La mia foto

Contatore Shynistat

  • Contatore

I miei vecchi post del blog Kataweb

Altri vecchi post del blog Kataweb

Blog powered by Typepad
Iscritto da 07/2007

Lettura quotidiana della Bibbia

  • • Da "Giacomo, 1,22": "mettete in pratica la parola e non ascoltatela soltanto, illudendo voi stessi"
  • Lettura quotidiana della Bibbia

« L'inizio del mio nuovo romanzo con Michele Crismani | Principale | Tra poco al Senato votano »

24/01/2008

Commenti

Feed Puoi seguire questa conversazione iscrivendoti al feed dei commenti a questo post.

Allora ci ha colpito la stessa cosa oggi!!!

Vai a vedere il mio post, che ti rispondo già lì.

Titolo:

"And Now I wanna be your dog!!!"

Woooof!!!

:-)

Maobao

In privato, tra adulti consapevoli, dev'essere lecito qualsiasi comportamento sessuale consenziente che non comporti violazioni del codice penale (omicidio, lesioni gravi, mutilazioni eccetera). I gusti erotici sono gusti, anche i più strani e i più diversi dai nostri.
Premesso questo, il problema della libertà è un altro.
E' lecito rinunciare spontaneamente alla propria libertà e a un proprio diritto fondamentale?
A mio avviso no.
Faccio un esempio.
Per un bambino andare a scuola è un diritto ma anche un obbligo.
Perchè se fosse soltanto un diritto, il numero degli abbandoni scolastici sarebbe di molto maggiore. A volte unicamente il "dovere" permette l'esercizio di un diritto.
Se la rinuncia alla libertà personale (cioè la schiavitù) fosse un diritto, il numero delle persone schiave aumenterebbe. E' anche la proibizione della schiavitù a permettere a tanti uomini e donne di restare (tra mille e mille difficoltà) liberi.

ma siete sicuri che i due loschi figuri nn siano solo a caccia di pubblicità?il dubbio mi viene!

Se i due sono a caccia di pubblicità...direi peggio per loro perchè il lui dovrebbe già essersi preso una bella denuncia, d'ufficio.
La schiavitù è stata abolita e poi qui, a mio parere, non si tratta di gusti sessuali personali, ma di libertà individuale.

perplessa

La libertà di quella ragazza è intatta finché è lei a scegliere di continuare. Se invece lei volesse concludere questo gioco e lui non glielo consentisse con le minacce o la violenza, allora sarebbe un altro discorso. Ma fino a quel momento, sarebbe proprio un'eventuale "proibizione" di quel tipo di comportamento ad essere lesiva della sua libertà e dei suoi diritti.

P@ola: la schiavitù non era volontaria.

Esistono alcuni diritti ai quali NON si può rinunciare.
Faccio un esempio.
I salari al minimo sindacale: un datore di lavoro NON può pagare il proprio dipendente meno di una certa cifra e il dipendente NON può rinunciare a quella cifra. Perchè? Non viene leso un suo diritto? Non sarebbe giusto e "libero" che il lavoratore potesse offrirsi a stipendi più bassi? No. non sarebbe per nulla giusto. Perchè se così fosse permesso si esporrebbe il più debole alla potenza del più forte.
E solo l'OBBLIGO del salario minimo impedisce abusi (anche se poi avvengono comunque illegalità, ma almeno sono illegalità)
Lo stesso per la libertà personale: non ci si può autoridurre alla condizione di schiavitù.
Analogomente il tentato suicidio: esso non è consentito perchè (in caso contrario) attraverso il "finto suicidio" passerebbero molti "veri omicidi".
(Tutt'altra questione sono l'eutanasia, il suicidio assistito, il testamento biologico eccetera)

Appunto un esempio di giovani che cercano di scandalizzare, di fare scalpore.

senti luciano,a proposito di catene.....vieni a leggere una cosa,sì insomma,ti ho assegnato un premio!ovvio dirti che nn ci sono obblighi a continuare(nessuno deve mai obbligare nessuno e nessuno mai sentirsi in obbligo,ne ho sempre fatto una ragione di vita)ma se gentilmente vorresti leggere almeno cosa penso di te,mi farebbe piacere!

in effetti è una foto che mi ha infastidito... Anche se non so fino a che punto si tratti di pubblicità o di realtà... Comunque lui dovrebbe essere denunciato d'ufficio, in effetti. La schiavitù volontaria non credo che sia permessa. Tra l'altro, non è neanche la prima volta che leggo una notizia del genere

Come ho scritto nel mio blog:

Secondo me quando tornano a casa, le probabilità che sia lui il dominato sono altissime!!!

Maobao

Quello che conta è che lui non la porti a orinare contro l'uscio d casa mia ;-)
Pubblicità, questi due non me la raccontano giusta.

Se poi devo affrontare il tema seriamente, nel loro spazio privato possono giocare anche al gioco della schiavitù, nello spazio pubblico direi di no. Non si rinuncia ai diritti, perché il diritto è diritto/dovere, è l'impegno verso la società a rispettarne i principi fondamentali. Dietro la "volontaria" rinuncia ad un diritto può nascondersi la lesione del diritto stesso da parte di altrui. cmq è un quesito intrigante.
ciaomarina

quel che è certo, è che farsi trattare come un animale domestico è da mentecatti.

Ho avuto uno stile di vita simile al loro anni fa ( nel senso che vestivo sempre di nero, portavo i capelli lunghi e maglie di gruppi metal) ma non mi sarei mai permesso di portare la mia fidanzata di allora al guinzaglio.
A me questa storia fa un pò ridere.
Mi chiedo cosa sarebbe successo nella nostra bella italietta tollerante e moderna.
Comunque credo sia solo una specie di anticonformismo o al massimo un modo per farsi notare.
E infatti...

de gustibus ........

Mah, sinceramente essere schiavi di qualcuno come gioco erotico non mi sembra assolutamente così strano. Nel senso che ognuno è libero di fare ciò che vuole, se non vìola la legge. Se si VUOLE essere l'animale domestico di qualcuno perché condannare? Io li avrei fatti salire sull'autobus, e magari avrei fatto loro anche un applauso, perché non si vergognano di rivelare i loro gusti, senza pensare ai soliti pregiudizi delle persone, che li vedono come "diversi". Perché è questo, probabilmente, ciò che ha pensato l'autista.

Lorenzo io mi chiedo a questo punto se tu hai dei limiti e quali sono...

Lorenzo io mi chiedo a questo punto se tu hai dei limiti e quali sono...

Sottoscrivo in toto il commento di Lorenzo!

"senza pensare ai soliti pregiudizi delle persone, che li vedono come "diversi" scrive Lorenzo.
Stai scherzando ?
Questi non sono "soliti pregiudizi" !!
Queste due persone si stanno effettivamente comportando in modo "diverso" e non sono certo nè da ammirare nè da lasciar perdere; sono da rieducare. I loro disvalori non sono accettati nè accettabili.

E se fossero solo due poveri dementi?

Rieducare???

Mi sà tanto di maosimo...

Maobao

O bella, adesso non si può più utilizzare il termine rieducare senza pensare agli ECCESSI di Mao ?
Il mio personale punto di vista:
Educare = da Educere, portare alla luce
Rieducare = correggere alcuni errori e cercare di portare alla luce il buono ed il bello.

Luciano alla fine mi sembri troppo retorico a riguardo, ma se si vuol essere “politically-correct”, sei nella coerenza.

Comunque avrei voluto vedere la reazione dei Ramones, o degli altri Punkettoni dell'epoca d'oro ad una scena del genere, sempre che non si svolgesse già nei loro ambienti...

Sicuramente se lei si rompe di tale menàge, lo fracassa di schiaffi e lo pianta legato ad un palo!!!

Come ho già scritto, quello che più mi colpisce è il gusto gotico, l’inseguimento del “romanticismo-cimiteriale”, la lampante “necrofilia” estetica.

E certo in una realtà come la nostra, dove non ci sono così apertamente visibili gli “estremi metropolitani” che ci possono essere a Londra, etc., o dove se ci sono sono molto più “nicchiati”, la visione di questa immagine è ancora più “choc” di quanto non lo sia là.

E comunque che il dark-bao sia di “tendenza” da un pochetto, lo dimostra anche il fatto che da una manciata di anni, uno dei locali più nominati e “tendenziosi” di Bologna, quindi di realtà stra-regionale (parlo da Emiliano-Romagnolo) è il “Decadence”.

Il nome dice tutto sull’atmosfera, no???

Maobao

Ma il maoismo l'ho creato io...

:-)

MAObao

Ma perchè dobbiamo decidere noi cio che è giusto per loro?
Con la stessa logica per cui il papa decide che il divorzio è il diavolo?
Siamo noi depositari della giusta morale?
E dobbiamo imporla anche agli altri?
In uno stato civile l'unica cosa che conta è il rispetto della legge, ed in questo caso è l'autista che non l'ha rispettata.

Più scrivete più continuo a pensare che siano due patetici dementi

Ma anche a me non è che piacciano così tanto.
Però non mi sembrano un pericolo socio-ideologico da invocare questa o quell'altra cura...

Maobao

Probabilmente non mi sono spiegato bene.
Io non voglio minimamente giudicare le dinamiche della relazione privata tra lui e lei: sono affari loro. I modi in cui vivono il loro rapporto privato appartengono a loro e soltanto a loro.
(A meno che ciò non violi il codice penale, attraverso violenze minacce ricatti abusi estorsioni o lesioni gravi eccetera, quanto accade tra due adulti consenzienti è affar loro) Se nella propria relazione privata due adulti decidono liberamente che l'uno schiavizza l'altro sottoponendolo a pratiche masochistiche, lo facciano senza che nessuno abbia il diritto di impicciarsi. Ma appunto è una questione privata.
Così come è privato il fatto che io, dietro la porta chiusa della toilette, compio delle azioni che, se le facessi in piazza, verrei arrestato.
E allora il problema che ponevo io non è la libertà dei due inglesi di mettersi il collare, bensì un altro. E cioè il diritto "pubblico" alla schiavitù.
Secondo me, tale possibilità NON deve essere ammessa.
Così come quella di guidare un'auto dopo aver bevuto due litri di vino, quella di palpeggiare a mio piacimento qualsiasi donna mi attragga, posteggiare in seconda fila eccetera eccetera.


E' ovvio che la schiavitù non deve essere legale!
Ma non è il nostro caso.
Se lei dice "è una mia libera scelta essere il suo animale domestico", allora la definizione "schiavo = soggetto alla volontà e all’autorità di un’altra persona, non libero di disporre liberamente di sé", non calza.
Lei non è schiava.
Siamo noi che dovremmo farci gli affari nostri.
Forse non ci riusciamo perchè la faccenda è intrigante.
Forse anche noi nel nostro inconscio più profondo vorremmo che qualcuno fosse nostro schiavo (sessuale), oppure vorremmo essere schiavi di qualcuno.

Sandro: per quanto riguarda me, trovo ripugnante sia l'idea di fare lo schiavo che l'idea di avere una schiava. A me piacciono i rapporti paritari, nei quali i ruoli ruotano, si confondono, si scambiano in modo fluido a seconda delle circostanze e delle competenze.
Per il resto, i comportamenti privati cessano di essere soltanto privati nel momento in cui avvengono in pubblico.

Secondo me l'unico paramentro per stabilire la legittimità del loro comportamento è questo: se lei può decidere IN QUALSIASI MOMENTO di interrompere il suo stato di schiavitù (ossia se la sua è in fin dei conti un LIBERA SCELTA che si esprime nella "libertà di essere schiava"), io direi che possono fare quel benemerito che vogliono: a noi che ci rega? Il problema sarebbe se la ragazza non avesse alternative, o se si riuscisse a dimostrare uno stato di plagio di lui su di lei.

Beh, sai comè, ieri è stata la giornata dell'animale. Tu hai messo in evidenza la cagna, io il lama!

Paola, ma perché i due dovrebbero aver infranto la legge? Perché vanno in giro con un collare? Perché la ragazza ha scelto d'essere una schiava (anche se, credo, sia un semplice gioco erotico)? Non hanno certo messo alla mercanzia di tutti le loro oscenità, se così si possono definire.
La schiavitù è vietata, e su questo non ci piove! Ci mancherebbe che fosse legale! Ma non è certo questo il caso. Qui è una libera scelta della ragazza, che naturalmente può decidere come e quando vuole di smettere.
Perché, come dici, bisognerebbe "rieducarli"? Non fanno del male a nessuno. Forse, per i tuoi gusti personali, certe cose le trovi orrende, disgustose e immorali. Ma se piace a loro non dovrebbero essere condannati.
I "disvalori" di cui parli sono solo un'apparenza. Non è qualcosa di oggettivo. I valori in cui credi tu potrebbero essere disvalori per qualcun altro. E' come se da adesso in poi si cominciasse a sdegnare, disprezzare tutte le persone religiose. Solo perché credono? Allora vorrei vedere: naturalmente sono più di 6 miliardi nel Mondo.
Be', allora me lo chiedo io se c'è un limite.

Ho detto più volte la mia opinione per cui non intervengo per pontificare ancora una volta. Aggiungo solo che mi pare una discussione interessante e intelligente.
L'ennesima dimostrazione che sul web circolano belle persone.
(Che non si fanno tenere al guinzaglio)

Quell'ultima frase l'avrei evitata...

Hai ragione tu: ma a volte non resisto alla tentazione della battutina (ancorchè pessima).

“Ma perchè dobbiamo decidere noi ciò che è giusto per loro?
Siamo noi depositari della giusta morale?
E dobbiamo imporla anche agli altri?” chiede Sandro.
Vi sono “cose” che non si discutono: uccidere è reato, rubare è reato, tenere una persona schiava è reato.
“Paola, ma perché i due dovrebbero aver infranto la legge? Perché vanno in giro con un collare? Perché la ragazza ha scelto d'essere una schiava..” scrive Lorenzo.
Il lui della situazione tiene la ragazza schiava, pubblicamente. La tiene addirittura legata con una catena.
Questo, a mio parere, è un reato.
Lui è da condannare.
Lei …è da rieducare…nel senso che in lei bisogna capire cosa la porta a desiderare di essere schiava. Percorso lungo, complicato di cui io non so molto, ma vi sono specialisti in questo campo. Io condanno Lui.

P@ola, continuo a pensare che (anche grazie a interventi come il tuo, oltre agli altri, pure quelli che non condivido) sia una discussione assai interessante.
E che questi temi diventeranno sempre più presenti e sempre scottanti nelle nostre esistenze future.
E allora tanto vale prepararci, facendo un po' di allenamento mentale. Cercando di ragionare, confrontarci, domandare, capire.
Come stiamo facendo.
Penso che i blog (oggettivamente più avanti rispetto a tivù o quotidiani) servano anche a questo: a far circolare idee, dubbi, problemi, notizie, riflessioni.
Che se no...dove si possono fare? Dove c'è la possibilità di confrontarsi con tante persone diverse e civili?

Lui da condannare? Ma cosa c'è da condannare? Non ha mica infranto la legge! La tiene con il guinzaglio, ma lei è completmaente consenziente. Quando uno è d'accordo, non vedo dove sia il reato. E anche se lo fosse, mi sembrerebbe da pazzi. Vorrebbe dire che "andare in giro con un guinzaglio al collo con il proprio volere è severamente vietato e immorale". Ma saremmo in una società di pazzi (ed effettivamente un po' ci siamo già).
E lei da rieducare? Ma desiderare d'essere schiavi adesso è diventato un caso da psichiatria? E' come se dovessimo curare qualcuno che pensa che il sesso normale sia obsoleto ed inutile.
Desiderare d'essere schiava è un puro gioco erotico, nel quale non ci vedo nulla d'"indecente", tantomeno da condannare.

Lorenzo, il tuo modo di scrivere (e quindi presumo anche con il tuo modo di pensare) mi ricorda in un certo senso Adolf Eichmann ...

Chiarisco anche il perchè di A.Eichmann cioè il protagonista di "Eichmann in Jerusalem"
--
"...Il titolo originale dell'opera è "Eichmann in Jerusalem - A Report on the Banality of Evil". Non senza ragione, l'editore italiano ritenne opportuno invertire l'ordine del titolo. Dal dibattimento in aula, infatti, la Arendt ricaverà l'idea che il male perpetrato da Eichmann - come dalla maggior parte dei tedeschi che si resero corresponsabili della Shoah - fosse dovuto non ad un indole maligna, ben radicata nell'anima (come sostenne nel suo Le origini del totalitarismo) quanto piuttosto ad una completa inconsapevolezza di cosa significassero le proprie azioni."
E' questa inconsapevolezza delle tue parole a preoccuparmi.Molto.

Il fatto che tu mi paragoni ad un nazista mi "onora" alquanto. Solo che non ho ben capito il motivo: il nazismo è un'ideologia che va assolutamente contro la mia, non vedo come mi ci hai potuto scambiare. Ma ti devo dire che non lo condanno quanto fate voi che distinguete il Mondo categoricamente con "Male" e "Bene", con "buoni" e "cattivi".
Avrò anche 14 anni, ma so ciò che dico. Se si intende libertà, si intende essere liberi di pensare ciò che si vuole. Qualunque cosa, che sia "giusta" o "sbagliata". Anche pensare che esista una razza ariana, che gli ebrei siano una razza inferiore e che debbano essere tutti uccisi, è un pensiero. Non condivisibile, ma questo non ci autorizza a condannare chi ha quest'idea.
Ma tra il dire e il fare. Giustifico il pensiero, ma non giustifico i fatti. Hitler non era né pazzo né maligno, aveva semplicemente messo in atto le sue idee. Completamente assurde per essere compiute. Ma con questo non mi prenderete mica per nazista, vero? Ciò che dico per questa forma ideologica, lo penso anche per il fascismo, il socialismo, il comunismo etc.
L'inconsapevolezza che vedi tu, mi spiace, ma non c'è. Hai paura che sia nazista? Tranquilla...

Ho paragonato il tuo modo di pensare a quello di Adolf Eichmann.
Eichmann ha poi sposato l'ideologia nazista. Tu quale sposerai ?

L'inconsapevolezza c'è e come: non sai neppure "come" ragionava Eichmann...
Ora buona serata a tutti, la festa per il mio onomastico mi attende.
au revoir...mes petits choux...

Sinceramente, Lorenzo tutto mi pare meno che un aspirante nazista.
E continuo a pensare che sia difficile trovare quattordicenni così curiosi del mondo, così disponibili al confronto, così aperti al dialogo.

Paola: che non sappia l'ideologia di Eichmann è vero, ma non sono un'enciclopedia. Mi posso solo informare. Io quando devo entrare in una discussione su un argomento, mi informo sempre prima. Non voglio fare la parte di quello che discute su qualcosa che nemmeno conosce.
Eichmann pensava che tutti fossero liberi di pensare ciò che vogliono? Non credo: il nazismo sposava l'idea che esistessero razze inferiori, tra cui gli ebrei (religione "non cristiana").
Vuoi sapere qual è la mia idea? Io sposerei volentieri l'Anarchia, una società estremamente libera, ma, ahimé, solamente utopica.
Auguri per il tuo onomastico. Senza rancore!
Luciano: grazie, le tue parole mi confortano. Credo che il dialogo sia una delle poche soluzioni che si possono adottare per una vera comprensione.

Lorenzo: lo sai? Mi piacerebbe tantissimo riuscir a venire nella tua scuola, a fare un incontro con voi (e con gli/le insegnanti).
Prossimamente andrò in Trentino, Puglia, Marche, Basilicata.

Riporto le parole, scritte dall'autore stesso, Nicola Ghezzani, in prefazione ad un suo libro sulla dipendenza affettiva.
P@ola


Nicola Ghezzani
Quando l’amore è una schiavitù
editore Franco Angeli (2006)

Care amiche, cari amici,
sono particolarmente felice di potervi segnalare l’uscita questo mio nuovo libro. In questi ultimi anni di attività clinica, una delle cose che mi ha maggiormente colpito è l’alta frequenza di “sofferenze d’amore” lamentate da tutti, in particolare dalle donne. A rigore, la sofferenza d’amore è un controsenso. Se si ama non si dovrebbe soffrire. Se l’amore è volere il bene dell’essere amato, l’amore dovrebbe bastare a se stesso, essere sufficente a generare felicità (se l’essere amato sta bene, anch’io dovrei star bene). Al contrario, spesso l’amore produce infelicità. Ciò vuol dire che la dedizione all’essere amato viene usata per provocarsi infelicità. L’amore diviene allora una lotta per strappare all’amato quella felicità che lui/lei, spesso senza neanche saperlo, ha negato/sottratto all’amante. Paradosso davvero singolare e doloroso. Su questo paradosso mi sono interrogato nel libro: qual è la natura dell’amore? La dipendenza amorosa è amore? In che relazione stanno fra loro i due fenomeni?

La dipendenza affettiva (o come la chiamano gli anglosassoni, la love addiction) è una patologia del sentimento e del comportamento amoroso e, nel mondo contemporaneo, è sempre più diffusa. In questi ultimi anni sono nati movimenti, forum, gruppi, associazioni in quantità crescente per testimoniarla e affrontarla. Io ho lavorato e lavoro in alcune di queste realtà, sia come terapeuta che come consulente, e ho studiato e curato tale patologia.
Per alcuni versi la dipendenza affettiva è una vera e propria emergenza sociale, che tocca la donna più dell’uomo, danneggiandone l’esistenza. Una combinatoria di sentimenti contrastanti impedisce alla donna contemporanea di vivere con serenità la sua vita privata, fino a sfociare in danni a carico della personalità e talvolta della stessa identità sociale. Convinto che nella elaborazione della nostra identità di genere, gli uomini debbano essere coinvolti nel merito dell’identità femminile quanto le donne nel merito dell’identità maschile, ho scritto questo libro per rispondere ai quesiti relativi alle cause e alla terapia (alla diagnosi e alla prognosi) di tale disturbo.
Vi invio qui la quarta di copertina, augurandomi con esso di essermi avvicinato a un vostro interesse intellettuale o anche a un vostro bisogno.
Un caro saluto,
Nicola Ghezzani

P@ola: sono due piani diversi.
Uno è quello delle relazioni "amorose", con tutta la sua galassia di distorsioni e di aberrazioni, di sofferenze e di prepotenze, fisiche e psichiche.
Su questo piano la legge può e deve intervenire SOLO se viene commesso un reato contro la persona.
Atra questione è la schiavitù che esce dalla camera da letto (dove se consenziente può far parte del libero gioco tra due adulti) e diventa fatto pubblico.

Il libro da ma sopracitato è (solo) una informazione per chi fosse interessato a leggerlo.
Più penso al "quesito implicito" del tuo post più mi dico:
Non si sottomette una persona (anche se tale persona vuole essere sottomessa)
Non deve essere permesso sottomettere un'altra persona.
In pò come le leggi razziali: una volta introdotte hanno dato il via e/o il permesso a ben altro...
Quindi ribadisco la mia opinione: non possiamo permettere che una persona sottometta un'altra persona, per nessuna ragione. Combatterò sempre per questo mio punto di vista.

Esiste però un confine tra comportamenti?
Se XY e KW vivono liberamente il loro rapporto privato (sottolineo: privato) con uno dei due che "vuole" (con tutta l'ambiguità e la complessità del concetto "volere") stare in una posizione dominante e l'altro in una subalterna? Dove sta il confine tra "normale" e "patologico"?
Tra "lecito" e "illecito"?
Il tentativo di risposta che abbozzavo io era:
un comportamento lecito in privato può NON essere lecito in pubblico.

Ci mancherebbe che tu non possa esprimere la tua opinione: i blog son fatti per questo.
Però, come dicevo prima, alcune idee non sono sempre condivisibili da tutti. In questo caso non sono d'accordo con te.
Non mi va di ripetere le cose all'infinito. Dico solo che se una ragazza sceglie di diventare la schiava di qualcuno (anche se solo come gioco erotico) dev'essere libera di fare la sua scelta. Non possiamo "rieducarla" o condannarla per questo. Soprattutto perché non fa male a nessuno e perché non mette in mostra niente di "strettamente personale". Non vedo perché dovrebbe crearci un problema il solo fatto che sono diversi da noi. Che poi "diversi" è una parola vista troppe volte negativamente.
Sarebbe come impedire a qualcuno di suicidarsi, quindi di morire per propria volontà. Sarebbe ingiusto, secondo me, impedirlo a tutti i costi.
Lorenzo
P.S. Luciano, ma a Roma non ci vieni mai? Va be' che siam tutti caproni e ignoranti, però potresti farci una visita. Come si farebbe ad organizzare?

Lorenzo: siamo d'accordo sulla fluidità dei ruoli all'interno di un rapporto di coppia, sulla impossibilità di decidere una volta per tutte in modo rigido e schematico cosa sia normale e cosa no.
E infatti io (davanti all'episodio dei due inglesi) non contestavo mica il loro rapporto privato! Dicevo una cosa diversa: e cioè che nella sfera pubblica NON è ammesso tutto ciò che è ammesso nella sfera privata.
Io ad esempio posso farmi immobilizzare e imbavagliare (o rendermi autore e non oggetto di tale comportamento) in privato per effettuare dei giochi erotici. Ma per strada o in ufficio NON posso imbavagliare o legare
nessuno/a, nemmeno se consenziente.
In privato, nell'intimità del loro rapporto di coppia, XY può essere lo/a schiavo/a volontario/a di ZW. Ma non è consentito che ciò avvenga in fabbrica o in un call center.

Ancora due parole sul suicidio.
Io sono per una regolamentazione del diritto all'eutanasia (anche se vanno distinte quella attiva da quella passiva ed entrambe dal "suicidio assistito") sotto controllo medico e legale.
Non sono invece d'accordo per la libertà di suicidio "sempre e comunque". Per vari motivi. Ne accenno due.
1) Dietro un suicidio "liberalizzato" potrebbe nascondersi un omicidio oppure delle pressioni affinchè la persona ponga fine alla propria vita.
2) La condizione di grande difficoltà che porta qualcuno alla decisione di uccidersi è spesso reversibile, può cambiare e presentare delle aperture insospettabili. Mentre la morte pone fine PER SEMPRE alla possibilità e alla ricchezza della vita.
Si tratta allora, per chi soffre una condizione difficile, di mettere in campo tuti gli aiuti possibili, che vanno dalle relazioni umane a una eventuale terapia per superare il momento di crisi. Oltre a un serio discorso di prevenzione, soprattutto per i giovani.
Accompagnare in modo il più possibile "umano" verso l'eutanasia un malato terminale e senza speranza di cura, è cosa ben diversa dal "suicidio libero e garantito per tutti"

Lorenzo,
se ti interessa puoi leggere nel mio Post http://tusitala.blog.kataweb.it/2008/01/27/when-the-devil-came-he-was-not-red/
il "perchè" io condanno Adolf Eichmann. Non tanto perchè lui sia stato un Nazista ma per come si è COMPORTATO, per come non abbia RAGIONATO ma solo eseguito gli ordini.
Il suo è stato un modo di implementare il male che si ripete ancora tutti i giorni e che - a mio parere - va ben evidenziato e poi combattuto...

Se Lorenzo è Eichmann, P@ola chi è Pol-Pot???

Ma per favore....

:-)

Maobao

Che Eichmann fosse un personaggio orribile, anche proprio per la sua banalità, lo ha raccontato bene la Arendt.
E Lorenzo non c'entra proprio nulla con tutto ciò.

Guardate che io non ho MAI detto né tantomeno pensato : “Lorenzo sei come Eichmann”
NO.
No, assolutamente No.
E' la banalità del modo di pensare di Adolf Eichmann che io desider(av)o sottolineare
sia a Lorenzo che agli altri.
Io non ho paragonato Lorenzo ad Eichmann (è Lorenzo ad aver voluto intendere così)
La mia citazione di Eichmann voleva essere il mio modo di dire:
“Attenzione Lorenzo a COME pensi o a come Non pensi. Ed anche attenzione a come reagisci a certe correnti di pensiero.
Guarda che si può arrivare a fare molto male
- anche Non pensando,
- anche attuando il conformismo alle idee ed ai comportamenti altrui
- anche agendo/comportandosi per (estrema) reazione ai comportamenti altrui…”
-
Non mi sono espressa chiaramente e Vi chiedo scusa per aver ingenerato errate conclusioni.

Come sempre l'importante è arrivare a capirsi. E, quando gli interlocutori VOGLIONO capirsi, ci si riesce.
Come adesso.
E poi, P@ola, chi ha l'umiltà e l'intelligenza di dire "forse non mi sono espresso/a bene" guadagna immediatamente punti.
Mentre i furbastri danno la colpa agli altri e si nascondono sistematicamente dietro il "sono stato frainteso"

Ironicamente, date le dichiarazioni di Paolo su Eichmann, se fossi Luciano dichiarerei chiuso il thread per la legge di Godwin (cercate su Internet se vi va) :-)

Ragazzi, ma come giustamente ha osservato Anarcadia, se a lei questa cosa sta bene e la può interrompere quando vuole, a voi che vi frega? Secondo me,m al di là delle elucubrazioni filosofiche, la verità è che questa notizia e questa foto ci mettono di fronte a un immagine femminile che non ci piace. E che non vogliamo accettare. Ne restiamo in un certo senso scandalizzati, un po' come un conservatore davanti alla foto di due omosessuali che si baciano.

Intendevo P@ola, scusate...

Offender: sulla vicenda (non solo i due ragazzi, ma pure i commenti di noi bloggers) urge un tuo urticante racconto.

"se a lei piace"...
Con i SE e con i MA non si fa il mondo.
La foto mi sembra chiara ed è su questa foto che si commenta: un ragazzo che tiene schiava la propria donna consenziente in pubblico.
Ammettere e permettere di schiavizzare qualcuno in tal modo ed in pubblico è istigare le persone a comportarsi da schiavisti. Un po' come permettere di "punire" la propria moglie con l'acido (vedi il fatto di oggi) o fustigare le persone.
Vi sono, a mio parere, dei LIMITI che vanno rispettati. Ricordiamo che le nostre menti contengono i neuroni specchio che ci spingono ad imitare i gesti altrui.
Vi sembra che il comportamento del ragazzo della foto sia da imitare ?
Per me è da condannare.
E quindi anche da NON proporre.
Il comportamento della ragazza, sempre per me, è da valutare.

Non sono intervenuta sul tema dei "confini" nel comportamento, non perchè non sia consapevole del problema, ma in quanto in questo Blog, di fronte a questa foto desidero mettere il mio paletto. Credo che sono proprio le persone come me e come Luciano, ormai già grandicelli, a dover dare l'esempio e a proporre, a suggerire comportamenti da eventualmente copiare.
Sì perchè, ritorno a scriverlo, le persone tutte imparano COPIANDO ed imitando gli altri.
Quindi occhio a come Noi "grandicelli" ci comportiamo....

P@ola, io ho 40 anni, non so se sono grandicello a sufficienza, ma non riesco a vedere differenza alcuna tra chi vuole curare gli omosessuali e chi vuole curare questa ragazza.

Io però mi candido per il ruolo di Marchese de Dolly (la pecora)

:-)

Maobao

@maobao: occhio che qualcuno non ti prenda in parola ;-)

Offender: io non penso affatto che la ragazza sia da "curare" (almeno non lo penso sulla base del pochissimo, praticamente nulla, che ho letto e visto). Assolutamente no.
Penso una cosa diversissima.
Ed è più o meno la stessa descritta da P@ola nel suo
penultimo commento: "Ammettere e permettere di schiavizzare qualcuno in tal modo ed in pubblico è istigare le persone a comportarsi da schiavisti. Un po' come permettere di "punire" la propria moglie con l'acido (vedi il fatto di oggi) o fustigare le persone"
Ribadisco il mio pensiero: se uno/a vuol farsi frustare in camera da letto è libero/a di farlo. Ma NON è consentito che ciò avvenga in pubblico.
Così come io posso (per usare un esempio estremizzato) far la cacca in gabinetto ma non in piazza.

Mi sono figurato l'esempio della cacca, francamente preferisco che sia girata questa, di foto :-)

IO,infatti, NON VOGLIO curare questa ragazza. Ho scritto solo che il suo comportamento è da valutare, è BEN diverso!
Insomma ma mi leggete ???

Onestamente lo penso anch'io: farebbe schifo al porco.
Però esistono i coprofagi. E cosa vogliamo fare di loro? Metterli in galera? Curarli?
Oppure lasciare che (nel loro privato: pri-va-to) lo facciano liberamente, da soli o tra adulti e comunque in modo consenziente?

Infatti, P@ola: tu avevi scritto che "il comportamento della ragazza è da valutare".
e io condivido.
Se quella ragazza fosse mia figlia, sarei molto molto preoccupato.

P@ola, scusami, posso averti frainteso, ma mi pare di avere letto che andrebbe "educata", e per quanto tu abbia anche ricordato l'etimologia del verbo, mi sembra comunque che l'obiettivo sarebbe in questo caso "tirarla fuori" da questo tipo di comportamento (che poi è una delle interpretazioni, appunto, dell'etimologia del verbo).

Quello che salta all'evidenza è la superficialità della maggior parte dei bloggers e dei commentatori. Per carità...ognuno è libero di leggere anche solo a righe alterne...
---
Sai Luciano, nel corso dell'ultima intervista a Peter Drucker gli fu domandato cosa avrebbe voluto scrivere (e che non aveva fatto).
"managent of ignorance"
Ah!! Peter a 95 anni sei morto ancora sempre troppo presto !

Educare = da EDUCERE = Tirare fuori dalla persona le "cose" buone e belle, i sentimenti ecc...
NON tirarla fuori da questa situazione !!
Se poi la ragazza, una volta educata, aiutata cioè a scegliere, vorrà decidere di mutare comportamento...ciò sarà solo una sua decisione.
--
Alla faccia dell'impulsività, ragazzi!!

specifico:
più che abituata a scegliere forse sarebbe meglio scrivere
"abituata a discernere"...

Il fatto che la loro simulazione di una condizione di schiavitù comporti la, probabilmente remota, possibilità che qualche passante, per emulazione di tale comportamento simulato, tenti di ridurre qualcuno in schiavitù vera, è sufficiente per limitare la libertà di questi due ragazzi di comportarsi come vogliono anche in pubblico?

Silvia hai presente quanti suicidi ogni giorno avvengono per emulazione ?

Non so quanti suicidi avvengano ogni giorno per emulazione e non credo di aver capito cosa la tua domanda voglia rispondere alla mia

Oh, pare che mi son perso uno sviluppo veloce della discussione.
Paola, non t'irritare, ma non sono sicuro d'aver interpretato perfettamente le tue parole. Mi stai dicendo che la penso come Eichmann perché le mie idee non mi appartengono? Che sono un conformista?
Considero il conformismo come uno dei tumori del Mondo, per cui cerco sempre di seguire solo la mia di corrente. E se penso che due ragazzi siano liberi di incatenarsi in pubblico (senza superare la "soglia del pudore"), divento un conformista? Anzi, a me pare tutto il contrario.
Siamo d'accordo sul fatto che ci siano dei limiti da rispettare, ma, scusandomi il gioco di parole, ci sono dei limiti anche per i limiti! Io continuo a non capire perché vi dà tanto fastidio questa cosa. Capisco se fossero stati nudi, se si fossero frustati o compiuto altre gesta simili, l'avrei capito. Sarei stato d'accordo: certe cose si fanno solamente nell'ambito familiare. Ma qua non si tratta di nessuno di questi casi! E' solo un ragazzo che tiene una ragazza con un guinzaglio. Non ci vedo niente di così pudico. Se voi lo considerate blasfemo, ditemi il motivo.
Che il comportamento del ragazzo sia da imitare o meno, non è nostro diritto stabilirlo. Ognuno sceglie di fare quel che vuole, nei limiti della legalità, ovviamente.
Credo che la libertà di pensiero sia la sola libertà che non deve essere MAI discussa o condannata. Per i fatti poi è tutt'altra cosa. Non approverei mai una schiavitù forzata.
Lorenzo

Domani ti rispondo, Lorenzo. Ora non posso. In effetti ho molte cose da chiarire...ho -involontariamente ma lo stesso colpevolmente - ingenerato una grande confusione. Scusa Lorenzo: mi spiegherò meglio.prometto.

"Educare = da EDUCERE = Tirare fuori dalla persona le "cose" buone e belle, i sentimenti ecc..."

P@aola, non fare per cortesia la professoressa delle medie :-)

So benissimo cosa significa educare, l'ho anche citato nel mio commento. Però vedi che ho ragione? Tu parli di tirare fuori le cose "buone e belle", ma chi decide cosa è buono e cosa è bello? Tu? E con che autorità? Con che diritto? Chi sei tu per dire che ciò che lei fa non è buono e non è bello? Potrai dire che non piace a te, ma finisce qui. Ma non solo, dici anche "se la ragazza una volta educata, aiutata cioé a scegliere...". E io ti dico: chi sei tu per dire che questa ragazza non stia già scegliendo?

Offender: o tu non vuoi fermarti a riflettere su ciò che scrivo o sei così chiuso in te stesso (ma proprio così chiuso...) da non essere in grado di leggere/ascoltare gli altri...

La ragazza va aiutata a discernere ciò che ella stessa ha di bello e di buono dentro.Le verranno prospettate "tutte" le possibilità, anche quelle che ella prima non aveva contemplato.
Poi sarà lei a discernere e quindi a scegliere, consapevolmente, di conseguenza.
Ora pero, Offender, con te chiudo qui perchè noto che non vi è vero dialogo con te. Non mi sento nè letta propriamente nè "ascoltata" da te. Tu controbatti solo e sempre da un tuo punto di vista senza prestare attenzione a ciò che scrivo.
Lorenzo,
prima di stasera posterò per te, come anticipatoti.
Quindi a più tardi.
Ora vi saluto, ciao a tutti.


Lorenzo,
mi sono presa qualche ora per rileggere tutta la discussione, per sottolineare alcuni commenti e per riflettere.
Volevo cercare di capire COSA e COME tu pensi.
Perché, a mio parere, è solo in questo modo che si può arrivare a meglio comprendere l’altro, gli altri…in questo caso te.
Non pensare che io sia irritata. Non lo sono.
Mi piace colloquiare con te. Anche con gli altri, ma in questo momento mi rivolgo espressamente a Te.
Il mio punto di vista è che vi sono dei LIMITI invalicabili.
Uccidere è un male, assoggettare una persona è un male.
Questi per me sono due limiti invalicabili.
Io ho condannato e tuttora condanno il ragazzo della foto in quanto tiene assoggettata una persona. La tiene alla catena.
La considera la sua schiava.
Non prendo in considerazione che la lei di turno sia o meno consenziente.
NON si assoggettano le persone. Non si fanno schiavi/e. MAI.
Ripeto, mai e poi mai.
Anche e soprattutto se sono consenzienti.
Neppure i prigionieri di guerra.
Tu Lorenzo mi parli di omosessualità.
Consideri che tra due omosessuali uno schiavizza l’altro ?
Io non ho capito se tu consideri gli omosessuali dei “diversi” cioè delle persone che hanno gusti sessuali diversi oppure se nella tua mente parlare di omosessualità include anche lo schiavizzare (un po’,... solo a momenti, ..solo in privato ??) un’altra persona.
Qui potrebbe essere il punto focale dei nostri fraintendimenti.
Io non so molto di un rapporto omosessuale.
Io, nella mia mente, considero un rapporto tra omosessuali come un rapporto di amore, di affetto, di attaccamento.
Io nella mia mente considero non condannabile un rapporto di attaccamento.
Io considero, invece, Condannabile un rapporto di schiavitù.
Ora parliamo di Eichmann.
Intanto presta attenzione, Lorenzo, a quello che leggi e non buttarti a rispondere ispirato dal primo prurito.
Rileggi e rifletti, sempre, prima di controbattere.
Insomma sii certo di aver compreso bene ciò che l’altra persona ha detto, scritto, ecc…
Chiedi sempre conferma.
Ho voluto mettere in evidenza il “caso” di Eichmann per far vedere e per dimostrare come si possa fare MOLTO MALE anche “non ragionando”ed accettando passivamente ordini e concetti altrui.
Quale è stata la "vera" colpa di Eichmann ? Mi piacerebbe tanto che tu la scoprissi da solo, in base anche al mio post su Tusitala. Insomma Eichmann è arrivato ad essere un Nazista, ha compiuto tanto male… perché… ecco vorrei che tu riflettessi su questo.
Mi piacerebbe tanto che tu facessi un po’ di indagini in merito, da solo. E se vuoi chiedermi qualcosa fallo pure…ne sarei onorata. Oppure parla con Luciano, no problem !
OK Lorenzo ?

Per concludere,
tu scrivi “Lui da condannare? Ma cosa c'è da condannare? Non ha mica infranto la legge! La tiene con il guinzaglio, ma lei è completamente consenziente.”
A mio parere lei può essere consenziente quanto le pare ma Lui E’ da condannare in quanto la considera una sua schiava.
Le persone – tutte e chiunque – non devono e non possono essere fatte schiave !
Se tu pensi, ora, che una persona può fare schiava un’altra persona…io mi sento in dovere – verso me stessa ma anche verso tutte le altre persone di questo mondo – non solo a contraddirti ma anche a fermarti qualora vedessi che tu vuoi o stai rendendo schiavo/a qualcuno/a.
Riesci adesso a capire il mio punto di vista ? Riesci a percepire e a vedere le differenze ?
Tu Lorenzo scrivi anche “Mah, sinceramente essere schiavi di qualcuno come gioco erotico non mi sembra assolutamente così strano.”
Non lo so. Dovrei capire se anche nel gioco erotico o non, vi sia il concetto e la volontà di schiavizzare. Non posso vedere dentro ad un gioco erotico, se io non ne sono parte, e quindi non sono in grado di commentare. Per certo, ripeto, condanno sempre dovunque e comunque la schiavitù.
Schiavizzare qualcuno, tu sai bene cosa significa, Lorenzo ?
Come ad esempio consideri il Plagio ?
E la Manipolazione ?
Ancora una cosa. Io, tu, Luciano, noi tutti e tutte le persone imparano “copiando le une dalle altre”. Questo non è solo un dato di fatto ma esistono maree di studi in merito. Se schiavizzare e’ male, se uccidere è male, se rubare è male... come interpreteresti allora tu il fatto di vedere altre persone che fanno del male e non vengono redarguite, condannate per questo male ? Lasceresti forse che un omicida se ne vada in giro osannato per quello che ha fatto ?
Fermati ora a riflettere.
Le idee che elaborerai devono essere le TUE, elaborate da te con Calma, Tempo (ci vuole Tempo !!) e Pazienza.
Ma anche con un po’ di Prospettiva.

"Le verranno prospettate "tutte" le possibilità, anche quelle che ella prima non aveva contemplato."

Ma tu che ne sai che lei ha bisogno di aiuto per questo? In base a cosa dici che lei non è in grado già di discernere il buono e il bello che in sé? In base a cosa giudichi (perché è quello che stai facendo, giudicando) che lei non conosce le sue opportunità e che ha bisogno che qualcuno gliele mostri? Comunque se vuoi chiudi pure la discussione, è tuo diritto anche se mi fa un po' ridere che sia tu ad accusare me di chiusura mentale, quando proponi interventi "educativi" nei confronti di chi, a tuo insindacabile giudizio, ha un comportamento che "passa i limiti" (da te stabiliti, ovvio) e che sicuramente, se si comporta così, non è in grado di discernere "il bello e il buono" che ha in sé. E poi sono io quello chiuso. Complimenti.

Grazie per i complineti, Offender.
Non me li merito dal momento che non sono riuscita ad invogliarti a riflettere e a ri-ragionare il fatto. Pazienza.

Intanto però quando ti si fa una domanda precisa non rispondi.

Reintervengo per ri/dire un paio di cose.
1) Che mi sembra una discussione assai interessante, dove tutti abbiamo da imparare molto, perchè incrociamo opinioni diverse (anche TANTO) diverse dalle nostre.
2) Ripeto la domanda iniziale del post:
"Abbiamo il diritto di scegliere di essere schiavi e di esibirci in pubblico come tali?
Oppure la sola garanzia affinchè nessuno sia costretto a diventare schiavo è che a nessuno sia permesso di diventare schiavo?"
3) Forse, nella discussione che stiamo facendo, ci stiamo avvicinando a un grande paradosso. Uno dei paradossi della libertà. Eccolo: per salvaguardare la libertà, devono essere impediti (anche con l'uso della forza) alcuni comportamenti.
Esempio: per salvaguardare il diritto di una donna di camminare per strada in libertà e senza essere aggredita da uno stupratore, la polizia ha il diritto di intervenire con la forza, arrestando il violento e privandolo della libertà personale.

Luciano, perdonami, ma tutti i paralleli e gli esempi che fate tu e P@ola hanno un denominatore comune che non li rende per nulla calzanti: si tratta di atti compiuti contro la volontà della vittima. Che è un fattore importante, datosi che tra uno stupro e una scopata è proprio quello a fare la differenza.

In parole semplici, Luciano, secondo me quella ragazza sta allo schiavismo come una scopata occasionale sta a uno stupro.

Ma tu che ne sai che lei ha bisogno di aiuto per questo?
Io Non lo so. Per questo sarebbe interessante verificare se lei ha o no bisogno di aiuto. Parlandole da sola
In base a cosa dici che lei non è in grado già di discernere il buono e il bello che in sé?
Non dico nulla per ora. Si fa una verifica. E non sarei io a fare la verifica ma un esperto
In base a cosa giudichi (perché è quello che stai facendo, giudicando) che lei non conosce le sue opportunità e che ha bisogno che qualcuno gliele mostri?
Non so se lei conosce tutte le opportunità. Ritengo sia il caso che una persona esperta gliele prospetti o ri-prospetti così che lei possa scegliere o ri-scegliere

Offender,
tu mi stai scambiando con qualche persona che tu odi.
Io non so chi sia quella persona
MA NON SONO IO, P@ola !!
--
Ora, basta Offender, veramente.

Offender: il punto è che il rapporto di schiavitù di quella coppia NON avviene in privato tra adulti consenzienti (la qual cosa sarebbe affar loro) bensì in pubblico.
E ribadisco che le persone NON possono rinunciare a certi diritti, nemmeno se lo vogliono e nemmeno se lo chiedono esplicitamente. Ad esempio non posso rinunciare (in un processo) al mio diritto alla difesa. Perchè se io lo facessi (anche per mia libera scelta) ciò aprirebbe la strada alla possibilità che ad altri venisse IMPOSTO.
E allora l'unica via per evitare che a qualcuno venga imposto è impedire che a qualcuno venga permesso.
(Ricordo che l'articolo 4 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo dice esplicitamente: "Nessun individuo potrà essere tenuto in stato di schiavitù o di servitù; la schiavitù e la tratta degli schiavi saranno proibite sotto qualsiasi forma"
Che ciò purtroppo accada è un orrore, una macchia sul volto dell'umanità. Non certo qualcosa da rivendicare con aristocratica e anticonformistica moda.

P@ola, io non ti odio per nulla, semplicemente cerco di capire.

"Non so se lei conosce tutte le opportunità. Ritengo sia il caso che una persona esperta gliele prospetti o ri-prospetti così che lei possa scegliere o ri-scegliere"

Ma un ragionamento così si applica a chiunque? Non penso proprio. Per quale motivo pensi che lei ne abbia bisogno?

Luciano,
in che modo il non permettere a qualcuno di diventare schiavo può garantire che nessuno diventi schiavo? Inoltre, perché questa potrebbe essere la sola garanzia?

Sì, si applica a chiunque. Quando non si sa, si procede ad una verifica.
Bastaaaaaaaaaaaa

Luciano,
scusami. Quando ho scritto le mie domande non avevo ancora letto il tuo ultimo commento. Come non chiesto.

Ah ok Paola, perfetto, ora ho capito. Scusami ma sono un po' lento di comprendonio. Tu dici praticamente, che su questa ragazza andrebbe fatta una verifica per capire se è in grado di scegliere, che "sarebbe il caso" di farla educare da un esperto (non sto dicendo curare, eh...) ma che questo non è in nessuno modo legato alle sue scelte relazionali, è una cosa che si applica a tutti e quindi l'avresti detto in ogni caso di chiunque. Ok, scusami.

Luciano perdonami, ma io seguito a pensare che paragonare quella ragazza a una schiava sia come paragonare uno che decide di starsene a casa a uno che è agli arresti domiciliari.

Offender: prendo il tuo esempio e cerco di partire da quello.
Sarebbe come se quell'Uno si facesse rinchiudere in una casa da un'altra persona e gli consegnasse le chiavi con l'indicazione di non restituirgliele e per di più rendendo pubblico il fatto.
La seconda persona verrebbe arrestata con l'accusa di sequestro di persona.

I commenti per questa nota sono chiusi.

Motore di ricerca del Ringhio di Idefix

  • Si clicca su "Motore di ricerca", si apre un link, si clicca su "Ricerca personalizzata" e si usa come il normale Google. Solo che la ricerca è interna al blog

giugno 2015

lun mar mer gio ven sab dom
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30