Sulla prima pagina del Piccolo di Trieste, attendo gli articoli del professor Giampaolo Valdevit con la stessa festosa ansia che, da ragazzino, mi faceva aspettare le nuove puntate delle avventure di Tex o di Alan Ford: ero certo che, ogni volta, ne avrei viste (e lette) delle belle.
E così è stato anche lunedì 4 agosto, quando ho potuto gustare "Il massimalismo che scompare".
In sintesi, il professor Valdevit tira un sospiro di sollievo per la sostanziale scomparsa dal panorama politico italiano del (definizione sua) "comunismo massimalista". Lungi da me (che sono di formazione liberal-socialista), difendere i nostalgici dell'Urss, ma una cosa mi sfugge: Giampaolo Valdevit, che è docente universitario di Storia Contemporanea all'Università di Trieste, da quale Bignami ha tratto questa definizione di "comunismo massimalista"? Da quali testi della storiografia essa è corroborata? Mi piacerebbe saperlo, visto che (da una ricerca su Google) "comunismo massimalista" ottiene solo cento risultati, molti meno dello stesso Valdevit.
Ma (come nei fumetti a puntate) il meglio dell'articolo del professor Valdevit sta alla fine, in fremente attesa del prossimo episodio. Infatti, dopo aver esultato per la fine di questo "comunismo massimalista", l'opinionista svela l'identità del nuovo nemico, un altro "massimalismo molto ramificato che ha messo radici nei più diversi terreni".
Di chi si tratta? Del multiculturalismo.
Ma Valdevit ne accenna soltanto e non svela nulla di più. Il seguito alla prossima puntata.
Giampaolo Valdevit fu a suo tempo presidente dell'Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli-Venezia Giulia. Ma da un po' di tempo si è innamorato del centro-destra.
I motivi di questa cotta, li ignoro
Mi sembra che la definizione inquietante sia più quella riguardante il multiculturalismo (tienici aggiornati...)
Per quanto riguarda il comunismo, anch'io sono più che felice che le bandiere rosse non siano più (almeno per ora) in parlamento. La mia speranza è che non vi tornino mai.
Scritto da: offender | 06/08/2008 a 10:18
Lui (storico di professione e docente universitario) parla di "comunismo massimalista", una definizione trovata forse sui giornalini di "Tiramolla".
Concordo con te sul brivido che suscita l'attacco al multiculturalismo. Tra l'altro è grottescamente divertente che un paio d'anni fa lo stesso Valdevit scrisse un articolo contro il "pensiero unico". Ahò, a Valdewitz! Multiculturalismo no, pensiero unico no, cotta no, cruda no: mettiti d'accordo con te stesso
Scritto da: luciano / idefix | 06/08/2008 a 10:31
Probabilmente teorizza un multiculturalismo che si incanali in un unico flusso che si dipani come un delta fluviale in vaste ramificazioni che sfocino in un unico oceano in cui nuotino pesci di ogni tipo, ma di un solo colore, ma di dimensioni diverse, ma di uguale peso specifico, ma di peso atomico differente, con una sola struttura cellulare, ma di patrimonio genetico differente....e così via per centinaia di articoli fino alla fine dei tempi.
Scritto da: gcanc | 06/08/2008 a 10:42
Eppure, prima di cerchiobottizzarsi e berlusconizzarsi, non era per nulla raffazzonato, non scriveva banalità ma saggi interessanti.
Poi (ipotizzo) dev'essere successo qualcosa che va al di là della politica e della storiografia.
Scritto da: luciano / idefix | 06/08/2008 a 12:31
droga, alcool, le donne, il caldo...
Scritto da: gcanc | 06/08/2008 a 12:33
c'è stato anche il pewriodo della sinistra, nel quale arrivavano da tutte le parti. adesso il vincitore è berlusconi e il tuo amico giampaolo non è il primo a berlusconizzarsi. nè sarà l'ultimo. guarda, per esempio capezzone. in quattro mesi è riuscito a dire l'esatto contrario di quanto affermava. il fatto è che il italia queste cose passano indenni.
l'esempio però viene sempre dal capo.
quattro mesi fa scandalizzato per i duemila licenziamenti alitalia nel piano air france, oggi afferma che cinquemila licenziamenti sono meglio che 20.000 a casa.
per ingraziarsi un capo così, si può anche parlare di comunismo massimalista. in italia.
mi raccontava un amico che vive in gran bretagna che a tony blair, che aveva voluto svicolare su una domanda relativa alle armi di distruzione di massa, fu rivolta la stessa domanda per quarantacinque volte consecutive durante una conferenza stampa.
in uk pare sia normale. in italia, a parte che 45 giornalisti seri è difficile trovarli, dopo la seconda richiesta cascherebbe il mondo.
Scritto da: marcob | 06/08/2008 a 13:01
A parte che Valdevit scrive sul Piccolo anche d'inverno, a parte che la sua deriva berlusconiana dura da tempo, viva i paesi in cui i giornalisti rompono le palle ai potenti senza pietà e PRETENDONO risposte. L'esempio britannico è meraviglioso e a suo modo commovente.
Scritto da: luciano / idefix | 06/08/2008 a 13:14
In Italia fare domande è da maleducati e sovversivi, rispondere con insulti è politicamente corretto. Il mondo si è decisamente capovolto. D'altra parte, cosa si pretenda da una classe politica che delega agli atleti la critica verso il regime cinese, mentre loro si fanno belli sul palco delle autorità e nei consigli d'amministrazione delle multinazionali a partecipazione cinese? Da vergognarsi.
Scritto da: gcanc | 06/08/2008 a 14:38
Conosco molti che han smesso di esser di sinistra perché la sinistra non faceva quel che piaceva a loro.
E molti che, siccome hanno vissuto brutte avventure con qualcuno di sinistra, si son dati alla destra.
Le opinioni di questo tizio, secondo me, valgono pochino.
Il problema è chi l'ha promosso ad opinionista e perché...
Scritto da: Tic-talkischeap | 06/08/2008 a 15:03
Alla prossima puntata aspettati una lucida analisi su: "La fine del Socialismo migliorista in Italia".
Il giornalista del Piccolo è in buona compagnia se pensiamo ai vari Ostellino, Pigi Battista, Galli della loggia, Panebianco, Romano e chi più ne ha più ne metta.
Valdevit sul multiculturalismo fa il paio con il romeno Leonard Orban (Commissario europeo per le politiche linguistiche e il multilinguismo) per quanto riguarda, appunto, il multilinguismo (tema che come tu sai mi sta particolarmente a cuore e del quale ho parlato recentemente):
http://fortikajxuloesperantablogo.blogspot.com/2008/07/3-legu-se-vi-estas-scivolemaj-de-koni_3938.html
Anche Orban si dice difensore del plurilinguismo, ma poi non si avvede (o meglio, fa finta di non rendersi conto) che sta operando in modo tale da favorire il suo esatto contrario.
Non contrasta cioè, anzi, approva addirittura, l'uso dell'Inglese come lingua unica internazionale anche a livello europeo, senza avvedersi dell'enorme rischio "glottofagico ed etnolitico" per tutte le altre lingue etniche che una tale scelta comporta soprattutto a livello politico.
Scritto da: Irnerio | 06/08/2008 a 16:38
Questo Valdevit mi piace poco.
Scritto da: Artemisia | 06/08/2008 a 21:59
Anche a me piace poco, mi ricorda troppo quel traditore di Capezzone.
Trentenni votati prima al MIBTEL, poi forse ai problemi sociali.
Badate bene: non contesto il look, ma il fatto che sicuramente venga esposto come una divisa da "occidentale"...
Per me a casa, ha la collezione di miniature dei Templari...
Per quanto riguarda la presenza parlamentare "rossa", spero ritorni al più presto, perchè qualcuno che contesti a voce alta e col suo voto, senza essere un criptofascista alla Di Pietro, ci vuole.
Per quanto riguarda il PD, ci manca solo la "L", ma sembra che la gente faccia finta che non sia così...
Sto preannunciando il mio voto alle europee e il mio livore verso questa voglia di "ordine & disciplina" che sta pervadendo tutto l'attuale arco costituzionale???
Forse...
Maobao
Scritto da: maobao | 07/08/2008 a 11:18
e il relativismo etico?
ne vogliamo parlare?
:)
Scritto da: lucia | 07/08/2008 a 13:15
lucia, secondo me è possibile individuare delle covergenze parallele.
Scritto da: offender | 07/08/2008 a 13:27
Io penso che, in politica, destra e sinistra non siano le sole discriminanti. Esiste anche quella tra legalità e illegalità, tra populismo e partecipazione, tra parlamentarismo e verticismo, tra libertà e autoritarismo eccetera.
Perciò, in questa fase politica (e sottolineo QUESTA), mi va bene uno come Di Pietro. Che non è certo di sinistra (ma nemmeno fascista) eppure sul versante della legalità e della intransigente difesa della Costituzione mi rappresenta. Ripeto: in QUESTA fase.
Scritto da: luciano / idefix | 07/08/2008 a 20:32
Questo tuo ultimo commento lo giro pari pari alla mia amica blogger Anna, abruzzese, che proprio in questi giorni gioisce perche' Di Pietro si e' candidato alla presidenza della regione Abruzzo.
http://miskappa.blogspot.com/2008/08/abruzzo.html
Tu che ne pensi, Luciano?
Scritto da: Artemisia | 08/08/2008 a 12:27
Non sono Luciano, ma do il mio parere: peggio di Del Turco sarà dura che possa fare.
Scritto da: offender | 08/08/2008 a 15:08
Un paio di rime:
Di Pietro candidato alla regione?
Lo voterei senza alcuna esitazione.
E pare sia disposta anche Rifondazione.
Scritto da: luciano / idefix | 08/08/2008 a 21:20
Io vorrei solo avvisare chi ha pubblicato la foto di Gianpoaolo Valdevit che evidentemente non sa nemmeno leggere quando trova delle foto su internet, la foto pubblicata infatti è del figlio di Gianpaolo Valdevit: Lorenzo Valdevit, che anbcora qualcuno non lo picchi pensando che sia lui che scrive gli articoli sul Piccolo, cosa un pò difficile visto che vive in America e non si occupa di Storia.
Scritto da: Paolì | 15/12/2008 a 11:05
Mi scuso per l'errore. Pensavo fosse una vecchia foto di Valdevit Giampaolo. Grazie per la segnalazione: provvedo subito a toglierla.
Scritto da: luciano / idefix | 15/12/2008 a 20:53