Quattro giorni con mia figlia, tra Verona e Milano, Arena e stadio, b&b e ostello, passeggiatone e gelati, acqua a litri, notti mezze in bianco per la stanchezza e il caldo, Neil Young e Bruce Springsteen.
Il mio stra-amatissimo canadese le è piaciuto abbastanza ma il suo sound esasperatamente chitarristico (Hidden path e Love and only love entrambe oltre i quindici minuti) non l'ha entusiasmata. Io però ero in visibilio: soprattutto la conclusiva incendiaria e tellurica All along the watchtower di Bob Dylan, in una versione stravolta che porta alle estreme conseguenze la cover fatta da Jimi Hendrix, mi ha fatto saltar su come una molla.
Ma Young (dal punto di vista del calore umano e dell'energia spettacolare) non può competere con Bruce Springsteen & the E Street Band, il più grande gruppo da palco che la storia del rock abbia conosciuto.
Tre ore l'attesa in fila davanti a San Siro sotto un sole a piombo, poi altre tre ore e mezza dentro lo stadio, a dieci metri dal palco.
In quel caldo afoso, noi tre (Francesca, io e Antonella) avremo bevuto sette od otto litri d'acqua.
E poi tre ore di musica: mia figlia entusiasta di Bruce (che non aveva mai visto dal vivo), io travolto in un tumulto di energia rock e di commozione (canzoni che mi accompagnano da trent'anni), di allegria e di affetto per quest'uomo che sul palco dà tutto ciò che ha. E si vede, si sente e si percepisce. Per questo, per la sua integrità, per la sua capacità di pulsare speranza, per la sua intelligenza nel raccontare storie di persone vere, per la sua generosità di animale da palcoscenico, per non essere mai stati presi in giro, noi springsteeniani lo amiamo.
In attesa di un paio di foto con me, Francesca e Antonella, due video.
Bruce con una canzone che ieri sera m'ha fatto piangere e che anch'io cantavo in coro, stonando e massacrando le parole, ma non importa: (Girls in their summer clothes a Milano nel 2007): http://www.youtube.com/watch?v=vxy4BwyyZKc&feature=related
Ieri sera pensavo che forse questo è l'ultimo tour della E Street Band (Clemons sfinito, Federici morto anche se degnamente sostituito dal nuovo acquisto, l'immenso batterista Weinberg con problemi alle mani...)
E allora il godimento del meraviglioso concerto era ingigantito e nello stesso tempo immalinconito: come quando si fa l'amore con una donna sapendo che con lei sarà probabilmente l'ultima volta.
E Neil con una versione precedente, meno selvaggia, di All along the watchtover (Milano nel 1993, ero in prima fila e pochi giorni dopo ci sarebbe stato il primo appuntamento tra me e Tatjana...insomma, Young mi porta bene): http://www.youtube.com/watch?v=2_tJnj2j5kI
E insieme, con Helpless: http://www.youtube.com/watch?v=qP4dmUV2roc&feature=related
Hai mai visto gli Stones dal vivo?
Scritto da: offender | 26/06/2008 a 19:24
La musica si insimua nelle pieghe del cuore, dell'anima, impregnandoci di sensazioni, ricordi, profumi, odori.
E d'un tratto una canzone, mille note, possono farci ripiombare indietro non solo di 15 ma anche di 30 anni!!! E le sensazioni di allora tornano magicamente vive, ora come allora
La musica unisce, non divide, ed è un peccato che per i discografici sia solo commercio e affari: punto. Non è giusto, perché il pulsare dei cuori non si assogetta a certe cose mercenarie e ruffiane. La musica è vita, è amore, è TUTTO, anche l'incomprensibile e l'indescrivibile..La colonna sonora dei nostri ricordi e dei nostri anni..passati ma ancora qui, che rivivono in noi e noi in loro...
Scritto da: Daniela PInchera | 26/06/2008 a 19:30
Degli Stones, solo film e video.
Con loro non è mai scattato l'amore: non ne discuto affatto l'importanza nella storia del rock nè la grandezza musicale/spettacolare. Però non li ho mai "sentiti" come miei, non mi sono mai entrati nella pelle e nell'anima. Tra le band, amo in particolare i Credence, Kinks, Ramones, Love, Zombies, Allman Brothers, Beach Boys, Wilco, Who, Clash.
Di Springsteen trovo immensa (e unica) la capacità di sintetizzare potenza spettacolare e trasparenza etica (ben lontana dalle ambiguità rollingstoniane), calore umano ed epicità, racconto letterario e rivisitazione del rock classico (dal blues al rock and roll, dal folk al soul). Penso che il pubblico di Bruce abbia per lui soprattutto affetto e stima, gratitudine e fiducia. Springsteen e la E Street Band incarnano e mettono in scena la speranza delle persone umili, la nostra volontà di non arrenderci ma di resistere. Come canta lui (e noi con lui in coro) in un pezzo sull'epica del quotidiano: "And I believe in the promised land. La lala la lala la lala. And I believe in the promised land"
Rock ingenuo e popolare davanti alle malizie degli Stones? Non direi, perchè Bruce sa essere molto attento e nel corso della carriera in concerto ha interpretato (facendole sue) canzoni di decine e decine e decine di altri autori, diventando quasi una specie di juke-box umano.
Ad esempio, ieri ha esordito con SUMMERTIME BLUES e finito con TWIST AND SHOUT (senza dimenticare la cavalcata di classici del rock and roll nel DETROIT MEEDLEY), quandi a incastonare il proprio concerto DENTRO la grande tradizione.
. La
Scritto da: luciano / idefix | 26/06/2008 a 20:06
Ah, offender che chiede degli Stones...
Io SO perché!
Ciao e bentornato, Lucià!
Ti invidio il Boss.
Ma davvero tanto.
Sentirlo cantare Eddie Cochran, poi...
Come diceva, quello?
HEY HEY, MY MY
R'N'R WILL NEVER DIE!
tic (talkischeap, carissimo offender: talkischeap!)
Scritto da: Tic-talkischeap | 26/06/2008 a 22:25
Quanto ammiro questo tuo entusiasmo!
Attese del genere non le farei neanche per vedere il papa o il berlusca e è...tutto dire!
Cristiana
Scritto da: dicolamia | 26/06/2008 a 23:39
Il tuo entusiasmo è estremamente coinvolgente, mi sarebbe piaciuto stare lì con voi e condividere insieme le belle emozioni che ci hai descritto...
Scritto da: Nicola | 27/06/2008 a 07:59
Ciao Luciano, te lo chiedevo solamente perché io li considero la più grande live band in assoluto, ma non ho mai visto una performance di quella di Springsteen, quindi mi chiedevo se tu li avessi visti entrambi.
Scritto da: offender | 27/06/2008 a 17:14
io li ho visti entrambi.
non c'è storia.
stones grandissimi professionisti. squillo di altissimo bordo, bellissimi perfetti bravisimi un'esperienza incredibile.
bruce è amore.
Scritto da: gea | 27/06/2008 a 20:16
Anche se un paio di volte sono riuscito a stare proprio sotto il palco, ai concerti di Springsteen guardo spesso i maxischermi che rilanciano le immagini dei musicisti, della folla, di Bruce. E il suo volto commosso e felice sprizza gioia e energia e affetto per tre ore: non mente. E d'altra parte lui sa benissimo che il "suo" pubblico non lo considera per nulla un divo o una star ma un amico di cui fidarsi. Anche se non siamo mai stati a cena insieme.
(Neil Young è il mio rocker prediletto in assoluto, ma Bruce è quello che stimo di più, quello che ritengo il più rappresentativo. Se a un gruppo di gitanti di Alpha Centauri CXVIV dovessi far capire cosa diavolo è il rock, musica e mito, li porterei senza esitare a un concerto della E Street Band)
Scritto da: luciano / idefix | 27/06/2008 a 21:27
Complimenti per l'inesauribile energia che dimostri. Io non ce l'avrei fatta!
Scritto da: Artemisia | 27/06/2008 a 22:28
Mi hanno raccontato che ha duettato con il pubblico e eseguendo canzoni a richiesta e una serie interminabile di BIS!!!! Deve essere stato veramnete un concerto strepitoso: assolutamente da non perdere... Beato te Luciano ;-)
Scritto da: nonsonosola63 | 28/06/2008 a 20:16
Tre ore di indimenticabile rock. E sono contentissimo di averci portato la mia entusiasta figlia. Che così potrà coccolarsi questi ricordi e fra tanti anni dire ai suoi figli "Bruce Springsteen? Io c'ero"
Scritto da: luciano / idefix | 28/06/2008 a 20:57
Anche io li ho visti entrambi. La sensazione che ho avuto è che gli Stones suonassero (assai professionalmente) per un pubblico pagante.
Springsteen, molto semplicemente, riesce a farmi credere, ogni volta, di stare suonando per me.
Scritto da: Lorenza (Larry) | 02/07/2008 a 10:26