Ieri sera, con i nostri amici, abbiamo guardato in dvd alcuni Caroselli degli ultimi anni '50 e primissimi '60. Dato che siamo tutti/e del 1954, ricordavamo qualche personaggio, qualche slogan pubblicitario, qualche gag e quasi tutte le facce degli attori e delle attrici.
Alcuni pezzi sono assai belli (ad esempio Gassman che pubblicizza i Baci Perugina ironizzando su se stesso oppure Mario Riva controllore in treno che reclamizza...non me lo rammento già più). Perchè una delle cose emozionanti di Carosello è che spesso le scene e le battute e le canzoncine e le situazioni e i cartoni animati e i personaggi si reggevano da soli, a prescindere dal prodotto che dovevano sponsorizzare.
E d'altra parte, alcuni messaggi pubblicitari sono rimasti impressi nelle memorie e nell'immaginario delle persone a prescindere dal modo in cui venivano proposti.
Insomma, vedere Carosello dopo tanti anni ci fa entrare in un'Italia lontanissima da quella di adesso, più di cinquanta o quarant'anni ci dividono da quei tempi: basti pensare a come la pubblicità è diventata invasiva e ossessiva, potente e spregiudicata. Come ha saputo plasmare e avvelenare le nostre vite e le nostre scelte.
Inquinando le nostre coscienze e corrodendo le nostre intelligenze.
Per dire un solo dato, Berlusconi e il berlusconismo sono allo stesso tempo causa ed effetto e contesto dell'ottundimento e dell'imbarbarimento italiano.
Ma stasera, ancora un pò di Caroselli. Guardandoli con occhio doppio: uno languido per la nostalgia di quando eravamo piccoli, l'altro attento a cogliere i mutamenti del nostro paese e del nostro sistema mediatico.
Un paio di mesi fa, l'Espresso ha pubblicato in quattro dvd una grande antologia (sulle otto ore) di Carosello, dal 1957 al 1977.
Eh Luciano però, io non è che al pensiero di tornare al 57 proprio proprio mi entusiasmi
Ce saranno pure stati li caroselli belli
Ma non c'era l'aborto, non c'era il divorzio, c'era cattolicesimo per ogni dove, tanta ignoranza e tanta inconsapevolezza.
Nonnò. Più ci penso più preferisco sta qua.
Buone feste:))
Scritto da: zauberei | 23/12/2007 a 17:18
D'accordo con zaub. Sono cresciuto con carosello e lo ricordo con piacere, ma non con nostalgia. A quell'epoca c'era anche un provincialismo becero che ci ha tenuto indietro culturalmente e socialmente rispetto ad altri paesi europei e che purtroppo sta rialzando la testa. Battere la stupidità televisiva non significa tornare indietro, ma andare avanti liberandoci di tanta zavorra inutile che il consumismo ci ha appioppato sulle spalle. Chi governa dovrebbe farlo.
Scritto da: gcanc | 23/12/2007 a 21:08
Stai diventando "vecchio" Luciano.
Troppa nostalgia.
Il mondo è andato avanti e sono avvenute tante cose positive...prova a "vedere" il bello ed il buono in questo nostro mondo attuale.
Ce n'è, di bello e buono, intendo !
Scritto da: Paola | 24/12/2007 a 08:25
ciao luciano.
auguri.
Scritto da: emma | 24/12/2007 a 11:17
Essendo un 1974, pensavo di essere l'unico che non avesse nostalgia del Carosello, ma soprattutto dell'idea di quell'Italia, ma mi sbagliavo...
...Mi spiace che ci rimmarai un po' male, ma addirittura mi piacciono di più gli spot 30".
Il difetto, Berlusconismo a parte, è che ce ne sono troppi e a raffica.
E comunque riguardo al Berlusconismo, i "cumenda" che producevano quei Caroselli, erano i suoi diretti genitori morali...
Maobao Dj
Scritto da: maobao | 24/12/2007 a 11:45
Medito spesso che senza il veleno propinatoci a grosse dosi da mamma RAI e, sopratutto,da quel razziatore spregiudicato di Berlusconi, che si è arricchito esageratamente grazie alle sue tv commerciali, oggi avremmo ragazzi meno viziati votati al più bieco consumismo.
La pubblicità di Casosello era ingenua ma sana e non opprimente e subdola come quella odierna.
BUON NATALE A TUTTI GLI AMICI DEL BLOG.
Scritto da: ANCHISE | 24/12/2007 a 12:46
Buone feste Luciano, e tanti ringhi di Idefix più scintillanti che mai!
;-)duccio
PS lo sai che ho la collezione dei primi Asterix usciti in Italia? no, non potevi saperlo...
Scritto da: duccio | 24/12/2007 a 18:07
Non rimpiango mica l'Italia degli anni Cinquanta e primi Sessanta!
Mi fa solo tantissima tenerezza il ricordo di me bambino, dei miei genitori gioavni, di quando avevo la vita tutta davanti.
Con questo non voglio affatto esaltare il passato (nè quello mio nè quello italiano). Voglio solo dire che quando guardo agli anni che non ci sono più lo faccio con un misto di sentimenti e di sensazioni, che vanno dal rimpianto alla curiosità, dallo stupore alla voglia di capire, dal bisogno di cogliere le dinamiche storiche e personali fino alla gioia di essere qui e adesso.
Scritto da: luciano / il ringhio di Idefix | 24/12/2007 a 19:32