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01/07/2008

Commenti

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Vorrei cercare di "vedere" cosa c'è sotto questa richiesta: le persone che sono decedute hanno esse stesse causato l'incidente, agendo in un modo sconsiderato e che non era permesso = hanno utilizzato una saldatrice, per fare più in fretta, cosa vietatissima proprio perchè pericolosa.
Ora la somma richiesta è enorme. Ma...
ma è ANCHE un modo per responsabilizzare altre persone, in futuro.
Se non fai notare il comportamento ERRATO e PERICOLOSO che hanno adottato quegli operai che sono morti, altri operai continueranno a comportarsi da irresponsabili.
Credo che ci voglia un atto un po' forte per evidenziare quello che le persone non vogliono vedere ( a scapito della loro sicurezza)...

@Paola: la tua osservazione è ragionevole, ma nasce dall'idea che negli ambienti di lavoro gli imprenditori siano ben disposti a sacrificare la produttività alla sicurezza. I lavoratori hanno violato le norme di sicurezza perchè sono sciatti e scemi e poco professionali? O perchè era loro richiesto di produrre il più possibile e non rompere le scatole con le procedure corrette? Ecco, bisognerebbe saperlo, non trovi?...comunque questo dubbio non mi impedisce di detestare, a priori, gli avvocati dei ricchi, Ghedini in primis...:-(

però Paola ha fatto un'osservazione importante e coraggiosa. la sicurezza sui luoghi di lavoro è materia molto difficile da affrontare.
la cosa più semplice è quella di seguire l'aria che tira: registrare gli infortuni e scagliarsi contro le imprese.
magari senza sapere niente di come sono andate le cose.
un esempio: nella stragrande maggioranza delle aziende meccaniche il livello del rumore raggiunge e supera i limiti consentiti. i tappi per le orecchie costano pochissimo e la quasi totalità delle aziende li mette a disposizione dei lavoratori. solo poco più della metà degli addetti li usa, perchè danno fastidio, perchè non si può ascoltare la musica, o per altri motivi.
allora questo è un caso in cui il lavoratore è responsabile della propria insicurezza. ma non è del tutto vero, perchè l'impresa deve fare formazione sulla sicurezza e mettere in atto rigidi controlli. per cui siamo al punto di partenza.
lo sappiamo noi se nell'oleificio l'impresa aveva un piano sicurezza aggiornato che prevedeva tutti i rischi? lo sappiamo se gli operai erano stati debitamente istruiti? lo sappiamo se il responsabile del reparto aveva messo in atto tutte le misure preventive?
io non ne so niente, ma se gli avvocati non sono degli avventurieri, debbo pensare che abbiano valutato tutte queste cose e che ritengano l'azienda in posizione di poter avanzare la richiesta.
l'altra ipotesi è che abbiano sparato a raffica per vedere se almeno un colpo va a segno.
ci sono avvocati e avvocati e non è giusto che anche i ricchi non si debbano difendere. magari è giusto che non solo i ricchi si possano difendere.

...STENTO A CREDERCI!

Ma dici seriamente, paola?

spero vivamente tu sia una 12 enne malconsigliata, perchè se sei un adulto, la tua è davvero una situazione disperata.

Ma mi dici tu quale pena possa essere più dura ed esemplare della morte?
Non basterebbe già questo per colpirne 4 per educarne 100.000?

oppure vuoi più violenza? nell'interesse - beninteso - degli altri lavoratori, che con il loro comportamento sconsiderato e da lemming mettono a repentaglio la civile convivenza...

Povere aziende, costrette ad accollarsi i costi morali, sociali ed ECONOMICI (...digiaaamoloo!) del comportamento "ERRATO e PERICOLOSO" dei quattro operai morti (furbi loro, così non pagano...).

eh no, meno male che ci sei tu e quel mago di studio legale che vogliono fare notare l'accaduto per salvare altre vite umane e ANCHE per responsabilizzare ... bla bla.

Dunque non soltanto per devastare le famiglie dei deceduti, infangare la memoria e riaprire il lutto di chi ha perso forse anche l'unica fonte di reddito in famiglia; non soltanto per deviare le accuse di irresponsabilità, mancati controlli, assenza di una qualche figura preposta al rispetto di una norma a quanto pare elementare anche per te (anche tu lavori in fabbrica?); non soltanto per rivalersi (?) economicamente del danno subito 8dall'azienda);
ma anche per dare l'esempio agli altri. A quelli ancora vivi e costretti a lavorare per aziende del genere.

Anche se temo che non mi capirai, azzardo un'ulteriore ipotesi ingenua (che può accostarsi con pari dignità ai tuoi ANCHE): e se fosse un puro e crudo MESSAGGIO POLITICO? se i destinatari di questa manovra al massacro siano in effetti gli altri lavoratori, quelli ancora vivi, che devono imparare che non si fa causa all'azienda per incidenti sul lavoro, quando - magari - si è abituati per prassi operativa (sbrigati!!!) ad effettuare delle lavorazioni fuori-procedura, che sono anche fuori dalle norme di sicurezza. Ma che sono note ed avallate praticamente a tutti dentro una unità produttiva. L'importante è che le procedure stanno belle lì, stampate a colori per le verifiche ispettive (non si sa mai) ... nella stanza del capo.

Insomma sia ben chiaro a tutti, quello che succede davvero dentro le unità produttive difficilemnte sarà trasparente al 100%. per cui care famiglie e cari operai, che nemmeno sapete se le istruzioni che state eseguendo sono conformi o meno alla legislazione vigente (l'importante è che fate in fretta! sapete quanti ce ne stanno fuori e sui gommoni che farebbero la fila per il posto vostro?), pensateci 4 volte (una volta per ogni colleg deceduto), se davvero ve la sentite di intentare causa per risarciemnto, che magari c'avete la coda di paglia e NOI possiamo bruciarvela 777 volte tanto...
e nel frattempo fare notare, dare il buonesempio e responsabilizzare... col beneplacito di certe eminenti testoline abitanti la montagna del sapone.

Beh, se cercavi di "vedere" cosa c'è dietro, VEDICI PURE QUESTO:

USO POLITICO DEL SISTEMA GIUDIZIARIO DA PARTE DI AZIENDA COLPEVOLE DI NEGLIGENZA SULLE NORME DI SICUREZZA, CHE INTENDE MANDARE UN MESSAGGIO INTIMIDATORIO AI PROPRI LAVORATORI ED ALLE FAMIGLIE DEGLI STESSI.

anche perchè: come credi che possano pensare davvero di ottenere la cifra che chiedono? E' naturalmente impossibile. E' come sparare al passerotto col bazooka.
E non vedo nemmeno motivi legittimi di tirare un sasso al passerotto.
Oppure tu lo faresti? per responsabilizzare gli altri passerotti onde evitare che attuino comportamenti ERRATI e PERICOLOSI tipo sedere su un ramo difronte al mio ufficio?

Pace in cielo!

Al di là dei chiarimenti che emergeranno dall'inchiesta, l'azione offensiva (in tutti i sensi) e di pessimo gusto dell'azienda ha lo scopo di scoraggiare qualsiasi azione da parte dei lavoratori contro le imprese all'interno delle quali avvengono incidenti. Devono avere preso esempio dalle nuove norme dell'editoria che regolano la diffamazione a mezzo stampa o dalla proposta di confindustria di cancellare i contratti nazionali e promuovere la trattativa individuale. Tira una brutta aria.

L’avvocato Sandro Parroni, che insieme al figlio Dino rappresenta la famiglia Manili e la società, sottolinea che la richiesta di risarcimento danni - che coinvolge anche l’assicurazione della ditta Manili - si basa su un accertamento tecnico svolto in sede civile «ancora sub judice».
--
"che coinvolge anche l'assicurazione della ditta Manili"
ecco una possibile spiegazione per ina cifra così alta....

Davanti ad azioni del genere non ci sono cavilli che tengano: questi avvocati e i loro mandanti mi fanno vomitare.

NO!!! E' assurda la richiesta di indennizzo ai parenti delle vittime. Che cazzo c'entrano i parenti in un caso come questo in cui la responsabilità è individuale.
Semmai possono esigere la modica somma di euri 35 milioni dalle vittime in persona, purchè si impegnino con quei soldi a farli risuscitare (hai visto mai che in Paradiso ci sia un Ghedini, un Previti o un Mills... -chiedo perdono a S. Pietro per la blasfemia-).
Ecco, allora si potrebbe prendere in considerazione la richiesta "umanitaria" della Umbria Olii.

Cosa accade se l'avvocato Ghedini cade in una vasca piena di piranhas e di barracudas affamatissimi?
Poveri pesciolini...

Io sono tendenzialmente d'accordo con P@ola e marcob. Anche la mia, evidentemente, è una situazione disperata.

L'11 luglio il gip di Spoleto dovrà decidere se rinviare a giudizio il titolare della Umbria Olii (Giorgio Del Papa) per omicidio colposo plurimo, disastro colposo e violazioni a norme per la sicurezza del lavoro, con l’aggravante della colpa con previsione dell’evento. L’azione civile (i 35 milioni chiesti ai parenti) ha anche lo scopo di distogliere l’attenzione da ciò, oltre a creare un orrendo effetto ritorsione nei confronti delle future vittime di incidenti sul lavoro.

La verità processuale spero dirimerà presto le nostre accademiche diatribe su cosa sia oggettivamente più pericoloso in ottica di provocare stragi sul lavoro: se sia una certa tendenza suicida da parte dei lavoratori, ovvero una negligenza storica, diffusa, sistemica nell'applicazione di misure di sicurezza e di controllo da parte del padronato, che almeno fin'ora per il codice civile è Il Responsabile della sicurezza sui luoghi di lavoro, affiancato talora dagli RLS nominati dalle rappresentanze sindacali o eletti dai lavoratori.

Cambiando situazione, si può anche pensare che un macchinista che viaggia a 150 km all'ora trascinando dietro di sé centinaia di tonnellate di metallo, sia un incosciente e un criminale se si distrae e non vede un semaforo o un segnale di pericolo, eppure succede e, regolarmente le inchieste decretano l'errore umano in caso di scontro e deragliamento. I macchinisti, di solito, ci rimettono le penne, ma mai alle FFSS è saltato in mente di chiedere un risarcimento ai familiari dei ferrovieri. Naturalmente, i turni massacranti, la mancanza di sistemi di sicurezza nei locomotori, la cattiva manutenzione sono dettagli marginali che non attengono al buon funzionamento dei treni. L'importante è trovare un capro espiatorio, possibilmente già morto, in modo che non possa lamentarsi.

@ Offender
scusa ma tu con chi sei d'accordo?
con P@ola?
o con MarcoB?

... te lo chiedo perchè mi pare dicano cose diverse e in modo abbastanza differente (sebbene entrambi in maniera civile e accoglibile).

Concorderei a questo punto con te sull'analisi che avanzi in chiusura circa la situazione disperata.

Estremizziamo, così forse possiamo capire meglio lo schifo che mi provocano questi azzeccagarbugli della Umbria Olii
dal cuore a forma di MasterCard.
Facciamo il caso che io sia un muratore, dipendente della ditta Bassotti & Gambadilegno. Per vari motivi (fondamentalmente: PER FAR PRIMA E PER SPENDER MENO), nei nostri cantieri non rispettiamo le norme di sicurezza. Anzi: ce ne sbattiamo altamente le balle. I signori Bassotti e Gambadilegno lo sanno benissimo perchè non sono ciechi e le volte che vengono al cantiere vedono come noi muratori lavoriamo e quali rischi corriamo.
Un giorno, io e un altro muratore cadiamo dall'impalcatura del settimo piano e con le teste sfondiamo la Jaguar del signor Bassotti posteggiata proprio sotto. Nell'impatto, io crepo, il mio amico resta paralizzato per sempre e l'auto si danneggia gravemente.
La magistratura denuncia Bassotti per omicidio colposo, disastro colposo e violazioni a norme per la sicurezza del lavoro, con l’aggravante della colpa con previsione dell’evento.
Lui chiede alla mia famiglia che gli ripaghino la sua Jaguar. Dal Marocco vengono i miei sette fratelli e gliela fanno mangiare bollita col cus-cus, pezzettino per pezzettino.

EL_NINO: nei commenti di P@ola e marcob ci sono diversi punti in comune: tu che hai doti intellettive superiori li individuerai senz'altro. Singolare però l'accoglienza che fai a un commento, quello di P@ola, che tu stesso definisci civile e accoglibile:
"spero vivamente tu sia una 12 enne malconsigliata, perchè se sei un adulto, la tua è davvero una situazione disperata."

Infatti:
Civile e accoglibile la forma.
Disperante il contenuto.

Non mi pare di aver detto diversamente.

Invece temo che tu non abbia compreso il SENSO, non i 'punti comuni' o le sfumature, dell'intervento di marcob.

Tuttavia non mi dilungherei oltre sull'esegesi dei commenti altrui (peraltro marcob, se interessato, può ulteriormente precisare quanto non sia affascinato dagli intenti pedagogici dell'iniziativa dello spericolato leguleio di cui sopra).
Mi basta capire che il mio ti è chiaro.
Ed io - per quanto presuntuoso sono e fui - penso di aver invece compreso solo parzialmente il tuo.
Ma sopravviverò.
Tuttavia se vorrai essere più esplicito sul tema (e non solo sugli spunti polemici reciproci, abbastanza normali nella dialetica sui blog) allora farai cosa gradita a tutti gli altri visitatori di idefix, non solo a me.

Possibile che io abbia scatenato la diatriba ma che dell'ultimo commento
:
EL_NINO | 02/07/08 a 17:52

io,
sempre io
non ne abbia capito una mazza ?


el_nino, dici bene che non posso essere affascinato dagli istinti pedagogici del legale.
e forse non lo è nemmeno paola, ma lo potrà confermare o smentire per conto suo. quello che mi interessava, e qui non sono d'accordo su come tu affronti il tema, era cogliere dall'intervento di paola uno spunto interessante: la sicurezza sul lavoro è materia importante, difficilissima, ma non la si può affrontare con speranza di successo se in gioco non entrano attivamente tutte le partri in causa. il tuo discorso può valere e anche molto se limitato al dibattito di vertice tra politica e imprenditoria. lo abbiamo visto con l'approvazione del d.l. 81 del 9 aprile, che a livello di norma è perfetto, tanto da aver causato il tifo di confindustria per berlusconi nella campagna elettorale, ma che alla fine risponde solo al ribrezzo causato dai fatti della tissen.
fichè non viene coinvolta attivamente la base, la sicurezza sul lavoro sarà pura utopia. fino ad oggi la base è rappresentata dal sindacato. anche quella che vota lega cerca lì la sua rappresentanza.
ma, sinceramente, cosa ha fatto il sindacato, al di là dei dovuti proclami di sdegno nei comizi?
ci sono paesi molto vicini a noi dove un sindacato meno potente ha ottenuto ad esempio che i componenti delle squadre antincendio aziendali o delle squadre di primo intervento abbiano una integrazione salariale per la formazione specifica.
credi forse che le piccole e medie aziende del nord est, che in relazione al d.l.81 sono tutte non a norma lo facciano per mandare un messaggio politico?
sono convinte, quasi sempre sbagliando, che la sicurezza richiesta sia un costo non sostenibile, e allora si tengono i manuali nell'ufficio del capo per le verifiche ispettive.
partiamo da un dato: il ministero competente non ha nè soldi nè mezzi per fare controlli. e qui non ci piove.
perchè il sindacato non ha mai lanciato un'idea, magari rivoluzionaria, ma molto efficace, di poter accedere ai manuali della sicurezza e poter effettuare verifiche ispettive in fabbrica? in fondo rappresenta i lavoratori, che sono poi quelli che corrono i rischi.
perchè non pretende un contratto a parte per gli RSPP, che includa una formazione di primo ordine, nella quale si faccia anche capire quali sono le pesanti responsabilità penali che queste figure rischiano?
poi, siccome io non ho mai la soluzione in tasca nemmeno per i miei problemi, avrò senz'altro dimenticato un sacco di cose.
una cosa però me la chiedo spesso: gridare sdegnati contro tutto e tutti solo quando si verifica un disastro come quello della tissen, o come in una occasione come questa, e risolverla dicendo che il padrone è cattivo e bisogna metterlo alla gogna, a chi giova in fondo? visto che, poi, tutto resta esattamente come prima?

... certamente, marcob, è ragionevole quanto scrivi, ne apprezzo l'equilibrio formale e sostanziale.

Ma invece il tema del post era mi pare: è civile/degno che un padrone sotto accusa per negligenza e disastro colposo, reagisca minacciando di intentare causa civile contro le vittime stesse per una somma oggettivamente intimidatoria ?

Se il tema fosse stato: di chi è la "colpa" del dilagante stato di crisi sulla sicurezza sui luoghi di lavoro in Italia, non avrei trascurato di passare in rassegna Sindacati, RU, dipendenti ed anche organismi preposti ai controlli, oltre che padronato.
Ma il tema - ripeto - era un altro.

Sai, è ironico, in fondo fino a qualche anno addietro mi è capitato sia di richiedere che di erogare quella formazione di cui parliamo come architrave del problema.

Peccato che per modificare la cultura organizzativa e lavorativa realmente esistente oggi sui luoghi di lavoro in questo strano paese tragico ed edonista, temo che non basti investire delle briciole di formazione fatta male, di malavoglia, pagata peggio e vista solo come un costo accessorio, doveroso per "le carte".
Ci vorrebbero sanzioni, investimenti strutturali sull'ispettorato del lavoro e una rivoluzione culturale (che è anche sociale e politica e che dubito vedremo nella nostra generazione di individualisti concentrati sull'epicentro delle proprie opinioni e categorie ombelicali).

saluti

...ah dimenticavo,
mi urge ribadire che la mossa di chiedere eventualmente 35 mln di risarcimento alle famiglie delle vittime ed all'unico sopravvisuto è
UNA SOLENNE PORCATA

Pazienza se finirò nel girone dei boriosi retorici. :D
Una cosa bella che sto imparando da Idefix è che la verità è degna di essere anche ribadita e resta tale anche se la si rivolge a chi ha intenzione di schivarla perchè troppo ovvia e trita.

Poi se vogliamo possiamo ragionare del perchè e percome il ministero non ha le risorse per risolvere il problema.
In fondo c'è un nuovo governone plebiscitario che decide le cose prioritarie in agenda, no?

Si sarà forse dimenticato che l'emergenza numero uno prima che cominciasse la campagna elettorale era la sicurezza sul lavoro, seguita a ruota dall'impoverimento del paese e in particolare dei lavoratori.

Sarà forse ancora colpa di questi ultimi se tali temi sono letteralmente scomparsi dall'agenda attuale.
Io non li trovo più da nessuna parte.
Però i soldini per grandi azioni di propaganda si stanno trovando.

Quanto costa implementare un regime di polizia su tutte le zone interessate dall'emergenza Rom e monnezza?
Di più o di meno di assumere 10.000 ispettori del lavoro, che ispezionino anche l'esecuzione del proprio lavoro?

no, el-nino, io non voglio schivare nessuna verità, quanto meno quelle di cui sono sicuro che siano verità.
mi piacerebbe solo che certe cose saltassero fuori anche senza che un imprenditore chieda 35 mln di risarcimento perchè alcuni lavoratori hanno avuto l'ardire di morire, o che certe leggi venissero approvate anche senza i morti della tissen.
non è possibile?
me ne farò una ragione.

caro marcob,
continuo a pensare che hai schivato quantomeno il focus del tema del post.

Sul tema più generale della sicurezza sul lavoro, ci sono stati qui (e ce ne sono e saranno in molti blog del network progressista) molti altri post.

il focus del post?
ok. vi indignate perchè un avvocato chiede un risarcimento milionario per un sinistro nel quale sono morti dei lavoratori.
l'hanno già fatto altri, a partire dalla vedova di un lavoratore, a amministratori locali o sindacalisti.
rimane un fatto: 4 morti e un'azienda bruciata. sarà un tribunale a decidere chi deve pagare, perchè responsabile. come un avvocato svolge il suo mandato mi lascia completamente indifferente. quello che mi indigna è che in fabbrica si possa ancora morire con questa frequenza, e questo per me è il focus.
prometto: con questo ho finito.

El Nino,
tu non vuoi dibattere un argomento, sia che ti trovi in accordo con gli altri oppure no.
Tu vuoi SOLO fare della sterile polemica.
Ti lascio alla tua polemica ed alle tue provocazioni: Non mi interessano.

PECCATO CHE NEL MERITO DI CIO' CHE HO SCRITTO A PROPOSITO DEL TEMA PROPOSTO DA LUCIANO, NESSUNO DEI DUE MI ABBIA RISPOSTO.

Avete preferito liquidare i miei interventi come retorici o polemici.
Non c'è stato confronto alcuno sui contenuti.

Con riferimento a marcob, tuttavia, temo che abbia frainteso i toni del mio commento delle 17.52.
Paola invece ha compreso perfettamente le mie divergenze di vedute da lei, ma ha ignorato l'evidenza del fatto che mi interessa "entrare" negli argomenti molto più che sfiorarli o fare polemica tra nick virtuali.
E questo penso sia lampante da una rilettura onesta dei commenti.

Ma tant'è, ormai siamo abituati a vedere anche gli argomenti più seri deviati e sconciati dall'uso di tcniche polemiche e dialettiche che poi sono sempre le stesse.
Mi ricorda il modo di guerriglia spesso utilizzato da Tremonti e Gasparri , quando si trovano a Ballaro' contrastati da personaggi che hanno conoscenza diretta e solida dei fatti cui le opinioni dovrebbero fare riferimento ... e la buttano in scontro interpersonale e alla fine non puoi che cambiare canale.

Pazientemente riformulo: se il tema del post è la liceità o meno (ed il senso) della richiesta di risarcimento contro le vittime di una strage sul lavoro, causata dall'utilizzo di prassi e strumenti non adatti, pericolosi e non previsti dalle procedure di sicurezza, io torno a dire: chi ha permesso l'utilizzo, la disponibilià e l'assenza di controllo circa l'utilizzo di tali modalità operative? E' ipotizzabile che vi sia una prassi non formalizzata e richiesta per motivi di "produttività" che rendeva possibile tale utilizzo? E' o no intimidatorio per tutti gli altri lavoratori richiedere un risarcimento così enorme? potrebbe questo essere anche un segnale politico o un caso scuola all'interno dell'attegiamento ondivago di Confindustria sul tema?

Queste cose ho scritto e non mi è pervenuta risposta.
Ho soltanto ricevuto informazioni dettagliate circa il fatto che "il problema vero è un altro" (ma il post parlava intanto di questo problema) e che sono SOLO interessato a fare polemica con degli sconosciuti.

Pazienza. Mi preme solo prima dei saluti restituire ad Offender quello che - sbagliando - avevo tolto.
Dagli sviluppi succesivi, devo dire che avevi ragione tu sul fatto che i due commenti erano piuttosto in sintonia. Io avevo frainteso a causa della frase di chiusura del primo intervento di marcob.
Spero che il risarcimento, in questo caso almeno, sia commisurato al danno.
:)

el_nino, con tutto il rispetto che ho per te, mi spiace ma questa volta l'operazione che fai proprio non mi piace, e secondo me è da ritenere scorretta.
ti ho ripetutamente dato risposta in quello che ritieni il focus del post:
- è lecito che un legale conduca il suo lavoro come meglio crede, d'accordo col suo cliente. ed è anche lecito che tu lo ritenga un barbagianni.
se poi, alla fine di tutto, legale e imprenditore faranno la figura dei pirla saranno cazzi loro.
- l'operazione può anche essere intimidatoria, ma non lo sarebbe più, e anzi diventerebbe un boomerang per chi l'ha lanciata, se un sindacato serio e non solo sbraitante affiancasse costantemente i lavoratori.
- non so nulla di come sono andate le cose per cui come ho detto mi astengo da entrare nell'argomento relativo alla prevenzione in quella fabbrica.
- sul messaggio politico di confindustria ti ho già ampiamente risposto.

di questo ho parlato e di questo hai parlato tu. se vuoi puoi essere o no d'accordo ma del gasparri o del tremonti lo vai a dire a un altro.
se credi che una discussione sia tale solo se si trova a tutti i costi un nemico, forse sei stato troppo influenzato da come vanno le cose oggi in italia.
con stima,
marco

quand'ho sentito la notizia ho pensato ad una gag satirica al vetriolo...invece è realtà al vetriolo...
Viviamo nel paesi degli accadimenti impossibili
sigh...

Su questo (e sul mio precedente blog) abbiamo spesso parlato di sicurezza sul lavoro. Si fu ad esempio una lunga ed accesa discussione nei primi giorni del 2007 (che coinvolse anche un paio di commentatori di destra).
Riassumo quanto penso io: certamente le cause della disastrosa situazione italiana sono tante (principale tra esse la mancanza di controlli). Ma in questo post sulla Umbria Olii non voglio parlare in generale di incidenti sul lavoro: intendo solo esprimere il mio sgomento per la loro disgustosa richiesta. Che trovo orrendissima dal punto di vista umamo e spero che avveleni le notti (non per sempre...basta un mese di insonnia e di incubi e di rimorsi) di chi l'ha ideata.

marcob, sai bene che anch'io nutro profondo rispetto per le tue opinioni.
Per questo sono stato indotto a distinguere nettamente il tuo intervento (nel quale vedevo un riequilibrio tra valutazioni delle responsabilità) da quello di Paola, che puntava il dito solo su una parte.

Poi, credimi, nel corso delle repliche mi hai frainteso. Alcune delle frecciate che hai inteso rivolte a te (Tremonti/gasparri) in realtà si riferivano alla posa dialettica di altri.

Non mi sento del resto particolarmente ferito del fatto che tu per reazione provi a darmi del polemista tout court.
So di non esserlo.

Posso essere eccessivamente focoso talora. Lo so.
Ma rubare del tempo alla vita per entrare a commentare su un blog mi impone sempre l'imperativo categorico di mettere in gioco contenuti.

Il tuo focus era - per tua stessa ammissione - diverso da quello del post. Questo ho osservato e su ciò ti ho criticato e lo rivendico.
Su altre cose accessorie, penso ci siano stati dei malintesi.
Peccato.
Avremo modo di riscattarci.

ciao.

ciao , ho trovato questo occhiello su Repubblica, che potrebbe avere attinenza con l'argomento dell'atteggiamento persecutorio-intimidatorio delle aziende verso gli operai che si costituiscono Parte civile in processi su stragi sul lavoro:

http://www.repubblica.it/2008/02/sezioni/cronaca/incendio-acciaieria-2/thyssen-cassaintegrazione/thyssen-cassaintegrazione.html

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