Che bello, vedere uno che stravince le Olimpiadi in allegria e con addosso una semplice maglietta svolazzante al vento.
Non come tutti quegli atleti che, per guadagnare un miliardesimo di secondo, si fanno fabbricare assurde e aderentissime tutine in materiali alieni dai laboratori del pianeta K18FZUMB.
(bieco commento carnale)
Ahò bello l'è bello eh:)
Scritto da: zauberei | 19/08/2008 a 12:17
Da maschio etero, direi di sì. Però ho l'impressione che la bellezza del Mohammed Alì giovane fosse pressoche inarrivabile.
Scritto da: luciano / idefix | 19/08/2008 a 14:20
Fantastico certamente soprattutto a guardare l'apparente facilità con cui fa certi record.
Riguardo alla maglietta lui non ha la tutina ma all'arrivo dei cento metri ha tenuto a mostrare a tutte le telecamere del mondo le sue speciali scarpette gialle dichiarando che una parte del merito era loro.
Mi viene da pensare che non ha la tutina solo perchè non si è trovato d'accordo con lo sponsor...
Scritto da: gianca | 19/08/2008 a 16:16
Io non sono un centrometrista (dopo sette metri di corsa, ansimo). Però ho la forte convinzione che un paio di scarpe comode e fatte come diocomanda siano più importanti di quelle tutine da bambolotti spaziali che indossano certi velocisti.
Scritto da: luciano / idefix | 19/08/2008 a 16:23
E scusa se aggiungo il balletto dopo la vittoria, altro che sguardi imbabolati da dopati ...
Ciao
Clio
Scritto da: clio | 19/08/2008 a 20:21
mi spiace, non riesco più a entusiasmarmi per l'atletica.Mi piacerebbe, ma gli ultimi anni mi hanno fatto passare il piacere.
Scritto da: laura | 19/08/2008 a 20:32
Come direbbe un tizio che conosco: "Nun c'è niente da fa'! I negri so' delle bestie!".
Non è razzista, naturalmente; è detta scherzosamente. Però ha un fondo di verità.
Scritto da: Lorenzo | 28/08/2008 a 02:21
Troppi campioni sleali ci hanno condizionato. Fino al punto di essere ormai convinti comprensibilmente che alcuni falsi campioni riescono a farla franca (anche per questo motivo, ma non solo questo ovviamente, io reagisco chiamando lo sport: SPORC).
E infatti ora non riusciamo ad apprezzare gioiosamente l'impresa meravigliosa di un atleta, di un "dio" che ci riscatta dalle nostre debolezze fisiche e psichiche, senza fare qualche mugugno, senza che il tarlo del dubbio ci rovini la festa.
Capisco quindi lo sfogo di Laura.
Però che bello sarebbe se si scoprisse che qualche autentico "dio" dello SPORT "esiste" ancora!
Scritto da: Irnerio | 28/08/2008 a 18:07