A grandi linee.
I principi fondamentali del protestantesimo sono semplicissimi (anche perchè sono quelli del cristianesimo).
Al centro sta la fede in Gesù Cristo, unico salvatore di tutti gli esseri umani, uomo fra gli uomini e insieme Figlio di Dio e Dio.
Un solo Dio creatore, che si è fatto conoscere nella storia, anzitutto (ma non solo) al popolo di Israele.
La Bibbia è il racconto della vicenda che Dio ha vissuto con gli umani, una storia impastata di rivelazioni e di tragedie, di amore e di sofferenza, di dubbi e di ingiustizie, di aneliti di giustizia e di pace.
Le nostre vite terrene sono un passaggio (che sta a noi riempire di senso): ci attende una vita eterna fatta di gioia infinita, nella quale ci schiuderemo a una dimensione di completezza e di pienezze che non possiamo immaginare (come sarebbe impossibile per un atomo di formica prefigurare una rappresentazione del Don Giovanni di Mozart).
La chiesa è la comunità dei credenti, che può essere vissuta in modi differenti a seconda dei luoghi e dei tempi e delle circostanze.
Dal cristiano ci si attende una vita coerente con la propria fede (la speranza, l'amore per il prossimo, la fratellanza, l'accoglienza, l'uguaglianza, il rispetto per le diversità, la ripulsa verso le ingiustizie e le prepotenze, la lotta alle malattie e alle sofferenze).
FIN QUI, A GRANDI LINEE, CIO' CHE UNISCE (O DOVREBBE UNIRE) TUTTI I CRISTIANI
MA ECCO LE PRINCIPALI DIFFERENZE TRA CATTOLICI E PROTESTANTI:
1) per i protestanti, la salvezza è un dono "gratuito" che Dio dà agli esseri umani, indipendentemente dalle opere più o meno meritorie (che sono il "segno" di quel dono ricevuto e accolto),
2) per i cattolici, la salvezza viene ottenuta grazie alle buone opere,
3) tra le buone opere c'è anche (qui esplose lo scisma luterano) la donazione di denaro alla Chiesa cattolica,
4) per i protestanti Gesù non fondò una chiesa gerarchica e dunque non esiste alcun fondamento per un'autorità come quella sacerdotale o papale,
5) per i protestanti il sacerdozio è dunque universale (chiunque può esserlo, anche una donna),
6) la gestione della chiesa è assembleare e le decisioni vanno prese dopo una libera discussione,
7) la chiesa non ha una struttura gerarchica/piramidale bensì orizzontale e circolare: le chiese locali sono autonome anche se in relazione tra loro,
8) Gesù Cristo si rivolge a tutti gli uomini e a tutte le donne senza intermediari gerarchici (i sacerdoti cattolici, investiti di uno speciale potere),
9) Dio non abita nessun luogo sacro (santuari, chiese eccetera) della Terra, Dio è nel mondo,
10) la predicazione del Vangelo non è esclusiva di una chiesa gerarchica, ogni comunità di cristiani raccolta attorno alla parola di Dio è "chiesa" nel vero senso della parola,
11) solo a Dio (Padre, Figlio e Spirito Santo) va reso il culto, non a creature umane, ai santi, a Maria, alle reliquie, alle immagini, alle statue eccetera
12) la chiesa non è infallibile nè in materia di fede nè in materia di comandamenti etici,
13) la chiesa non può avere una dimensione istituzionale pesante e invasiva, che la faccia diventare un soggetto di potere politico,
14) le tante chiese storiche cristiane esistenti al mondo sono "sorelle" e nessuna è "madre" oppure "superiore alle altre",
15) il dolore e la sofferenza non sono un valore o addirittura un dono di Dio: al male bisogna (ove possibile) resistere e opporsi,
16) il cristiano è (prima di tutto) un uomo o una donna libero e responsabile, che per ogni decisione si affida (in ultima istanza) alla propria coscienza, illuminata dalla parola di Dio. Il protestante non accetta che sia la chiesa a decidere per lui (o per lei) precetti, prescrizioni, indicazioni di voto,
17) il protestante stenta a capire l'ipocrisia (la passiva accettazione di certi divieti che poi vengono infranti in privato),
18) il protestante respinge (soprattutto in materia di "diritti civili") l'idea cattolica della "legge naturale" che dovrebbe aiutare a dirimere complesse questioni etiche.
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