Posso dirlo?
Posso confessarlo?
Posso ammetterlo?
Sono così tanto in minoranza?
Perchè finora ho incrociato solo un impressionante e unanime fuoco di sbarramento mediatico: tutti e tutte a lodare e a sbrodolare il romanzo Firmino di Tom Savage.
Capolavoro di qua, capolavoro di là, capolavoro di su, capolavoro di giù, capolavoro di là, capolavoro di lì. Grande rivelazione!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Mentre io, appena uscito il libro un mesetto fa, avevo iniziato a leggerlo attirato dal battage pubblicitario avviato già con molto anticipo dalla Einaudi.
Dopo dieci pagine ho chiuso il romanzo e non lo riaprirò mai più: irritante, noioso, deprimente e fasullo.
Possibile che solo a me abbia dato ai nervi?
Beh anche la foto di Savage, non mette sicuramente di buon umore...
:-)
Maobao
Scritto da: maobao | 04/06/2008 a 10:57
Quello in foto è Sam Savage?
Beh, in effetti sembra lui stesso assai depresso: sguardo smarrito, abbigliamento dimesso, capelli lunghi, barba incolta...
Ops!
Scritto da: Fortikaĵulo (alias Irnerio) | 04/06/2008 a 10:58
Non sei l'unico. Ne ho letto qualche pagina in libreria e ho pensato all'inutile spreco di carta.
Noioso, pretenzioso, inutilmente deprimente. Trovo detestabile l'estetica dello squallore
Scritto da: Eeka | 04/06/2008 a 12:17
Sulla quarta di copertina, ci sono le encomiastiche marchette di Starnone Baricco Parrella Ammaniti.
(Forse non è un caso che nessuno dei tre maschi mi piaccia nemmeno un po'. La Parrella non l'ho mai letta)
Scritto da: luciano / idefix | 04/06/2008 a 12:37
Beh... Starnone-Baricco-Ammanniti. Bel trio, non saprei dire chi è peggio. Tutti attentati alla sicurezza delle foreste primarie, spero almeno che pubblichino su carta riciclata.
La Parrella neanche io l'ho mai letta, ma il fatto che sia stata sbrodolatamente lodata dalla Dandini mi insospettisce molto...
Scritto da: Eeka | 04/06/2008 a 14:26
Fantastico, sei il mio mito.
Dopo averlo regalato a due amiche senza averlo letto, attendevo quella che da queste parti si chiama "una verta" tanta.
Ho avuto il sospetto che fosse una chiavica ('sto topo, da Esopo dei poveri, un po' mi turbava) ma la fretta cattiva consigliera e il batage pubblicitario dal quale mi sono lasciata comprare (è la parola giusta) in maniera frettolosa alla libreria della stazione hanno fatto si che, a due giorni di distanza regalassi questo libro a due persone diverse ma che non si conoscono. Queste cose, quando si fanno, vanno fatte bene.
Mi sono ancora amiche. Questo può voler dire più cose: che sono di quelle lettrici che si beano di questi libri autoreferenziali pieni zeppi di luoghi comuni (continuo a non averlo letto ma vado a naso sul che leggo da voi), che il bene che mi vogliono è superiore all'entità della ciofeca che gli ho regalato, o che non l'hanno ancora letto.
A dire il vero, non l'ho comprato per me e questo potrebbe voler dire qualcosa. O forse anche niente. E' ora che la finisca di fare dietrologie.
Mi venne questa sensazione, che fu però suffragata dai fatti (nel senso che poi lessi il libro) con "Va dopo di porta il cuore". Una rara carrellata di luoghi comuni sulle donne.
Grazie, credo che continuerà a non averlo letto.
Tra l'altro, tale Savage è alla sua opera prima. C'ha quasi settant'anni. Non è Françoise Sagan, decisamente.
PS: confesserò anche questo. Alla libreria della stazione ho chiesto se fosse stato possibile cambiare il libro, ma nell'altro negozio della città. DIciamocelo onestamente: se si vuole fare un regalo di quelli pensati per chi dovrà riceverlo, chi è che scientemente va a comprare i libri in stazione dei treni?
Lapsuscalami
Scritto da: | 04/06/2008 a 14:31
Uh! ehm! Gliè che scopro solo ora che esiste! E anche malino poveruomo a giudicare dalla foto.
Ma siccome sono digiuna, perchè ti ha irritato? perchè lo trovi palloso. Così me faccio n'idea.
La Parrella l'ho letta è brava. starnone e Baricco hanno mestiere, ma mi sono insormontabilmente antipatici.
Scritto da: zauberei | 04/06/2008 a 14:44
1) Purtroppo non so chi sia la persona che non ha lasciato il nome o il nickname al proprio commento delle 14.31.
2) Zauberei: la "pallosità" oppure la "avvincentezza" di un romanzo la sento a pelle e me la spiffera (con impietosa sincerità) la voglia che i miei occhi hanno (o NON hanno) di correre avanti, parola dopo parola, riga dopo riga, pagina dopo pagina. Firmino, dopo la prima frase che mi aveva catturato, ha cominciato a emettere un suono di artefatto, di posticcio, una scrittura pesante e fintamente colta, piena di furbeschi ammicchi al lettore ("ahò!!! Avemo letto li stessi libbbri. E dunquo anco er romanzaccio mio te deve conquistà senza fallo arcuno"). Si respira un'aria stantia da biblioteca grigia e polverosa, dove se ne sta accasciata gente triste e sconfitta dalla vita, che ha la faccia di quella foto di Savage. Già non ho simpatia per i topi (nemici dell'umanità). Perchè mai farne uno campione della lettura? Una scelta del tutto arbitraria, che dopo un paio di pagine mi irritava, privi di guizzi fantastici e grevemente malinconica. Si intuisce subito che tutto finirà male, che la cenere della delusione coprirà ogni sillaba.
Noioso e deprimente
Scritto da: luciano / idefix | 04/06/2008 a 15:37
Già... i topi sono proprio bestiacce. Eppure nei fumetti e nei cartoon godono di un favore inspiegabile, vedi l'odioso Topolino o l'ancora più insopportabile Jerry. Ora anche in letteratura (beh... forse per Firmino è una parola un po' eccessiva)... Che gli autori in una vita precedente fossero ratti?
PS: oddio il buon Savage l'aspetto topesco ce l'ha pure ora ....
Scritto da: Eeka | 04/06/2008 a 16:10
Ciao, sono "la persona che ha lasciato il messaggio alle 14.31" ma, essendo ella notoriamente un'incapace telematica, si è dimenticata di logarsi..però ha firmato, il che la identifica come una personcina educata..almeno questa soddisfazione, povera la mia mamma...
Ma ci si conosce già: ospiti entrambi di tic.
Io sono la bambina che nel 1970 aveva 4 anni, se ricordi.
Scritto da: lapsuscalami | 04/06/2008 a 16:10
E dire che a me ispirava, questo libro... uhmmm... vabbè, proverò a leggerlo lo stesso.
Scritto da: Arruffata | 04/06/2008 a 23:56
ha dato molto ai nervi anche allo scrittore italiano che ha scopiazzato! Letto oggi su repubblica, pagine cultura
marina
Scritto da: marina | 05/06/2008 a 02:04
Non hai altre cose da passarmi, bel Topolone Allegrone???
Maobao
Scritto da: maobao | 05/06/2008 a 11:03
Mi sembra il classico esempio di celebrazione della sfiga, non mi sorprende che abbia successo in Italia.
Scritto da: offender | 05/06/2008 a 12:29
Sarà un plagio? O no?
Boh...
Io l'ho comprato.
Me l'ha detto Citati, di farlo.
Ma non l'ho ancora compulsato.
Magari vi saprò dire...
tic
P.S.
Sei un lettore alla Pennac, Lucià.
Io no.
Magari un libro di cui si parla male lo si è letto in un momento 'no' e allora proprio non arriva. A me è capitato.
Ad esempio con Don De Lillo (e con De Lillo, a quanto ne so, non sono il solo).
Scritto da: Tic-talkischeap | 05/06/2008 a 12:32
Intendo dire che De Lillo è un grande.
E per capirlo ho dovuto dargli tempo...
Scritto da: Tic-talkischeap | 05/06/2008 a 12:49
Delillo (o De Lillo?...non ricordo mai come si scrive) a volte (Rumore bianco) mi manda in visibilio. Altre volte (Underword) mi blocca dopo poche pagine...sarà che il baseball lo sopporto solo nei Peanuts.
ANCORA SU FIRMINO: c'era un libro di poesia, americano, uscito da Garzanti negli anni Settanta, curato da Del Buono, non ricordo il titolo nè l'autore nè dove l'ho ficcato (a casa di mio papà? O della mia prima moglie?), il protagonista era un topo (se rammento bene) che scriveva liriche comiche e struggenti, triste ma anche esilarante. Comunque non deprimente come invece è Firmino. A me non piacciono le opere depresse e deprimenti: tragiche sì, angosciose sì, terribili sì, spaventose sì ma deprimenti no. Ad esempio, Primo Levi NON è deprimente, nè Kafka nè Carver nè Dostoevsky nè Pirandello nè Shakespeare nè Buzzati nè Musil nè Proust nè Dick nè la Dickinson nè i tragici greci nè James nè Simenon nè d'Arrigo nè Bianciardi nè Fenoglio nè Schultz nè Cechov nè Maupassant nè Balzac nè Casanova nè Ariosto nè Vargas Llosa nè Pazienza nè Pratt nè Ongaro nè Cortazar nè Chesterton nè Maugham nè Bolano nè Marias nè Nievo nè Meneghello nè Sciascia nè Majakovsky nè Bulgakov nè Yehoshua nè Oz nè Edgar Rice Burroughs nè Ariosto nè Dante nè Cioran nè Lewis nè Gaiman...insomma, nessuno dei grandi autori è deprimente.
Scritto da: luciano / idefix | 06/06/2008 a 10:30
Solo sfogliato, per ora, a casa di un amico che lo ritiene "superfluo".
Ma esito a comprarlo. 'Sti battage mi insospettiscono
marina
Scritto da: marina | 07/06/2008 a 11:46
non lo leggo.mi sta sulle palle.
Scritto da: laura | 07/06/2008 a 18:48