Domenica sono partito dall'altipiano carsico di Trieste con dodici gradi, pioggia e bora, felpa e giubbotto.
Dopo una dozzina di ore di treno, a Sezze Romano (provincia di Latina) mi hanno accolto sole e caldo.
Giurato alla finale della IV edizione di Musica Controcorrente, dove ritrovo amici come Walter Sacripanti (batterista e produttore mattacchione) e l'organizzatore Sergio Garroni (che Dino Risi avrebbe immediatamente scritturato per un film).
Dopo le selezioni e le semifinali del Nord, Centro e Sud, i partecipanti alla finale si sono ridotti a quattordici, con generi musicali svariati (http://www.musicacontrocorrente.it/artisti.htm#1): dall'etnico mediterraneo al rap, dal cantautorato canonico al pop, dal blues al folk. Tutti presentano un pezzo proprio e una cover (nel 2005 di Battisti, nel 2007 di De Andrè, quest'anno di Modugno).
Chi la interpreta fedelmente, chi la stravolge, ma l'insieme degli omaggi è di ottimo livello.
Alla fine, mentre sul palco suonano i vincitori delle passate edizioni, noi della giuria ci riuniamo.
Intanto io ho un dubbio. Far vincere Mik3lino oppure Jacopo Ratini? Che oltre tutto, dal vivo, hanno entrambi suonato versioni nettamente superiori rispetto a quelle in studio ascoltabili sul sito del premio.
Il primo: un ventenne romano che fa rap. Genere che a me non piace per nulla però però però...sul palco Mok3lino è stato forte e convincente, con lui suona una band giovanissima e solida, lo accompagna una accattivante seconda voce femminile, il pezzo ((Mik3lino è qui) ha un refrain di quelli che sentiti una volta ronzano a lungo tra i neuroni, un testo aguzzo e colmo di sarcasmo, un gran tiro ritmico. Perchè penalizzarlo se io ( e sottolineo il soggettivissimo "io") non amo il rap?
E Jacopo Ratini?
Venticinque anni, pure lui romano. Ma musicalmente siamo su tutt'altro continente: sul palco se ne sta da solo, chitarra acustica, ironia e padronanza della scena. Basta vedere come se la cava con la versione di Nel blu dipinto di blu, che diventa una trascinante cavalcata folk-rock per trasformarsi nel finale in un gustoso reggae. E il suo pezzo (Studiare, lavoro. pensione e poi muoio) avrebbe attirato l'applauso di Rino Gaetano e con un briciolo di fortuna e di spinta mediatica diventerà un successone. Perchè Jacopo racconta la propria generazione con intelligente humour intriso di amarezza.
Cosa votare?
Alla fine, la mia ritrosia per il rap ci fa optare (il mio è stato una specie di pregiudizio alla rovescia) per Mik3lino. Però a Jacopo abbiamo assegnato il premio per la miglior personalità artistica.
E penso che di entrambi sentiremo parlare ancora.
Ma anche gli altri finalisti (chi per un motivo chi per l'altro) mi hanno incuriosito. E a tutti e tutte (Alessandra & the Viper, Alessia Brasi, i Controressa, Luigi Mariano, Michele Amadori, Giovanna Dazzi, Danilo Benzi, Roberto Casabianca, Rocco Rosignoli, Gianfranco Mauto, Maria Elisa Ganci, Agostino Celti) auguro buona fortuna.
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