Prima di parlarne a vanvera, vorrei documentarmi bene.
(Comunque ecco il testo del disegno di legge: http://download.repubblica.it/pdf/2007/legge_editoria.pdf)
C'è scritto che deve iscriversi al ROC, uno speciale registro custodito dall'Autorità per le Comunicazioni, chiunque faccia "attività editoriale".
Ma cosa significa di preciso "attività editoriale"? Anche gestire un blog? Attività editoriale (dice il testo) significa inventare e distribuire un "prodotto editoriale" anche senza guadagnarci. E prodotto editoriale è tutto: informazione, ma anche qualcosa intrattenimento (articolo 2). E i mezzi di diffusione finiscono sullo stesso piano, tutti, compreso Internet.
Per iscriversi non servono soldi, ma alcuni certificati e un bollo. Ci dev'essere un responsabile e questo responsabile dev'essere iscritto all'Ordine dei Giornalisti.
La qual cosa significherebbe che il 90% dei blog chiude. Esagero? Fate un calcolo: quanti di noi bloggers siamo iscritti all'Ordine?
Oppure potrebbe crearsi un'altra sconcezza: che XY (iscritto all'Ordine) si metta sul mercato per dirigere non uno o due ma cento o settecento blog. Dietro versamento di una piccola quota.
Ho appena finito di leggere una mail di un amico che mi segnalava il problema.
Effettivamente mi sembra una cosa assurda e anche senza scopo, a meno che non si voglia supporre un intento censorio.
Cosa che non voglio immaginare nemmeno per assurdo.
Scritto da: Eeka | 19/10/2007 a 15:01
aspettiamo di saperne di più,ma se fosse davvero così,nn vedo cosa leggerci dietro se non un tentativo di censura!pensare liberamente dà fastidio a molti,e che una proposta del genere potrebbe essere partorita da gente che ho contribuito ad andare al governo mi farebbe incazzare ancora di più!se ce l'hanno con grillo e c.,si interroghino sul loro operato piuttosto che punire la libertà di esprimersi,senza albi nè editori censori!
Scritto da: simona | 19/10/2007 a 15:06
Faccio però alcune altre domande. (Domande alle quali, come spesso mi accade, NON ho risposte prefabbricate) E cioè queste domande: come si fa a evitare che Tizio diffami Caio utilizzando Internet e nascondendosi dietro l'anonimato? E' giusto che Tizio possa usare impunemente Internet per diffondere menzogne o calunnie? In un qualche modo va regolamentata l'informazione sulla Rete? E se sì, come?
Scritto da: luciano / idefix | 19/10/2007 a 15:15
Sì Simona, può darsi ma la maggior parte dei blog trattano di temi personali, alcuni addirittura "leggeri", non mi pare che nessuno - nemmeno la vituperata casta - possa sentirsi minacciata da un blog di racconti, o di cucina o di un gruppo di tifosi.
Penso, che come stava per succedere con le e-mail, qualcuno abbia colto l'enormità del fenomeno blog e ci voglia guadagnare sopra.
Scritto da: Eeka | 19/10/2007 a 15:18
Beh per evitare gli abusi c'è già la polizia postale. Quanti siti sono già stati chiusi perché razzisti, o pedofili, o semplicemente diffamatori?
Scritto da: Eeka | 19/10/2007 a 15:20
Mi viene in mente la vicenda di quello li che ci ha er blog, o ci aveva non so, di nome: "io odio mastella" e so che mastella lo voleva chiudere e si era rivolto alla polizia postale - se non erro.
Mi chiedo se tra queste due cose non vi sia una relazione. Ammetto che non firmai l'appello in salvezza di un blog così cretino e gratuitamente offensivo, peggio di Mastella c'è so solo i suoi detrattori. Ma mi resi conto che li stava sorgendo un problema.
Scritto da: zauberei | 19/10/2007 a 15:40
Mi viene in mente la vicenda di quello li che ci ha er blog, o ci aveva non so, di nome: "io odio mastella" e so che mastella lo voleva chiudere e si era rivolto alla polizia postale - se non erro.
Mi chiedo se tra queste due cose non vi sia una relazione. Ammetto che non firmai l'appello in salvezza di un blog così cretino e gratuitamente offensivo, peggio di Mastella c'è so solo i suoi detrattori. Ma mi resi conto che li stava sorgendo un problema.
Scritto da: zauberei | 19/10/2007 a 15:41
In effetti la notizia a primo impatto e' allarmante ma sono d'accordo con Luciano: bisogna vederci piu' chiaro prima di gridare alla censura.
Scritto da: Artemisia | 19/10/2007 a 15:49
Sarebbe l'ennesimo errore gravissimo di questo governo, ma non credo sia tecnicamente possibile bloccare un blog cge puo' avere un'estensione diversa dal ".it"
Scritto da: Nicola | 19/10/2007 a 16:04
E' possibile Nicola....ho pubblicato anche io un post su questa indecenza con tutto il testo....
Vuoi vedere che il nuovo progetto liberticida è stato concepito anche per tappare la bocca a tutti i blog, Grillo in testa, che danno troppo fastidio? Viva la nuova democrazia....
Scritto da: caramella-fondente | 19/10/2007 a 16:13
Spero di no, perchè sarebbe uno schiaffo alla libertà d'espressione e, a questo punto, emigro, vado a vivere in Cina.
Felicità
Rino, dubbioso
Scritto da: Rino | 19/10/2007 a 18:09
Ho trovato questo articolo:
http://www.repubblica.it/2007/10/sezioni/scienza_e_tecnologia/testo-editoria/testo-editoria/testo-editoria.html
Rino
Scritto da: Rino | 19/10/2007 a 20:32
Ciao, secondo me noi bloggers dobbiamo prepararci ad una lunga guerra di sopravvivenza. Con le più varie scuse è da tempo che cercano di imbavagliare la rete e non aspettano altro per intervenire.(in passato con la scusa della pedofilia, del terrorismo, ecc, ecc..)
Se volete potete firmare la seguente petizione:
http://www.petition
online.com/noDDL/petition.html
Ciao, e spero che saremo uniti nel difendere questi preziosissimi spazi di libertà!
Scritto da: alex | 19/10/2007 a 23:26
Ciao, secondo me noi bloggers dobbiamo prepararci ad una lunga guerra di sopravvivenza. Con le più varie scuse è da tempo che cercano di imbavagliare la rete e non aspettano altro per intervenire.(in passato con la scusa della pedofilia, del terrorismo, ecc, ecc..)
Se volete potete firmare la seguente petizione:
http://www.petition
online.com/noDDL/petition.html
Ciao, e spero che saremo uniti nel difendere questi preziosissimi spazi di libertà!
Scritto da: alex | 19/10/2007 a 23:27
Ho letto il DDL.
Per quanto concerne Internet mi sembra giusto poter identificare il "responsabile, colui che ha il compito di autorizzare la pubblicazione delle informazioni".
Se vi è un modo "sicuro" di farlo senza bolli ed autorizzazioni varie, proponiamolo...potremmo venir ascoltati.
Per il resto il DDL è una nuova regolamentazione e non ci trovo nulla di errato in ciò.
Scritto da: P@ola | 20/10/2007 a 09:32
io la penso come caramella fondente e come gli altri che sono molto preoccupati da un possibile attacco della censura.per voi ottimisti,che vi devo dire,speriamo che abbiate ragione voi,noi intanto ci stiamo organizzando e non abbiamo intenzione di far cadere qui la cosa,ogni novità la pubblicheremo e ho già firmato la petizione.facciamo vedere che non dormiamo.spero di non dover dire"ve l'avevo detto!",xò penso che la libertà d'espressione sia un diritto di tutti,e se i politici nn reggono le critiche e la satira che si ritirino,non è obbligatorio fare politica!sono personaggi pubblici,nn privati.parlare di diffamazione mi sembra esagerato.se uno non può dare più un parere senza avere un editore alle spalle,stiamo freschi,allora che senso ha avuto,per voi,aprire un blog prima di questa legge?
Scritto da: simona | 20/10/2007 a 10:14
vi preoccupate tanto dei bolli,io più dell'aspetto della censura,guarda un po'!
Scritto da: simona | 20/10/2007 a 10:14
Alex, purtroppo cliccando sul link non appare il sito...
provo io a inserire il link per la petizione:
http://www.petitiononline.com/noDDL/
Scritto da: caramella-fondente | 20/10/2007 a 15:12
Non ho letto tutti i commenti. La notizia di oggi é che si stanno rimangiando il DDL, quindi non era per niente bello.
Scritto da: ma.ni | 20/10/2007 a 19:09
Un errore da correggere" Con queste parole Paolo Gentiloni, ministro delle Comunicazioni, ammette sul suo blog che è giustificato l'allarme suscitato dalla norma sulla registrazione dei siti internet inserita nel disegno di legge di riforma dell'editoria proposto da palazzo Chigi. Una presa di posizione che segue le assicurazioni date ieri dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Ricardo Levi sul fatto che l'esecutivo non intende in alcun modo censurare internet.
Scritto da: luciano / idefix | 20/10/2007 a 19:20
Oggi sul suo blog iani Cuperlo scrive :"(...) mi sono permesso di “andare alla fonte” e ho cercato al telefono Ricky Levi (che per altro è persona garbata, disponibile e assai poco aderente al profilo del censore). Dunque, Ricky Levi mi ha spiegato che lo spirito (e la lettera) del Ddl non intende assolutamente limitare l’autonomia e la libertà delle migliaia e migliaia di bloggers sparsi nella rete. Chiunque (io sono uno dei tanti) ha aperto o intende aprire un blog e usarlo per alimentare la libera discussione con chiunque lo voglia continuerà indisturbato a farlo. Per capirci senza alcun obbligo di registrazione al Roc (il Registro degli Operatori della Comunicazione), senza pagare neppure un centesimo di tassa e senza nessun’azione censoria (preventiva o repressiva) nei confronti del “padrone” del blog. La legge intende, invece, favorire l’obbligo della registrazione per i soli operatori professionali del mercato editoriale così da ottenere una mappa aggiornata del mercato stesso. Per altro demandando all’AgCom (l’Autorità Garante per le Comunicazioni) la regolamentazione dei criteri da adottare per le registrazioni. Ora, capisco che parlando di Internet e blog la distinzione tra operatore professionale e singola persona (come nel caso mio e di molti) sia piuttosto difficile da definire. Ma, se capisco bene, è appunto per questo che il governo intende affidare all’Autorità Garante il compito di “vigilare sul mercato e di stabilire i criteri per individuare i soggetti e le imprese tenuti ad iscriversi al Registro degli Operatori”. Devo dire che la lettura delle agenzie (e soprattutto la conversazione con Ricky) mi hanno rassicurato. Ora, non trattandosi di un Decreto ma di un Disegno di legge, il Parlamento avrà tutto il tempo per approfondire il testo ed eventualmente correggerlo al fine di evitare ogni equivoco o ambiguità. Quella che mi pare non vi sia davvero è una presunta volontà liberticida del governo di centrosinistra.(...)"
Scritto da: marino | 20/10/2007 a 21:15
Infatti. Io non avevo parlato di legge liberticida, non mi ero messo a gridare contro il "governo che censura!".
Mi ero allarmato perchè il testo mi pareva pericoloso ed era importante far sentire la protesta dei cittadini e dei bloggers.
Ma più che altro sono convinto, ancora una volta, che il governo comunichi in un modo sciagurato e disastroso. Perchè avrebbero dovuto rendersene conto: il decreto avrebbe creato allarme e malcontento. E allora bisognava chiarire subito che non c'era nessuna volontà censoria.
Scritto da: luciano / idefix | 20/10/2007 a 21:34
Sia Gentiloni che Di Pietro hanno praticamente chiesto scusa per non aver rilevato gli errori contenuti nel testo della legge. Hanno promesso di intervenire in merito.
E' confermato da entrambi che il testo, così com'è, è pericoloso e che nessuno dei ministri lo ha evidentemente letto con attenzione prima di approvarlo.
Scritto da: VQ | 21/10/2007 a 00:40
E SE NON L'HANNO LETTO NEMMENO,MI SEMRA ANCORA PIU' GRAVE!SIAMO ALL'ASILO O IN PARLAMENTO?
Scritto da: simona | 21/10/2007 a 09:43
Io credo che noi Bloggers dovremmo considerare che siamo parte in causa. Se non vogliamo solo "subire" dovremmo studiare - noi stessi - una proposta che ci vada bene e poi presentarla. Se ci limitiamo a dire solo NO...restiamo inconcludenti.
Io non sono contraria ad una regolamentazione: il tutto sta in Quale Regolamentazione per Noi Stessi ? Ad es. Una specie di "Firma Autorizzata con dati certi" del Responsabile del Blog sul tipo Posta Certificata...che ne dite ?
Scritto da: P@ola | 21/10/2007 a 11:18
Quello che dice P@ola mi sembra sensato.
Nel mondo dei blog, tra la censura (come in Cina o in Egitto) e l'anarchia (come in Europa o negli Usa), bisognerebbe inventare delle soluzioni intelligenti. Che salvaguardino sia la libertà sia la responsabilità.
Scritto da: luciano / idefix | 21/10/2007 a 12:58
Sono ripassata e...sono delusa. Speravo che qualcuno più esperto di me in Web avesse fornito un "modo di fare" tecnico,una regola facilmente attuabile e proponibile.
Invece niente.
Tutti sempre pronti a criticare ma poi a rimboccarsi le maniche...mai.
Uffa!
In fondo ci interessa tutti! Per dirla in termni di Leadership "We are part of the problem, here!"
Scritto da: Paola49 | 21/10/2007 a 18:15
Paola49 non è altro che la mia email. Come cavolo sia uscito Paola49 invece che [email protected] cielo solo lo sa...
Scritto da: P@ola | 21/10/2007 a 20:41
Vorrei pensarci con calma.
Non è mica facile inventarsi una normativa su due piedi.
Scritto da: luciano / idefix | 21/10/2007 a 21:48
La via più facile è proprio che si realizzi quest'ultima sconcezza. Ho scritto un post su questo argomento e son giunto proprio a questa conclusione. Oggi il mio blog ha compiuto un anno spero davvero che possa continuare ad andare avanti visto che per me è una passione irrinunciabile. Un abbraccio, Fabio
Scritto da: Fabio | 21/10/2007 a 21:52
C'è anche qualche sorpresina in più...
"Deposito legale obbligatorio per i siti"
http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=3081%20target=
Scritto da: P@ola | 22/10/2007 a 07:52
Sul "deposito legale": è un testo del 2004 e prevedeva l'emanazione di un regolamento attuativo entro sei mesi. Cosa che mi pare NON sia stata fatta.
Scritto da: luciano / idefix | 22/10/2007 a 09:37
Secondo me questa legge non passerà, non così come è congegnata. E comunque: chi mi proibisce di aprire un blog su una piattaforma estera, non soggetta alle leggi italiane?
Scritto da: offender | 22/10/2007 a 09:41
Pare ormai evidente che il testo verrà modificato, proprio per evitare ripercussioni censorie insensate, soprattutto sui blog.
Scritto da: luciano / idefix | 22/10/2007 a 12:18
La rete si autodifende.
Se in Italia non posso aprire un blog vado all'estero.
Se vengono filtrati i siti stranieri useremo il web tunnelling. Se si censurano i contenuti (in Cina hanno bisogno di 25000 censori per farlo) andiamo tutti su freenet. A quel punto resta solo il taglio dei fili del telefono.
Il DDL dimostra solo la totale incompetenza tecnica di chi l'ha pensato.
Sandro.
Scritto da: Sandro | 25/10/2007 a 18:13