Stamattina ero sull'autobus. Stavo in piedi. La ragazza davanti a me, grande grossa e bionda, non si reggeva bene (al contrario di come suggerisce il cartello) agli appositi sostegni . Di colpo, una frenata. Lei mi frana addosso e con il tacco dello stivale,
un tacco largo e quadrato, massiccio e fatto (suppongo) in pluto-neuronio rinforzato alla lega di xalonato di Halwarenaz XIV°, mi centra in pieno il ditone del piede destro.
Se il tacco fosse stato a spillo, mi avrebbe trapassato oltre per oltre, conficcandomi al pavimento dell'autobus. Così invece è andata un po' meglio.
"Mi scusi tanto...spero di non averle rotto il piede..."
"Spero anch'io"
Adesso mi sono messo dei cubetti di ghiaccio e mi fa un male boia.
Mi sa che mi toccherà andare in pronto soccorso.
eheh Luciano Mi spiace:)))
anche io ne ho fatti fori un paio de ditoni sull'autobusse: le donne alte con i tacchi sono instabili per natura!
Ma secondo me non abbisogni del pronto soccorso. Però a casa puoi non fare niente per una settimanaaaaaaaaaaa
:)
Scritto da: zauberei | 28/02/2008 a 11:11
ma povero!!! a me una volta m'è piombata sul piede (avevo i sandaletti) una di quelle suore americane alte due metri e larghe tre, dal sorriso giovalissimo: "are you ok?" "yes" (come no? m'hai solo rotto il mignolo destro...)
Prova a vedere se il dolore si stabilizza e diminuisce, e soprattutto se c'è mobilità, altrimenti vai in PS
In bocca al lupo, un abbraccio
Scritto da: brix | 28/02/2008 a 11:50
caspiterina
che sfiga
Scritto da: P@ola | 28/02/2008 a 12:11
Mi sono messo ghiaccio (preso in bar) e il dolore sta scemando. In più riesco a muovere il dito.
Per cui i danni non sono quelli che temevo.
in ogni caso ciò conferma il mio viscerale fastidio (estetico, fisico, erotico, salutistico, simbolico) verso i tacchi alti.
Scritto da: luciano / il ringhio di Idefix | 28/02/2008 a 12:17
OT
Luciano vorrei segnalarti una ricerca SWG sulla partecipazione alla politica locale di privati cittadini. La ricerca è incentrata su dinamiche di aggregazione di fan di Grillo ma a mio avviso è interessante a prescindere dell'idea che si ha di Grillo (lo so che ti stà sulle scatole).
Riassunto:
http://www.swg.it/wp-content/uploads/amicidigrillo_sintesi_050208.pdf
Ricerca completa 67 pagine:
http://www.swg.it/wp-content/uploads/amicidigrillo_050208.pdf
Sandro.
Scritto da: Sandro | 28/02/2008 a 16:55
x certe scarpe,ci vorrebbe il porto d'armi!io una volta d'estate in discoteca x poco nn ci rimetto il mignolo!avevo i sandali,me tapina!spero che il dolore passi presto,e che nn ci sia niente di rotto!
Scritto da: rudyguevara-simona | 28/02/2008 a 17:58
...tanti auguri di pronta guarigione Luciano! ;-)
Scritto da: nonsonosola63 | 28/02/2008 a 20:19
I ditoni del pietro destro sono stati creati apposta per essere maltrattati.
Sennò a cosa servirebbero?
Scritto da: Lorenzo | 28/02/2008 a 21:27
Mettici anche del Lasonil -o simili- mi aiutò molto in una circostanza del genere.
Cristiana
Scritto da: dicolamia | 29/02/2008 a 00:31
Bollettino medico di stamattina: dito un po' gonfio e arrossato ma nulla di serio.
Scritto da: luciano / il ringhio di idefix | 29/02/2008 a 10:30
ma ce l'hai messo il Lasonil o il Fastum gel? disse brix crocerossina...
Scritto da: brix | 29/02/2008 a 10:51
Lasonil, che avevamo a casa.
Scritto da: luciano / il ringhio di idefix | 29/02/2008 a 10:54
Bravo, ché aiuta a far passare l'infiammazione interna.
Della serie "mal comune mezzo gaudio", spero di strapparti un sorriso inviandoti questo (per me romana, mitico) link:
http://www.teche.rai.it/multiteca/video/2003_3/m_1x.ram
Scritto da: brix | 29/02/2008 a 11:26
Brix: grazie ma non riesco ad aprirlo.
Scritto da: luciano / il ringhio di idefix | 29/02/2008 a 11:30
me sa che non hai installato real player... purtroppo nelle teche rai funziona solo quello, l'altro link, che dovrebbe funzionare con WMP, non funziona.
Cmq era il balletto di Alberto Sordi con le Kessler, quello in cui lui si lamenta per aver ricevuto dei pestoni sull'alluce... :-D
Scritto da: brix | 29/02/2008 a 11:45
Mi par di ricordarlo. Studio Uno? O Canzonissima?
Da ragazzino mi piacevano, le kesslerone. Mi ricordavano un po' mia zia, che (quando io ero adolescente) era sui trentacinque anni.
Bella donna
Scritto da: luciano / il ringhio di idefix | 29/02/2008 a 13:03
Credo fosse Studio Uno. A me le Kessler mi scatenano un flashback: tinello di casa, TV accesa, io piccolissima e mia sorella in fasce, la mamma con un vestito cotoure a disegni geometrici ed i capelli cotonati, le Kessler che ballano il Da-da-umpa... So che quel brano è del 1961, quindi può essere che fossero ospiti in una trasmissione ed abbiano ballato quel loro successo, perché io sono del 1963 e mia sorella è del 1966...
Scritto da: brix | 29/02/2008 a 13:14
Allora come stai???
Si è sgonfiato il Piede pestato dagli "Shining, shining, shining boots of leather"???? (Velevet Undergruond docet)
Maobao
Scritto da: maobao | 29/02/2008 a 16:48
Mi meraviglio di te, Luciano. Mi deludi.
Come mai non hai pensato alla possibilità che questa donna, grande grossa e bionda, fosse una parente di Dell'Utri? Che magari pensando di colpire la parte pensante del tuo corpo, ti ha pestato un piede?
Scherzo naturalmente. Ciao Luciano e buon fine settimana.
Scritto da: Giuseppe | 29/02/2008 a 20:19
Perchè dalla faccia simpatica e aperta e dall'abbigliamento casual, la ragazza era una che (sono pronto a scommettere) sta (magari del tutto confusamente) a sinistra.
Insomma non aveva il look orrido della Santanchè o delle sciantose di Publitalia.
Però quegli stivali poteva risparmiarseli...
Scritto da: luciano / idefix | 01/03/2008 a 13:24
So bene che per te, molto facilmente è orrido ciò che solo "puzza" di destra, quindi anche e non solo il look della Santanchè. Ma come vedi, poi, sono quelli di sinistra che non stanno in piedi e rompono puntualmente agli altri. In questo caso, per fortuna solo un piede.
Auguri di pronta guarigione e buona Domenica.
Scritto da: Giuseppe | 01/03/2008 a 21:29
No, lo stivale ideologico, no!!!!!
Maobao
Scritto da: maobao | 03/03/2008 a 16:51
La Santanchè la trovo terribile, con quel viso tirato dal cerone o dal chirurgo. Tremendo.
Sono così belle le donne vere, con i loro volti autentici, dove ogni segno, ogni imperfezione, ogni piccola o grande ruga è una parte della loro vita e racconta chi sono.
Mentre quelle epidermidi di plastica e di silicone...brrrrr che orrore.
Scritto da: luciano / il ringhio di idefix | 07/03/2008 a 13:52
Era tanto che non passavo dal tuo blog , ma stasera , complice una notte di turno relativamente calma , sono stata attratta dal post degli stivali.
Magari Tatjana o qualche amica , te lo hanno già raccontato...per noi donne la scelta della scarpa è un momento di forte sintesi sulla sensazione interna.
Anche se pensi di evitarla , continuando a comperare lo stesso modello, appena diventano inservibili quelle che hai indosso.....prima o poi , zaaac , finiscono fuori produzione , e ti tocca ricominciare da capo.
Così bisogna fare i conti con quello che vorresti prima di tutto ( camminare comoda) , poi con quello che ti va di spendere (la pelle è cara , ma la plasticaccia rende una polpetta il piede) e ancora con il meteo (gli scarponcini con il pelo sono fortissimi in strada , ma poi tutto il giorno al lavoro sono una vera tortura).
Come vedi già questi quesiti sono un bel dedalo in cui perdersi.
Poi metti che si abbia anche il vezzo dei colori , tutto si complica…..in vetrina i mocassini verde acido sono uno schianto , ma con il mio guardaroba tendente al fucsia proprio non ci siamo…..e però , sempre nero che noia.
Arriva poi all’improvviso , strisciante come un serpente “originale” , l’idea di poter migliorare il proprio aspetto attraverso la calzatura….quel verme di pensiero che ti fa desiderare di essere un’altra , un po’ più alta , un po’ più bella , un po’ più sexi , se accetti di essere in bilico su dodici sottili centimetri , una penna bic senza refil e coperta di vernice nera.
Ti risparmio altri labirinti mentali in cui le scarpe lasciano orme pesanti , per chiederti pietà per la bionda….magari non aveva ancora avuto l’occasione di rodare gli stivali in questione , non ne conosceva la tenuta in curva o il peso specifico aumentato dalla giornata piovosa…..oppure più semplicemente li aveva avuti in prestito dalla sorella , che invece li calza avvedutamente , camminando spedita e leggera , muovendosi con semplicità come fosse a piedi nudi….perché quelle sono le “sue” scarpe.
Un abbraccio ,
Arti
Scritto da: Artemisia | 09/03/2008 a 22:39
Bel contributo, Artemisia. Sarebbe interessante e divertente scrivere un libretto sulle scarpe femminili, dal punto di vista storico sociologico estetico erotico psicanalitico mediatico medico economico eccetera.
(Per inciso: Tatjana punta a calzature che privilegino comodità e salubrità)
Scritto da: luciano / il ringhio di idefix | 10/03/2008 a 09:41