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23/11/2007

Commenti

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Allora per te Ravenna o Ferrara, sarebbero un'incubo!!!

Se un vigile multasse un ciclista in queste due realtà che hanno proporzioni ciclistiche pari all'Olanda o alla Cina, scoppierebbe una rivoluzione.

Ed effettivamente sia io, che tutti gli altri, prendiamo la bici, proprio per poter girare nel senso di marcia desiderato e fregarcene di tutte quelle regole che condizionano i veicoli a motore...

Concordo con te solo sulla questione marciapiedi...

Maobao

Un paio di mesi fa, a Gradisca, un ciclista è stato fermato e multato perche alla guida della bici contromano in stato di ebrezza. Non ha voluto farsi fare la prova dell'etilometro. Si è beccato 2500 euro di multa e gli hanno tolto 10 punti dalla patente.
Attento Maobao che la legge non ammette l'ignoranza.

Pure al sud Italia solo i rapinatori girano con il casco in motorino, ma non è una gran prova di civiltà.

Comunque a Trieste, un'ordinanza del sindaco Dipiazza permette la circolazione delle bici sui marciapiedi delle rive, per ovviare alla mancanza di piste ciclabili nella viabilità appena rinnovata.
Certo che se nessuno protesta per la mancanza di piste ciclabili pare che vada bene così.

Sandro.

Beh allora la zona di Trieste per me e quasi tutta la Romagna, sarebbe un incubo...

Comunque quel vigile, non avrebbe vita lunga, qua...

Maobao

Effettivamente a Mantova (ero ospite al Festival) la promiscuità bici-umani mi turbava un po'.

Ehm.
Io ehm sono una ex ciclista. alla terza che mi hanno rubato ho capitolato.

Io, avevo la bici, perchè non riuscirei mai a guardare tutte cose contemporaneamente come la macchina. i specchietti, i freni, l'acceleratore, lo sterzo, tua sorella, etc.

Io, manco poco l'ultima volta arroto un signore anziano. Io, glielo avevo detto: spostete!

E' vivo però eh:)

Le bici sono una cosa splendida. A patto che:
1) anche i ciclisti rispettino le regole del Codice della Strada e del buon senso,
2) vengano realizzate le piste ciclabili,
3) la bicicletta non venga usata come oggetto esibizionistico in mezzo ai pedoni.

Mi piacerebbe tanto ricomprarmi una bicicletta, ma...
Ma in Italia non vu è la cultura delle due ruote e sono troppi gli incidenti, mortali o no. Anche se non avessi un incidente mortale, beh, non avrei voglia di andare all'ospedale con il bacino o un braccio rotto.
Mi oppongo invece a quei ciclisti che non rispettano le regole, che vanno contromano, sui marciapiedi, tra i pedoni. E che cavolo !!

Mantova???

Mantova è Lombardia, non Emilia-Romagna...

...Comunque l'uso della bici deve essere comune a tutta la "bassa" padana...

...questo lo deduco perchè la gente che viene da altre zone d'Italia, esclusa la bassa padana, rimane sempre stupita da quante biciclette girano...

...in effetti il tono dei commenti di molti di voi, mi fa intuire che i ciclisti debbano essere veramente pochi dalle vostre parti...

Maobao

P.S. La Romagna è quella parte della regione Emilia-Romagna composta dalle Province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, nonchè dal comune di Imola (BO) e da alcune zone della Provincia di Pesaro confinanti con la provincia di Rimini.

Infatti ci sono due categorie che mi inquietano tantissimo:

1 - chi non sa nuotare

2 - chi non sa pedalare

Maobao

Ho girato in bici per anni, ed era giocoforza alle volte prendere le isole pedonali: con estrema cautela, lentissimamente, ma se volevo restare viva era l'unico modo. Gli automobilisti le bici non le vedono proprio..
Alla fine ho smesso. Il confine tra coerente entusiasmo e donchisciottismo è estremamente sottile, e vivendo a trieste l'avevo abbondantemente superato.

c'è, come sempre , l'altra faccia della medaglia:
pedone travolge ciclista!
recentemente, non avendo la visione laterale, ho urtato un disgraziato ciclista che non ho visto e l'ho fatto cadere con una spallata: ero a piedi! però sono priva della visione periferica!

anche se non te me rispondi e no te visiti el mio blog meto un commento lo stesso. Piu' che coi ciclisti (che almeno no i scariga veleni come fazzo mi, anche se quando no i sta in fila indiani per ciaccolar aumentando la pericolosita' agli autisti li nettassi), mi la go con babbette e ometti con i cani con el guinzaglio a boton. basta fracar e el picio riva cussi' lontan che se pol far finta de no veder che el ga lassa' un regaleto per terra. Po' mi che fazzo footing se schivo el can me trovo la cordisela longa 12 metri che me falcia. "La stia piu' attento" , i me ziga occupando completam in senso de larghezza ( tra paron, corda e can), da un istante all'altro, senza guardar e senza preavviso, la Napoleonica. Ghe rispondo "Si, la ga ragion, no la gavevo vista. Se la vedevo la butavo zo pei grembani"

Il problema é tutto nella messa in opera delle ciclabili. Se hanno dove andare non devono salire sui marciapiedi e non possono andare contromano. Poi ovviamente un po' di autodisciplina non guasterebbe, ma aspettarsela in Italia...

Questi sono temi interessanti, visto che alla base di una buona società c'è il rispetto verso gli altri e delle leggi.

Rino.

E' un po' come la catena alimentare, dove in fondo c'è il pedone, che viene investito dal ciclista, che viene investito e ammazzato dalla macchina, che viene travolta dal camion che finisce nel burrone....

Caro Luciano, io uso la bicicletta quotidianamente tanto quanto tu usi i marciapiedi e sinceramente non me la sento di darti ragione ad asserzioni così perentorie e rigide per la categoria. Già, etichettare per me è totalmente sbagliato e riduttivo, ma qui il discorso divaga. Se tu hai trovato una coppia di deficenti in bici, può succedere (sai quanti altri ce ne sono a piedi, in macchina poi...) ma da li a sancire ATTENTI AI CICLISTI, ce ne passa.
Ogni giorno incontro altri ciclisti che ordinatamente e con calma percorrono le vie pedonali per spostarsi, senza creare difficoltà a pedoni che condividono questi spazi. Si, come sai, a Trieste NON ci sono piste ciclabili in centro, le zone pedonali e alcuni marciapiedi sono stati adibiti ad uso promiscuo. (facile soluzione per correggere evidenti errori di urbanistica).
Grandi difficoltà incontriamo ad esempio per passare da un'isola pedonale all'altra che ovviamente non sono state raccordate per i ciclisti.
Proteste sono state fatte tante, ma ovviamente quale minoranza, non veniamo ascoltati e protetti.
In Piazza Unità, poco tempo fa, viaggiavo in direzione Cavana e sono stato spinto da un pedone; non sono caduto per miracolo.
Il pedone, uno del tipo di quelli incazzati con il mondo già alle otto di mattina, sentendosi privato o violato del SUO spazio vitale ha ritenuto di dovermi dare una spallata, gli è andata molto bene: questa violenza gli poteva costare molto cara (Si, le macchine sono assicurate, ma i pedoni sui danni causati a terzi?), l'ho guardato, mi ha fatto pena e sono andato via. Poverino!
Viva la tolleranza!

Luciano, io bandirei gli autoveicoli a motore da tutti i centri storici delle nostre città. Sono pericolosi, inquinano e, soprattutto, non mi fanno dormire!!!

APPELLO A LELLO: qual'è l'indirizzo del tuo blog? Perdona, ma non mi raccapezzo più.

Lello: risolto. Tu sei il blog (tra l'altro un bel blog) "l'animaracconta".

Concordo con Luciano pienamente: a volte anche i ciclisti in bici sono pericolosi. Qui, nei due cortili della mia abitazione, ci sono due piste ciclabili proprio per i bambini ed i ragazzi che vogliono correre in bici, ma molti"monellacci" se ne fregano, e corrono veloci sulla strada dei pedoni, dove passano sempre bambini piccoli che tornano da scuola o a casa con i loro genitori. Anche io per poco non venivo investita da uno di questi stolti. Certo, son ragazzi, ma sarebbe bene dir loro o meglio: che i loro genitori dessero loro delle giuste direttive su come usare un così semplice veicolo. Come dice Luciano poi, per istrada soprattutto, sarebbe il caso che anche i ciclisti osservino le regole del Codice stradale..Mi sembra il minimo. E questo vale anache per le moto, per i motorini, e le quattro ruote..è chiaro!

Caro Luciano, sono socia di Firenzeinbicinet anche se la bici la posso usare poco per motivi di salute. Seguo il forum dei miei amici ciclisti e devo dire che ci sono alcuni che hanno buon senso e affermano quello che dici tu e che condivido pienamente. Altri che sono "ciclisti talebani".
Tanto per darti un'idea leggi questo post:
http://www.firenzeinbici.net/articolo.aspx?ID=907

Ci sono cretini in auto, cretini a piedi, cretini in moto, cretini in bici, cretini in tram, cretini in taxi, cretini sui pattini, cretini sullo skateboard, cretini sui trampoli, cretini a cavallo, cretini in treno, cretini in aereo, cretini sul parapendio, cretini sul risciò, cretini su ogni e qualsivoglia mezzo di locomozione.

Ma a Trieste siete in 10 a girare in bici???

Sembra che parliate di alieni...

Maobao

P.S.

Romagnola, può definirsi anche Marradi, anche se è in provincia di Firenze.

Maobao

Il problema delle biciclette nelle cittá non é esattamente che i ciclisti sono spericolati, o che i ciclisti devono essere relegati nelle piste ciclabili e di piste ciclabili non ce ne sarebbe mai abbastanza.

Il problema é che nelle cittá dovrebbe essere proibito il traffico motorizzato.

Ma siccome proibire una cosa ovvia per la maggior parte degli italiani sarebbe considerata un'ingiustizia, la soluzione é diversa ed é molto piú semplice:
si deve proibire ai carabinieri e alle altre forze dell'ordine di pattuglia in cittá di girare con dei mezzi motorizzati (il che sicuramente sarebbe per loro solo che vantaggioso, data l'agilitá in mezzo agli ostacoli della cittá che solo una bicicletta permette) .
Una volta che la polizia -come accade per esempio a Rovigo- dá in questo modo il buon esempio ai cittadini, vedremo che da una parte molti piú cittadini saranno incoraggiati a spostarsi in bicicletta, saranno ben presto educati a vedere che la bicicletta non é solo un gioco per ragazzini o uno sport agonistico, e i poliziotti saranno essi stessi ciclisti e quindi piú addentrati nei problemi propri dei ciclisti; inoltre quelle poche persone che effettivamente esagerano con la spericolatezza e usano la bicicletta soprattutto per fare un po' di sport estremo nel tempo libero, fruiranno spontaneamente del buon esempio e dei ragguagli degli agenti in bicicletta.
Altrimenti finora gli unici modelli da seguire per un cittadino medio in bicicletta sono ciclisti che corrono per vincere delle gare di velocitá.. Come si puó d'altronde pretendere che un ciclista vada piano quando sente di poter competere con il ciclista da giro d'italia, oltre che con l'auto di turno che affianca lungo la via?
Naturalmente se la polizia si muovesse in cittá su biciclette, e guidasse SULLA STRADA e non necessariamente sulle piste ciclabili, certamente questo sarebbe d'esempio per molti automobilisti, e in definitiva sarebbe quel nonnulla che convincerebbe i piú a muoversi in bicicletta piuttosto che in auto o in motorino. E nel momento in cui le persone che si muovono in bcicletta in una cittá sono abbastanza numerose, gli automobilisti non hanno bisogno di divieti per capire che non conviene passare per il centro in auto - si rischia solo di far sotto un ciclista e di perdere del gran tempo -.

Fintantoche invece il ciclista urbano é portato ad autoghettizzarsi come "alternativo" e "controcorrente", proverá solo disprezzo e estremo senso di competizione verso gli automobilisti, e in particolar modo per gli agenti in automobile, da cui anche l'attitudine ad essere piú veloci del giusto.

Devo inoltre aggiungere, in proposito dei rapporti a volte tesi fra pedoni e ciclisti, che la cittá non é e non é mai stata luogo per passeggiare con la testa fra le nuvole. se a volte si ha l'impressione di essere in pericolo per via dei ciclisti che ci sfiorano ad alta velocitá, questo puó essere dovuto alla nostra cattiva interpretazione dello spazio dove stiamo camminando. La cittá é uno spazio dove ha luogo la confusione ed il trambusto, altrimenti non sarebbe cittá ma campagna. Abbiamo ora la possibilitá di decidere se questo trambusto debba essere inquinante, rumoroso e spesso mortale, o invece silenzioso, pulito e tutt'al piú a volte fonte di piccole ferite. Se vogliamo passeggiare andiamo piuttosto fuori cittá, o in un giardino.
In mezzo ad una strada, pedonale o meno, si DEVE stare attenti, che si sia in bicicletta o che si sia a piedi! E non solo attenti ai ciclisti, ma ad un mucchio di altre potenziali fonti di pericolo! I ciclisti indisciplinati non smettono di esserlo per via di qualche animo sensibile che si spaventa al loro passaggio, tanto piú che per un incidente di bicicletta non si muore, e raramente si rimane feriti.

Ancora una cosa: con tutti i soldi che i comuni spendono per far costruire piste ciclabili -peraltro pressoché inutilizzate perché non hanno spesso nessuna utilitá ai fini dello spostamento personale in cittá- potrebbero essere REGALATE biciclette per incoraggiarne l'utilizzo quotidiano SULLA STRADA . E quando il mecato si allarga e TUTTI hanno una bicicletta, i prezzi diventano cosí bassi che anche se ogni tanto ce ne rubano una se ne puó cambiare anche una al mese che costa meno dell'abbonamento ai mezzi pubblici! ...Chi abita a Monaco di Baviera o ad Amsterdam lo sa.

Riflettere...

Il problema delle biciclette nelle cittá non é esattamente che i ciclisti sono spericolati, o che i ciclisti devono essere relegati nelle piste ciclabili e di piste ciclabili non ce ne sarebbe mai abbastanza.

Il problema é che nelle cittá dovrebbe essere proibito il traffico motorizzato.

Ma siccome proibire una cosa ovvia per la maggior parte degli italiani sarebbe considerata un'ingiustizia, la soluzione é diversa ed é molto piú semplice:
si deve proibire ai carabinieri e alle altre forze dell'ordine di pattuglia in cittá di girare con dei mezzi motorizzati (il che sicuramente sarebbe per loro solo che vantaggioso, data l'agilitá in mezzo agli ostacoli della cittá che solo una bicicletta permette) .
Una volta che la polizia -come accade per esempio a Rovigo- dá in questo modo il buon esempio ai cittadini, vedremo che da una parte molti piú cittadini saranno incoraggiati a spostarsi in bicicletta, saranno ben presto educati a vedere che la bicicletta non é solo un gioco per ragazzini o uno sport agonistico, e i poliziotti saranno essi stessi ciclisti e quindi piú addentrati nei problemi propri dei ciclisti; inoltre quelle poche persone che effettivamente esagerano con la spericolatezza e usano la bicicletta soprattutto per fare un po' di sport estremo nel tempo libero, fruiranno spontaneamente del buon esempio e dei ragguagli degli agenti in bicicletta.
Altrimenti finora gli unici modelli da seguire per un cittadino medio in bicicletta sono ciclisti che corrono per vincere delle gare di velocitá.. Come si puó d'altronde pretendere che un ciclista vada piano quando sente di poter competere con il ciclista da giro d'italia, oltre che con l'auto di turno che affianca lungo la via?
Naturalmente se la polizia si muovesse in cittá su biciclette, e guidasse SULLA STRADA e non necessariamente sulle piste ciclabili, certamente questo sarebbe d'esempio per molti automobilisti, e in definitiva sarebbe quel nonnulla che convincerebbe i piú a muoversi in bicicletta piuttosto che in auto o in motorino. E nel momento in cui le persone che si muovono in bcicletta in una cittá sono abbastanza numerose, gli automobilisti non hanno bisogno di divieti per capire che non conviene passare per il centro in auto - si rischia solo di far sotto un ciclista e di perdere del gran tempo -.

Fintantoche invece il ciclista urbano é portato ad autoghettizzarsi come "alternativo" e "controcorrente", proverá solo disprezzo e estremo senso di competizione verso gli automobilisti, e in particolar modo per gli agenti in automobile, da cui anche l'attitudine ad essere piú veloci del giusto.

Devo inoltre aggiungere, in proposito dei rapporti a volte tesi fra pedoni e ciclisti, che la cittá non é e non é mai stata luogo per passeggiare con la testa fra le nuvole. se a volte si ha l'impressione di essere in pericolo per via dei ciclisti che ci sfiorano ad alta velocitá, questo puó essere dovuto alla nostra cattiva interpretazione dello spazio dove stiamo camminando. La cittá é uno spazio dove ha luogo la confusione ed il trambusto, altrimenti non sarebbe cittá ma campagna. Abbiamo ora la possibilitá di decidere se questo trambusto debba essere inquinante, rumoroso e spesso mortale, o invece silenzioso, pulito e tutt'al piú a volte fonte di piccole ferite. Se vogliamo passeggiare andiamo piuttosto fuori cittá, o in un giardino.
In mezzo ad una strada, pedonale o meno, si DEVE stare attenti, che si sia in bicicletta o che si sia a piedi! E non solo attenti ai ciclisti, ma ad un mucchio di altre potenziali fonti di pericolo! I ciclisti indisciplinati non smettono di esserlo per via di qualche animo sensibile che si spaventa al loro passaggio, tanto piú che per un incidente di bicicletta non si muore, e raramente si rimane feriti.

Ancora una cosa: con tutti i soldi che i comuni spendono per far costruire piste ciclabili -peraltro pressoché inutilizzate perché non hanno spesso nessuna utilitá ai fini dello spostamento personale in cittá- potrebbero essere REGALATE biciclette per incoraggiarne l'utilizzo quotidiano SULLA STRADA . E quando il mecato si allarga e TUTTI hanno una bicicletta, i prezzi diventano cosí bassi che anche se ogni tanto ce ne rubano una se ne puó cambiare anche una al mese che costa meno dell'abbonamento ai mezzi pubblici! ...Chi abita a Monaco di Baviera o ad Amsterdam lo sa.

Riflettere...

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