Che stancata...
Venerdì in treno (partenza alle 12.45) fino a Pescara (arrivo alle 21.25), meno male che c'erano i panini di Tatjana. Niente cena perchè a quell'ora comincia a essere tardi.
Notte in albergo.
Di mattina tre incontri con i ragazzi della scuola media Mazzini di Pescara (una novantina alla volta). Come sempre, decine di domande, osservazioni, curiosità e proposte.
Niente microfono: quando mi muovo, mimo o sceneggio qualcosa, il microfono diventa un inerte impaccio e col tempo ho imparato a far sentire la mia voce.
All'inizio ero molto prudentino nei movimenti per timore che si risvegliasse il dolore per i postumi della costola rotta (tra l'altro, il racconto di come me la sono stupidamente spaccata cadendo sulla cassetta di arance che IO avevo messo in corridoio suscitava la giusta ilarità). Ma poi pian piano ho ripreso a fare come sempre, alcune risposte accompagnate da corse in giro per la sala, salti, finte liti con i ragazzi e così avanti.
Negli intervalli, mentre i dolori aumentavano, ho preso due aspirine effervescenti. E al terzo incontro, durante il tragicomico racconto della storia di Vincenzo (che mi serve per far toccare con mano la differenza abissale che esiste tra avere e non avere cultura, il danno enorme che si subisce quando si è privi di strumenti linguistici), arrivato al balzo conclusivo...pak, una mezza coltellata al fianco.
Qualche secondo immobile, silenzio generale, vedo tutto nero, poi respironi profondi, ancora qualche secondo...
Niente di grave.
Andiamo avanti.
I ragazzi (con gli insegnanti e la gentilissima agente Einaudi di Pescara) sono stati deliziosi: durante il progetto di lettura avevano preparato decine e decine e decine di omaggi al mio personaggio Michele Crismani: poesie, finte copertine, filastrocche, lettere con tanto di buste, canzoni rap, finali alternativi dei romanzi, fumetti, collages, disegni, poster, cartelloni...
Tutto materiale che ho chiesto se mi può venir mandato a casa (in treno l'avrei rovinato, e comunque era proprio tantissimo)
Alla fine autografi e dediche sui libri o su fogliettini di carta, e anche su qualche braccio.
E poi subito in stazione: treno alle 13.47.
Un litro di succo d'ananas avanzato dallo spuntino offertomi a metà mattina (e poi m'ero tenuto un panino di quelli di Tatjana di venerdì).
In treno (cambio a Bologna, cambio a Mestre), ho finito lo splendido Gli uccelli di Bagkok di Manuel Vazquez Montalbàn. Finora il più maturo della serie con l'investigatore Pepe Carvalho, un'avventura tra Barcellona e la Thailandia alla ricerca di una donna scomparsa, romanzo ironico e avvincente, pieno di umorismo e di tragedia, nello stesso tempo ilare e tristissimo.
E poi ho subito cominciato Le terme, dove Pepe è costretto ad andare in una clinica del benesse per cercare di rimettere un po' a posto il suo fegato in malora dopo anni e anni di cibo e alcol in quantità (e qualità).
Alla stazione di Trieste, alle nove e mezza di sera, Tatjana e il suo abbraccio.
Bentornato, dunque.
Resto sempre affascinato da queste tue esperienze che, alla fine, sono le più belle, in quanto la spontaneità dei giovani, dei ragazzi è quella vera, quella sentita, quella naturale, senza maschere.
Buona giornata.
Rino.
Scritto da: Rino | 06/04/2008 a 11:04
Infatti. Un pubblico di adulti, anche se si annoia, è capace di simulare. Uno composto da ragazzini, no.
Felicità anche a te
Con lunedì 14 le elezioni sono finite
E dunque scadrà il tempo di "pausa scrittoria" che mi ero dato.
Perciò, ritorno a romanzi e racconti
Scritto da: luciano / idefix | 06/04/2008 a 12:06
E che t' avevo scritto io nell'ultimo post? Che saresti tornato a correre, mimare e saltare tra i banchi anche con la costola rotta..C'avrei giurato, chissà come mai..!! Ma sii prudente Luciano, a volte sai com'è...Insomma, sta' attento!!!
Scritto da: Daniela Pinchera | 06/04/2008 a 12:15
Lo so.
Come dice il mio amico Lorenzo: "quando un xe mona, xe mona sempre"
(Con "mona" si intende, in triestino, una persona stupida)
D'altra parte...mi fa un po' male (più di quanto mi facesse venerdì, prima di partire) però non è un disastro.
Scritto da: luciano / idefix | 06/04/2008 a 12:40
T'ho detto di stare attento Luciano, ma non volevo intendere che tu sia stupido, e so che questo lo hai capito. Si, perché nel mio dirti: CHE T'AVEVO DETTO? SAPEVO CHE AVRESTI SALTATO, ecc.... v'era una sorta di elogio per la tua temerarietà, e io ti apprezzo e ti ammiro proprio per questo. Non ti risparmi mai, soprattutto verso i ragazzi, anche se hai qualcosa di rotto, e di certo non il cervello!!! Poi è chiaro che un'amica come me si preoccupa comunque!!
Scritto da: Daniela Pinchera | 06/04/2008 a 13:23
Bentornato Luciano. Avevo dubitato del risultato, comunque positivo, dello sforzo pescarese. Ma hai solo 54 anni: beato te!
Per darti il benvenuto, ti invio, anche quale consolazione per i dolori postelettorali, il programma intenso degli incontri attorno alla Mostra "Quando piovevano bombe" che si apre martedì 15 aprile alla Biblioteca Statale in Largo Papa Giovanni. Spero di riuscire a inserirne copia.
Potrebbe essere un appuntamento per dire: "C'è ancora molto da fare...".
Se ti va, passa l'informazione ad amici e- perché no?- compagni/e.
Claudio
PS. Ho visto che non ce la faccio a inserire il pezzo qui. Te la giro alla tua e mail. Spero vada meglio.
Claudio
Scritto da: Claudio Venza | 06/04/2008 a 13:24
Sul prossimo Konrad (in uscita a fine aprile), ci sarà anche un pezzo sullo scrittore Valerio Evangelisti, protagonista di una conferenza-dibattito organizzata a Trieste dal circolo anarchico Germinal.
Scritto da: luciano / idefix | 06/04/2008 a 13:53
Ah ah! Immagino le risate dei ragazzi a vedere un signore che va su e giù per l'aula magna!
Comunque, io ci andrei piano con quella costola. Non rinunciare a fare i tuoi mimi e le tue acrobazie, ma non sforzarla troppo. Potresti pagarne le conseguenze.
E' accaduto anche a me, purtroppo!
Lorenzo
Scritto da: Lorenzo | 06/04/2008 a 21:58
Lorenzo: io penso che sia sempre ( o quasi sempre) possibile mettere insieme discorsi seri e umorismo.
Scritto da: luciano / idefix | 06/04/2008 a 22:07
Ci avrei scommesso che non ti saresti risparmiato!
Mannaggia a te!
Scritto da: Artemisia | 07/04/2008 a 12:10