezza umana, anche con donne a lei molto vicine.

Un episodio mi è stato raccontato pubblicamente dalla cantante Nicki Nicolai durante un'intervista. Nel suo ultimo disco ha cantato una canzone con testo di Alda Merini, Il Nero e Il Bacio. Quando la cantante ha incontrato la poetessa e l'ha informata della registrazione della canzone, la risposta è stata: Non me ne frega un cazzo. E se ne è andata lasciando la povera Nicolai come si può immaginare.

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