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23/09/2008

Commenti

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Buongiorno Luciano,
Eppure in uno spot televisivo di una nota marca di yogurth si vantano di avere l'elenco più corto di ingredienti...

In verità il tuo post mi ha fatto riflettere, forse un po' ironicamente. Dopotutto anche noi - con le dovute e debite eccezioni - per vivere abbiamo bisogno di aromi... sarebbe meglio dire maschere! Chi è più naturale?
Mah!

Rino, leggermente, benevolmente sarcastico.

e di questi tempi con questo latte dubbio non hai fatto male...
(ok niente psicosi, lo so, ma sono scandalizzata della quantità di cose che si fanno col latte importato!)

L'abuso di aromi (naturali o artificiali che siano) è un problema serio. Oltre ad alterare il sapore vero dei cibi, hanno un ruolo nell'aumento delle intolleranze alimentari. E' probabile, infatti, che le sostanze usate per fare l'aroma, che non sono mai specificate, creino delle reazioni allergiche.
Nei cibi industriali sono presenti spesso ingredienti non dichiarati, che possono potenzialmente essere nocivi per soggetti predisposti.
Per esempio, nel pane in cassetta, anche di marche famose, tipo quella con l'idilliaco mulino, alla farina di grano viene aggiunta farina di fave, con tanti saluti ai malati di favismo...

dalla, dalla, non è il musicista nè un invito, è che mi correggo.

si può comperare anche la yogurt(h)iera ( costa poco e si risparmia già dopo 4 volte che la si usa) e metterci la frutta

Gli aromi li detesto: se mangio una pesca buona non vi è certo il bisogno di aggiungerci l'aroma di pesca. Se la cioccolata è di qualità non ci aggiungono aroma di cioccolata. Se il succo di pompelmo è puro succo di pompelmo non vi è necessità di addizionarlo con aroma di pompelmo. Gli aromi sono una fuffa, una mezza truffa, una presa per il culo, un wonderbra per sostenere sapori scarsetti se non addirittura inesistenti. In più, questi aromi dis/educano il palato a riconoscere non più il sapore della pesca o dell'albicocca eccetera bensì quello dell'aroma di pesca o di albicocca. Crescendo generazioni di consumatori dal gusto intossicato e rovinato, alla mercè delle peggiori industrie. (Analogo discorso vale per l'abuso dello zucchero. Ho visto confezioni di pesce surgelato, "al naturale", contenente zucchero. Demenza pura)

Purtroppo è così.
Però noi possiamo NON acquistare tale merce, come hai fatto tu e come faccio io. Inoltre ho imparato a farmi lo yogourt in casa, con e anche senza yogourtiera. E' buono e di solito preferito all'altro dai miei ospiti.
In fondo siamo noi i responsabili della nostra salute: ci vuole poco, una piccola lente di ingrandimento in borsa (1 Euro) e ...scartare, scartare, scartare...

E guardare gli ingredienti. Che tra l'altro si fanno delle scoperte incredibili e (a modo loro) divertentissime. E poi si riesce pure, a furi di insistere, a modificare i comportamenti delle industrie. Basta vedere come molte di esse hanno eliminato i grassi idrogenati e adesso lo strombazzano su tante etichette.

credo che la diffusione del sovrappeso sia da imputare anche a questi addittivi ,
come se in un certo senso , dando solo una fittizia impressione di sapore ,
aumentino il desiderio di cibo
in quanto non si arriva alla soddisfazione del bisogno di gusto.
Trovo che i cibi genuini , e in questi metto anche le verdure e la frutta coltivati senza troppa chimica ,
siano piu' sazianti ,
oltre che certamente piu' nutrienti.
L'altra cartina al tornasole la ritrovo nel pessimo sapore che mi ritrovo in bocca al mattino dopo aver malauguratamente mangiato prodotti che contengano ad esempio Glutammato , Aspartame o Acesulfame-k.
Il glutammato mi risulta essere uno degli imputati di certe ulcere gastriche e sull'aspartame ci sono studi di potenziale cancerogenicita' , mai pubblicati poiche' il brevetto e' ancora di possesso dei Kennedy.
Mah...

Mi associo ad Aureo ed a Paola: la soluzione migliore è fare lo yogurt in casa. Con la yogurtiera, i fermenti lattici (per la prima volta) ed il latte a lunga conservazione è semplicissimo ed hai lo yogurt fresco tutti i giorni. Con il latte fresco od in polvere la procedura è un po' più complessa: bisogna, infatti, portare ad ebollizione il latte e poi lasciarlo raffreddare fino a 42°.

Il palato, la salute ed il portafogli ti ringrazieranno.

Io ho calcolato che perfino facendo lo yogurt con il latte biologico risparmio rispetto allo yogurt meno caro (naturalmente non biologico) disponibile al supermercato. A fine anno è un risparmio non trascurabile.

Cari saluti e buono yogurt a tutti
Anna

E' proprio vero quello che scrive Anna.
Voi non avete l'idea di quanto io nel passato sia stata male: mal di testa, risvegli anticipati la mattina, certe nausee. Anche se gli esami clinici erano OK io non stavo bene. Poi nel '96 sono andata a sottopormi ad alcuni esami endocrinoogici all'Auxologico di Milano (sono stata ricoverata) e i medici mi dicono "signora provi la dieta-dieta" 1250 Kalorie al giorno e basta. Mi hanno tenuta 6 giorni così in osservazione e io...cominciavo a stare meglio.
Quando sono uscita mi sono impegnata (ci vuole impegno !!) e ...dopo 1 anno STAVO BENISSIMO...
Solo con la dieta.
Poi ..si sa...le occasioni
Ecco ho ripreso a mangiare: un po'di formaggio, poco, Un po' di zucchero...
E' bastata una confezione di ricotta (250 gr) e io non ero più come prima. Sono ricominciati i primi leggeri cerchi alla testa, gli stralunamenti...Niente di grave, ma indicativi per me.
Così ORA "so" cosa e soprattutto COME devo mangiare, se voglio stare bene e dormire bene la notte...
Gente, E' tutta un'altra vita.

In fondo siamo NOI
che permettiamo agli industriali certi comportamenti...
Smettiamola anche di dire "Non ho tempo di ...cucinare, ecc.."
Siamo NOI i Responsabili di noi stessi, quindi QUEL tempo, beh troviamolo...e QUELLA attenzione, beh mettiamocela !
Siamo Noi a "dover" essere interessati alla nostra salute, o NO ?
E poi, scusate, ma se ho un cerchio alla testa, se la mattina mi sveglio troppo presto... non riesco a godermi un buon libro e neppure la musica di un piacevole DVD...per non parlare di una buona colazione...

Ho visto proprio in questi giorni (nonostante sia di qualche mese fa) la puntata di Report dove tra le altre cose parlavano appunto degli aromi. Lo puoi rivedere qui:
http://www.rai.tv/mpplaymedia/0,,RaiTre-Report%5E23%5E83902,00.html
dura una ventina di minuti.
Se ne deduce che hai fatto proprio bene a comprarlo naturale. D'altra parte il nostro gusto e' talmente alterato che senza gli aromi i prodotti rimarrebbero invenduti.
Triste!

Che ne pensate? dicono il vero?

http://www.granarolo.it/omogeneo.htm

Indipendentemente da tutto:
Non mi piacciono gli yogurth alla frutta, così come i gelati alla frutta.

Per quanto riguarda i gusti genuini:
Anche il cosidetto biologico, è prodotto su questo pianeta. Punto.

Essendo nato nel 1974 (lunedì li ho compiuti) e vivendo in città da urbano assolutamente scostante verso la campagna, non sò cosa sia tutta 'stà decantata purezza alimentare.
E ho l'impressione che non lo sappia buona parte della gente che la propugna, ma si autoconvince di seguirla.
E fra l'altro anche volendo ed essendoci prodotti VERAMENTE puliti, al massimo posso permettermi il discount, quindi rassegnatamente, mangio quello che passa il "convento"...

Maobao

E se devo dirla tutta, la mia idea di biologico/naturale, è più legata alla selvaggina.
Solo che ormai ci vorrebbe una macchina del tempo e andare nel medioevo, per mangiarsi cinghiali, caprioli, etc. senza sentirsi criminali.

Si è capito che non sono assolutamente veget-ariano e non lo voglio diventare???

:-)

Maobao

@Paola: è proprio vero la dieta è importantissima. Avevo già letto alcuni dei tuoi commenti a proposito, e questa primavera, in seguito a mal di testa e mal di stomaco frequenti dovuti allo stress, mi sono ricordata dei tuoi consigli.

Grazie! Ho eliminato il caffé, il latte ed i formaggi completamente, ridotto al minimo indispensabile il consumo di grassi e mi sento decisamente meglio. Non ho più problemi ad alzarmi al mattino, niente mal di testa, stomaco ed intestino anche vanno bene. Mio marito ha fatto lo stesso e anche lui si sente benone.

Dato che, come forse già sai, mio marito non è italiano, ma russo, siamo andati ancora più lontano e abbiamo eliminato anche la pasta (che a lui non piace), sostituendola con le patate lesse. (Secondo un libro sulla nutrizione è meglio della pasta perché quest'ultima è acida, mentre le patate sono basiche.)

Poiché facciamo molto movimento, ci concediamo delle torte fatte in casa, con yogurt, poco zucchero, poco burro e 1 uovo e molta frutta (che sostituisce benissimo lo zucchero).

E soprattutto: abbasso "merdino-bianco", come ci piace chiamare le diverse merendine e tortine industriali! (Scusa Luciano e tutti gli altri per il termine)

Anna

Io non penso sia questione di "purezza alimentare", bensì di senso della misura. Esempio: abominevole non è lo zucchero nel caffè (anche se io lo bevo senza perchè lo preferisco così), abominevole è l'onnipresenza dello zucchero in ogni alimento.

Ciao Anna e tutti/e,
la tua info sulle patate è importante perchè sto giusto considerando di ridurre/sostituire la pasta con ..altro.
Grazie, lo farò.
Qui dove io sono venuta ad abitare ora
vi sono ancora i contadini ma è pazzesco che alcuni contadini Non mangiano quello che vendono e hanno zone divise nell'orto:
il 90% per la vendita e il 10% per loro stessi.
Credetemi
se non mi fossi trovata nella condizione di provare sulla mia pelle quello che ho scritto beh forse non vi avrei creduto...eppure è proprio così.
Hai ragione anche tu Luciano. Non è il cucchiaino di zucchero nel caffè ma è TUTTO lo zucchero che ti ritrovi nei cibi al supermercato...io ho persino letto l'etichetta di un Pesto con lo zucchero!
E' a questo "sistema" che dico BASTA !!!

Ripeto ancora ciò che ho visto sull'etichetta di una confezione di pesce crudo surgelato e non lavorato: c'era zucchero.

@Luciano: hai perfettamente ragione. Non è lo zucchero in sè, di cui l'organismo ha anche bisogno, ma la quantità.

A ciò vorrei aggiungere che anche la qualità degli elementi di base è molto importante. Per esempio, con i grassi: il burro in sè, se consumato con moderazione e se non si hanno dei problemi di metabolismo, non è a mio avviso nocivo. I grassi industriali non meglio identificati, che riempiono un sacco di dolci in vendita qui in Occidente, invece, di problemi te ne danno. Io devo ancora capire perché se mia suocera mi manda una torta industriale dalla Russia, il mio corpo la metabolizza senza problemi, non altrettanto vero è per quelle prodotte qui in Svizzera o in Italia. Il sapore è anche completamente diverso.

@Paola: Qui in Svizzera la frutta e la verdura prodotti in Italia si vendono quest'anno con moltissima difficoltà, anche a metà prezzo (Qui sui prodotti abbiamo 2 date: la data fino alla quale il prodotto si può vendere e la data fino alla quale deve essere consumato. Poche ore o giorni, secondo il prodotto, prima della prima scadenza il prodotto viene venduto al 50%) .

Io ho la fortuna di vivere in un villaggio dove la produzione è già da molti anni completamente biologica. Il confine con l'Italia e l'Austria è molto vicino, ed i nostri agricoltori danno dei corsi ai loro vicini perché imparino a fare del biologico.
L'anno scorso, guardando l'Italia dall'alto di una cima, sono rimasta scioccata dal colore bianco dei loro campi, proveniente dall'uso dei nitrati. Qui da noi, i campi concimati sono bruni e per qualche giorno puzza un po', ma niente di grave. Purtroppo, visto che siamo in montagna ed ad una certa altitudine, la produzione non basta a soddisfare tutte le esigenze.

Una cosa che mi ha sempre impressionato molto qui in Engiadina Bassa è il livello di istruzione degli agricoltori: hanno quasi tutti fatto il liceo ed alcuni perfino qualche anno di università. Il tempo libero lo dedicano spessimo alla musica, sanno tutti suonare uno strumento o cantare. Leggono libri, parlano correntemente reto-romanzo (lingua madre) e tedesco, capiscono e parlano discretamente francese ed italiano...

Mi fermo qui, ma prima o poi farò un post sul mio blog a proposito.

Buona serata a tutti
Anna

Attendo di leggere il tuo Post Anna con interesse.
Da quando 3 anni fa sono venuta ad abitare in Liguria sono diventata prima conoscente e poi amica di una signora che ha una piccoa azienda di frutta e verdura a Giustenice. Una delle sue due figlie sta studiando Economia e Commercio ma si interessa anche di agricoltura biologica. Io mi faccio spiegare alcune cose quando vado ad acquistare da lei.
Purtroppo quello che la mia amica e sua figlia mi raccontano è deludente: persone (acquirenti) che non si fermano a considerare il metodo di coltivazione ma solo il prezzo, persone che rifiutano i suoi consigli e poi scelgono cibi "orrendi", altri "contadini" che abusano di concimi e nutrienti.
Anche se devo dire che qui in Liguria l'attenzione al cibo è già superiore a quella di Milano, ultima città dove ho abitato.
Mi ripeto ma...siamo NOI a doverci occupare e preoccupare di ciò che acquistiamo...e lasciare sul banco quello che non ci convince.

Sul numero in uscita di Konrad (disponibile anche su www.konradnews.it) c'è la seconda parte dell'intervista che ho fatto al professor Livio Poldini (uno dei più importanti botanici italiani). La volta scorsa affrontavamo anche questi temi, adesso soprattutto le devastazioni del territorio.

P@ola, con i tempi che corrono mi sembra perlomeno comprensibile che molti acquirenti antepongano il prezzo di frutta e verdura al metodo di coltivazione.

Offender: purtroppo hai ragione ragionissima. Almeno per certi versi. Il punto (o "uno" dei punti) è forse un altro: la nostra intera bilancia alimentare è sbalestrata. Perchè adesso una abnorme quantità di cereali finisce nelle pance degli animali da macello, una quantità di nutrimento "investito" assolutamente sproporzionato rispetto a quello "prodotto". Il problema non è solo etico (cioè che mangiamo carne), il problema è anche economico (cioè che mangiamo TROPPA carne), togliendo spazio alle coltivazioni per uso umano.
Però faccio un'altra osservazione: in supermercato mi piace guardare i carrelli della spesa. E noto che più le persone sono "povere" e più si riempiono di schifezze inutilmente costose (bibitazze, patatine, merendine, birracce, biscottacci, porcherie varie), gettando via denaro nelle fauci della pubblicità. Insomma, si guarderebbero bene dallo spendere un euro in più per delle mele biologiche ma non esitano a comprare orridi beveroni sintetici e modaioli.

Luciano, che alcune persone siano poco lungimiranti, è un fatto; e quindi ci sarà chi fa economia sulla verdura per comperarsi qualche schifezza alla moda. Però è anche un fatto che il carrello della spesa diventa sempre più costoso, e ti assicuro che per molte famiglie comperare la frutta "primo prezzo" non è un modo per permettersi il beverone, ma per permettersi la frutta.

La perversione è che in generale tutti i prodotti ecologici, dagli alimentari ai detersivi, hanno un costo più alto non solo rispetto ai primi prezzi, ma spesso anche rispetto alle marche. Recentemente mi sono interessato ai detersivi sfusi, che non avendo imballaggio hanno un basso impatto. Mi sono informato e nella mia zona ho trovato dei negozi che avevano disponibile il prodotto: il detersivo in polvere per lavatrice costa la bellezza di 2,20 euro al chilo, contro gli 0,87 del primo prezzo nel supermercato dove faccio la spesa. Una famiglia monoreddito con più figli quale acquisterà secondo te?


Offender: secondo me un governo serio dovrebbe affrontare in modo radicale le questioni dei prezzi. Perchè è evidente (e tu lo dici con decisione) che essi incidono pesantemente sulla vita concreta delle persone normali.

Capisco benissimo che le persone al momento abbiano problemi nell'acquisto di frutta e verdura.
Per quanto mi concerne ho deciso di dare una svolta alle mie abitudini alimentari e ai miei comportamenti (alimentari) ma ritengo che quanto sto per dire possa anche essere attuato da molte altre persone.
Sto diventando più "responsabile".
Mi prendo del tempo per cucinare. Acquisto prodotti se non proprio più sani almeno il meno nocivi possibili. Ho imparato a fare non solo lo Yogourt in casa ma anche il pane e le torte sia dolci che salate. Con la sfoglia (anche se grossolana) posso sempre fare basi per quiches e malfatti al forno oppure gnocchi...Niente più sughi pronti ma solo quelli artigianali fatti con le mie mani. A volte li salvo nel freezer, facendone più porzioni per salvare un po' di tempo... Così mi posso permettere più frutta e verdura, rigorosamente di stagione.
Coinvolgo i miei amici e organizzo più serate "a tema". E' il mio modo di affrontare il problema. Ciò a cui non rinuncio è una sana bottiglia di olio extra vergine di oliva che utilizzo solo ed esclusivamente a crudo in quantità limitatissima. Niente più fritti e neppure soffritti per intenderci ad esempio.
Invento, creo e sperimento.
Il Web è strapieno di idee per chi le sa cogliere...
Anche per il pesce ve ne è dell'ottimo surgelato e a prezzi abbordabili - anche qui il pesce fresco costa tanto, tantissimo...

Mi associo ancora una volta a Paola.

Io scelgo in 3 supermercati diversi, faccio il mio orto, compro dei prodotti locali e non sono di certo ricca, anzi al contrario rientro nella categoria dei poveri, riconosciuta dallo Stato.

In più non è affatto vero che è solo una questione di prezzo: spesso le schifezze (vedi yogurt con aromi od altri prodotti sui quali c'è molta pubblicità) costano di più che i prodotti sani, soprattutto di quelli che prepari in casa.

Una forte differenza esiste fra la popolazione di campagna e dei piccoli centri, che in generale ha più tempo (direi pensa di avere il tempo), e quella di città che, a mio avviso indipendentemente dal reddito, che in media è più alto che in campagna, ha subito il lavaggio del cervello per il quale non c'è tempo di cucinare. Il problema è tutto li: convincersi che per la cucina il tempo c'è... cucinare poi è anche divertente, se si esce dagli schemi del cool e del non-cool suggeriti dalla società moderna.

Per quanto riguarda la carne, io non sono vegetariana e non penso di diventarlo, ma non posso mangiare carne di animali maltrattati o malnutriti. Mi spiego meglio: l'animale deve avere una vita dignitosa e rispettosa della sua specie. Non potrei mangiare la carne di un animale imbottito di antibiotici, vitamine, mangimi poco chiari, ecc. ecc. (piuttosto allora diventerei vegetariana)
Questo comporta mangiare meno carne, ma di buona qualità ed è un bene per l'animale e per la mia salute.

Qui, in Svizzera, nessuno coltiva cereali per mucche e pecore. È permesso di nutrire gli animali solo con l'erba. In estate, le mucche e le pecore degli agricoltori in pianura passano le vacanze in montagna, cioè, per esempio, qui da noi. Vengono lasciati pascolare in libertà in altitudine ed al tempo stesso si taglia l'erba più in basso per fare il fieno per l'inverno. Il fieno del nostro comune è biologico. Nei masi si preparano burro e formaggio. In inverno, certo, gli animali restano alla stalla, dove si produce solo latte; ci sono delle norme sulla grandezza, luminosità, ecc delle suddette stalle.

Certo è che gli agricoltori non sono ricchi: una produzione biologica familiare rende circa 30'000 CHF l'anno (circa 19'000EUR) ed una buona parte di questi soldi viene dal sussidio dello Stato, che aiuta molto i suoi agricoltori.

I supermercati hanno anch'essi dei programmi di sussidio alla produzione locale: per esempio, questa settimana a MIGROS (se abitate vicino alla frontiera vi consiglio di farci un salto) ho trovato la carne di manzo biologica per 16 CHF il kg, cioè circa 10EUR.

A Paola: promesso, scrivo il post. Dammi solo un po' di tempo, mi piacerebbe presentare un po' tante cose della regione in cui abito e sono al momento un po' presa.

Tanti cari saluti a tutti
Anna

P@ola, i tuoi consigli sull'ottimizzazione sono buoni, ma senza offesa mi sembrano abbastanza banali. Tutti noi utilizziamo il freezer e cerchiamo di ottimizzare, ma se hai 3 figli e 25.000 euro lordi di reddito familiare (per fortuna non è il mio caso, né per i figli né per il reddito), insisto nel dire che il metodo di coltivazione delle mele che acquisti è l'ultimo dei tuoi pensieri.

@Luciano, sono d'accordo ma non capisco cosa c'entra con il discorso che stiamo facendo. Un governo serio dovrebbe intervenire sul costo della vita, ok, ma anche se lo facesse i prodotti "ecologici" continuerebbero a costare percentualmente di più. Se invece intendevi "il governo dovrebbe, attraverso incentivi, favorire i prodotti ecologici", sono d'accordo fino a un certo punto. Se, nell'esempio che ho fatto io, il detersivo ecologico costa 2,20 euro al chilo e il primo prezzo 87 centesimi, probabilmente una famiglia povera sarebbe più contenta di veder diminuire il prezzo di quest'ultimo. O no? Finché il prodotto bio/eco/ecc. costerà di più, IN MEDIA, degli altri prodotti, non sarà mai diffuso su larga scala. Chi comprerebbe una macchina alimentata a GPL se questo costasse 3 euro al litro?

Infatti. Il punto è esattamente questo. La cura della salute, di cui il mangiare cibi il più possibile sani è una parte importante, sta diventando un affare di censo.
Chi se lo può permettere, sia in termini di soldi che di tempo da dedicare, può adottare stili di vita sani, gli altri che si arrangino con il cibo industriale.
Se però ci fosse più consapevolezza dei propri diritti fondamentali (e il diritto alla salute è uno di questi), la qualità del cibo e i prezzi diverrebbero uno dei punti principali dell'agenda politica e del legislatore. Ma fa molto molto molto più comodo fomentare ben altre paure: l'immigrazione, l'invasione islamica, la SARS, le puttane... sennò il controllo sociale come lo si ottiene?
Un'ultima notazione: non è sempre vero che il biologico sia drammaticamente più caro del non biologico. E comunque, esistono sempre i mercati rionali, dove si può comprare frutta e verdura direttamente dai produttori

@offender: sui detersivi sono d'accordo con te, ma lì ci sono effettivamente costi di produzione più alti. Ma noi stiamo parlando di cibo: il biologico non ha costi drammaticamente più alti del non biologico.
Tra l'altro i costi vanno valutati anche sul lungo termine. Se spendo meno, ma poi quello che risparmio lo devo spendere in medicine o cure mediche, perchè il cibo spazzatura mi ha rovinato la salute, dove sta il vantaggio?

A proposito di ingredienti inquietanti: nello yogurt vellutato alla fragola parmalat c'è l'estratto di carota nera.
Ma che è?? Starebbe bene insieme alle ali di pipistrello, la coda di draghinasso e il sangue di rospo...

@offender: A mio avviso, ribadisco, il censo c'entra proprio poco, è una questione di priorità.

Pur lavorando in due, il nostro reddito è di gran lunga inferiore ai 25'000 EUR, eppure alla nutrizione ci facciamo attenzione, perfino di più che ai tempi che guadagnavamo di più.

Certo abbiamo dovuto (con piacere) rinunciare a molte cose, quali auto, ristoranti, hotels, telefonino, ecc.

Conosco famiglie con 2-3-4 bambini che vivono con i 25'000 EUR di cui tu parli e che fanno attenzione alla nutrizione.

Certo anche loro non hanno il cellulare, non vanno al ristorante o all'hotel, ecc.

La questione è dove si trovano le priorità della gente e di conseguenza dello Stato (perché lo Stato è fatto dal popolo).

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