Ieri pomeriggio a Trieste, più o meno le cinque e mezza.
Fa un caldo soffocante, io sono per strada e ho sete, tanta sete.
Dalle parti in cui sono (alla fine della salita di via san Michele) non vedo negozi, supermercati nè bar. Però c'è una pizzeria aperta.
Entro.
Chiedo al proprietario un bicchier d'acqua, non fredda ("se no me vien un colpo") nè gasata.
"De spina!" (Traduz. dal triestino: "di rubinetto")
"Mejio de tutto. Però ghe la pago"
"Cossa?! La scherza? Dar da bere agli assetati. E da magnar ai affamai"
E intanto fa scorrere l'acqua: "No ghe la darò miga calda..."
Poi mi porge un bicchierone colmo, relativamente fresco, meravigliosamente buono.
La tracanno.
"La sta mejo?"
"Molto. Grazie. E la prima volta che passo de qua con mia moglie, magnemo la pizza"
"Nessun obbligo: dar da bere..."
La società d'oggi dovrebbe avere più persone come quel pizzaiolo, invece viviamo in un contorno e dintorno sterile e privo di umanità.
Rino, nella semplicità.
Scritto da: Rino | 02/08/2008 a 11:45
che bello leggere che c'è ancora gente così!
Scritto da: cinzia | 02/08/2008 a 11:46
La cosa strana è che ci meravigliamo di queste cose che invece dovrebbero essere normali.
Che triste.
Scritto da: gianca | 02/08/2008 a 12:08
chissà se è pure equo?
Scritto da: gea | 02/08/2008 a 12:43
E' proprio vero: dovrebbe essere questa la normalità, ed invece è purtroppo l'eccezione. Spesso mi sorprendo a riflettere su quanto menefreghismo e mancanza di solidarietà ci sia anche tra noi, gente comune. Cosa che va a nostro sfavore. Dovremmo sentirci uniti e solidali dalle piccole alle grandi cose...Per un poco di buon umore, per far star meglio noi stessi e gli altri. E anche per chi è agnostico o ateo certe parole dette da Qualcuno che è passato sulla terra 2000 anni fa circa, sono le più belle parole d'amore che uomo abbia mai scritto o detto.
"..e disse al vecchio dammi il pane / ho poco tempo e troppa fame / e disse al vecchio Dammi il vino / ho sete sono un assassino.
Gli occhi dischiuse il vecchio al giorno / non si guardò neppure intorno / ma versò il vino e spezzò il pane / per chi diceva ho sete e ho fame.."
Scritto da: Daniela PInchera | 02/08/2008 a 14:51
Le parole trascritte della canzone di DE André, le ho riportate per dar l'idea di quanto l'autore abbia saputo interpretare alla perfezione il concetto di misericordia e di altruismo, di amore per il prossimo, proprio nella stessa maniera concepita e professata dal Cristo....
Scritto da: Daniela PInchera | 02/08/2008 a 14:56
Ti rendi conto Lucià?
Quello che solo qualche decennio fa era un comportamento generale, e naturale, oggi ci sembra una piacevole quanto rara eccezione.
Scritto da: Irnerio | 02/08/2008 a 15:16
rara avis...meno male che l'araba fenice sopravvive
Scritto da: paola dei gatti | 02/08/2008 a 15:52
Daniela mi ricorda un detto verissimo:
"Se chiedi aiuto, un povero se può te lo dà subito senza chiedere niente; un ricco prima chiede cosa gli dai in cambio."
E anzi vedo oggi, tra certi arciricchi, piena solidarietà tra di loro a scapito dei poveri e dei poveri gonzi che li votano.
(N.p.z.: Ho voluto aggiungere qualcosa di cretino,... ci sono riuscito?)
Scritto da: Irnerio | 02/08/2008 a 16:12
Irnerio parla ar zillo.
(Battutina scarsa, vero?)
Scritto da: luciano / idefix | 02/08/2008 a 18:09
Non so, credo che la buona educazione sia ancora diffusa, forse non come prima, ma c'è. Il fatto è che è più frequente di una volta trovare un villano e questo, per fortuna, ancora oggi non ci va giù. In quanto alla solidarietà tra ricchi, quelli si sono sempre retti il sacco a vicenda e, da quando il benessere è più diffuso, c'è sempre più paura di perdere quel poco che ci siamo guadagnati. Chi è povero non ha paura, perché non ha niente da perdere.
Scritto da: gcanc | 02/08/2008 a 19:30
No, invece, i giochi di parole piacciono molto anche ha me e avolte ci provo, con risultati assai più scarsi dei tuoi.
Ho degli amici, anche donne, che sono maestri. Divertentissimi.
Scritto da: Irnerio | 02/08/2008 a 19:36
Ragazzi scusate, ma un bicchiere d'acqua del rubinetto in vita mia non me l'ha mai negato nessuno...a voi è successo?
P.S: Un'amica parigina mi ha detto che in Francia i gestori di bar/pizzerie et similia, per legge non possono rifiutarti un bicchiere d'acqua né fartelo pagare.
Scritto da: offender | 04/08/2008 a 10:16
d'accordo con te, in uk la soda o mineral water nei pub è gratis.
credo anch'io che un bicchier d'acqua non possa costituire prova d'eroismo.
Scritto da: marcob | 04/08/2008 a 11:31
In Italia dipende dalle zone il costo del bicchiere d'acqua.
So di zone dove lo danno gratis, specie al sud.
Da noi a Ravenna, costa 50 cent.
Secondo me a Trieste, hai avuto una super fortuna...
Maobao
Scritto da: maobao | 04/08/2008 a 11:36
Esemplare non è stato solo il bicchier d'acqua, ma l'insieme (cordiale) dell'atteggiamento del pizzaiolo.
Scritto da: luciano / idefix | 04/08/2008 a 12:23
In Francia su tutte le tavole dei ristoranti eau en caraffe al posto delle costosissime Evian, Perrier, Badoit etc.
Scritto da: gcanc | 04/08/2008 a 12:35
@luciano, su questo sono d'accordo, la cordialità non è cosa scontata.
Scritto da: offender | 04/08/2008 a 12:36
Si vede che era girato bene.
Non sò la media di cordialità nei negozi triestini, ma qua a Ravenna:
1) Il commesso/titolare chiacchera e non ti serve.
2) Il commesso/titolare, quando entri e non chiacchera, ti squadra per vedere che tasca sei e se non gli vai a genio ti tratta male come empatia.
Maobao
Scritto da: maobao | 04/08/2008 a 12:58
si vede che a ravenna i commessi/titolari sono marziani. a bologna, ma anche in tante altre città italiane, non puoi entrare in un negozio che subito qualcuno ti viene a rompere i maroni chiedendoti se può aiutarti. e non è che io abbia la faccia da soldi più di te.
per questo mi piace di più fuori d'italia, dove entri, giri, ti prendi una cosa e vai alla cassa. se proprio hai bisogno di "aiuto", lo chiedi e ti viene dato.
Scritto da: marcob | 04/08/2008 a 13:33
Nelle librerie di Trieste mi conoscono tutti e perciò non accade più. Ma io trovo insopportabile quando entro in una libreria di qualche altra città e un commesso mi si avvicina con l'aria da venditore di aspirapolveri Kirby per chiedermi "posso aiutarla?"
"No, grazie" rispondo sempre. "Do un'occhiata" E poi mi arrangio da solo, a scoprire cosa c'è e cosa non c'è. Perchè se no, col molesto commesso tra le scatole, sarebbe come andare per la prima volta con una donna e (mentre la spoglio) lei mi dicesse "qui c'è il seno...qui le cosce...qui la spalla destra...qui..."
"Grazie. Mi oriento da solo"
Scritto da: luciano / idefix | 04/08/2008 a 14:35
In libreria la penso come Luciano, ma in genere li vorrei servizievoli, i commessi, quando entro in un negozio, non degli ignoranti che ti trattano come uno stronzo...
Maobao
Scritto da: maobao | 04/08/2008 a 20:20
Marco, a me a Bologna, tanti anni fa (anni '70), una signora mi voleva offrire aiuto semplicemente vedendomi spaesato mentre in via S. Felice cercavo una traversa in cui c'era un'agenzia immbiliare.
Mi si avvicina mentre attraversavo la strada e mi fa:
"ha bisogno di auito? Chi cerca? Dove deve andare?"
Io sono rimasto basito nel vedere tanta cortesia, mai vista altrove.
Per me è stata un'esperienza piacevole, un modo di fare che fa onore ai bolognesi; che poi ho potuto constatare che sono cortesissimi e simpatici di indole (non tutti ovviamente, e oggi inoltre quella Bologna lì non esiste più).
Tanto è vero che quella piacevole esperienza, a volte, come vedi, la racconto ancora.
Scritto da: Irnerio | 05/08/2008 a 12:45
Il confine tra gentile disponibilità e molesta invadenza è molto molto sottile, spesso ambiguo.
Difficile tracciarlo una volta per tutte con regole ferree: dipende da tanti fattori.
Scritto da: luciano / idefix | 05/08/2008 a 12:57