Umberto Eco dice che "è uno dei libri più avvincenti mai scritti". Io non l'avevo letto nemmeno da ragazzino, e sinceramente le opere di Dumas le conosco assai poco e assai male, soltanto (distrattamente e tantissimi anni fa) I tre moschettieri. Ma alcune sere fa, chissà come e chissà perchè, mi è venuta voglia di tuffarmi in un romanzone grande e grosso e corposo. Così ho recuperato i due vecchi volumi Mursia del Conte di Montecristo
comprati nel '66 o '67 e anche se avevo sonno ho cominciato.
Poi alle tre di notte mi sono imposto di spegnere la luce.
Intanto le pagine lette si stanno accumulando (verso le trecento) e mi dichiaro totalmente d'accordo con Eco: sarà scritto in fretta, i personaggi tagliati con l'accetta, ci saranno ingenuità e ripetizioni, alcuni avvenimenti scarsamente credibili...Ma chi se ne frega, se la gioia di chi legge è così totale?
E so che Alexandre Dumas mi farà ancora compagnia, con le sue spettacolose storie. Ne ha scritte così tante. E così lunghe...
L'hai detto, Luciano:leggere Dumas è la gioia totale e assoluta!
Scritto da: laura | 10/12/2007 a 13:38
Il Conte Di Montecristo? Ma è stupendissimo!!
Scritto da: Eeka | 10/12/2007 a 14:22
Bello.
Mi piace Dumas, come Balzac e compagnia bella di fine '800.
Felicità
Rino.
Scritto da: Rino | 10/12/2007 a 15:05
concordo con te pienamente,dumas scriveva in una maniera magica,avvincente,ti fa appassionare ai personaggi,ti fa soffrire con loro............guarda,nn ho parole.il conte di montecristo è senz'altro il mio preferito,ma come nn amare i moschettieri,nella loro trilogia?ogni volume è meglio dell'altro,quando finisci col conte riprendi la lettura dei moschettieri,vedrai che te li godrai di più da adulto che da ragazzo.è successo anche a me.
Scritto da: simona | 10/12/2007 a 15:06
Dimenticavo:
pochi conoscono il suo Garibaldi: interessante libro.
Scritto da: Rino | 10/12/2007 a 15:07
scherziamo? Senza dumas nun se pò sta!
Sai che abbiamo una specie di Dumas italiano sconosciuto ai più? Il conte Valerio Pignatelli. Da ragazza lessi un paio di romanzi straordinari. Non l'ho mai più ritrovato. Tu ne sai qualche cosa?
ciao marina
ho comprato Bolano detectives selvaggi, seguendo il tuo consiglio.
quando lo avrò letto ti faccio sapere
ciao marina
Scritto da: marina | 10/12/2007 a 15:56
lo lessi per la prima volta da piccola in una versione per bambini, mi innamorai di tutto. poi da microscopista squattrinata (cioé mesi di stage post laurea passati al microscopio) lo ASCOLTAI letto su radio 3 la mattina.
bellissimo. e Montecristo quando vado a casa in toscana a volte mi sorride da lontano.
Scritto da: lucia | 10/12/2007 a 16:26
L'importante è lasciarsi rapire, perchè no, come quando da piccoli leggevamo Salgari!!! Io ricordo che quando finivo un libro mi sentivo un po' come i protagonisti, camminavo come loro, e pensavo di saperne una più del diavolo, e quando andavo nel bosco o al mare mi immergevo nella natura come fossi stato un pirata. ;-)duccio
Scritto da: Duccio | 10/12/2007 a 16:30
W Montecristo!!!
Il Conte Bao
Scritto da: maobao | 10/12/2007 a 16:36
Le ripetizioni quasi ossessive nel narrato, sono dovute dal fatto che il romanzo uscì per la prima volta pubblicato a puntate su di un quotidiano.
Quindi ogni volta Dumas doveva riprendere il filo del discorso da dove l'aveva interrotto, così anche il lettore più distratto poteva seguire la vicenda...
Il Conte Bao
P.S. se avessi la macchina del tempo, andrei al Carnevale di Roma...
P.P.S. non sarà di avventura romantica, tratta di tutt'altro tipo di avventuriero, ma adoro anche il Bel-Amì di Maupassant...
Scritto da: maobao | 10/12/2007 a 16:45
Ho conosciuto Dumas (padre)anch'io per puro caso: una vecchia copia de "il Conte di Montecristo" appartenuta ad uno zio trovata in casa della nonna. Letteralmente divorato in due-tre giorni, nonostante la mole.
Più recentemente ho affrontato tutti e quattro i moschettieri. Questo prima di leggere la cronaca al seguito di Giuseppe Garibaldi, con cui entrò a Napoli nel 1860 insieme ai 'Mille'.
Scritto da: VQ | 10/12/2007 a 19:24
Buongiorno Luciano, comprendo il tuo scetticismo e la voglia comunque di comprendere.
Dumas e il fatto che si legge principalmente in un periodo preciso della vita, che va via come un soffio.
Ma hai capito, come ho capito anch'io, che Dumas val bene una lettura o una rilettura nel mio caso.
Scritto da: emma | 11/12/2007 a 09:56
Penso che il bello di alcune letture e della lettura in genere (non parlo quindi solo di Dumas) sia proprio quella di avvincere il lettore. Io sono capace di leggermi un volume grande e grosso anche in due soli giorni, per quanto mi appassionano e mi catturano certe storie, la maniera bella e ricca di descrivere i personaggi e tutto il resto!I libri io non li leggo, li fagocito proprio..e qui sta la bellezza di alcuni volumi di letteratura, anche i più moderni. Però, proprio come hai fatto tu Luciano, è appassionante andare a rispolverare dei libri-mito, di cui non ci si ricorda quasi più..Ed è ancora più appassionante la gioia che ci danno nel leggerli o..rileggerli, proprio come stai facendo tu. Guarda caso proprio oggi mi è tornata la voglia di immergermi in un bel tomo: se mi prenderà dall'inizio penso proprio che non farò molte altre cose durante la giornata...e il naufragar m'è dolce in questo mare...
Scritto da: Daniela Pinchera | 11/12/2007 a 11:46
Spero che da lassù Dumas legga questo nostro entusiasmo e strizzi l'occhio a Dio. Che a sua volta gli chieda: "Alexandre, scrivine un altro, dei tuoi bei romanzoni. Che ho appena finito l'ultimo"
E lui dirà "Con gusto piacere. Per me il Paradiso è anche questo"
Scritto da: luciano / il ringhio di idefix | 11/12/2007 a 12:47