Ieri sfottevo Panorama che pubblica in otto volumi la Storia d'Italia dal 1940 a dopodomani di Bruno Vespa, scritta direttamente dal salotto grondante sangue della casa del prossimo omicidio di provincia.
E allora oggi, per rifarci la bocca, vi suggerisco uno storico degno di questo nome: si tratta di Guido Crainz (nato a Udine nel 1947, docente all'università di Teramo). Di recente è uscito da Donzelli un suo piccolo ed eccellente libretto, L'ombra della guerra, dedicato al 1945, anno drammatico e decisivo, sul quale si fa molta facile (e venduta) propaganda (pensate a uno come Pansa). Invece Crainz racconta l'immediato dopoguerra con grande competenza, lucida passione e rigoroso equilibrio. Gli stessi elementi usati per un altro splendido volumetto (Il dolore e l'esilio. L'Istria e le memorie divise d'Europa) del 2005, che metteva in scena le prolungate tragedie del confine orientale, dal fascismo alle foibe, cercando di capire i diversi punti di vista di italiani, sloveni, croati, austriaci, tedeschi, serbi.
Ma Guido Crainz ha pubblicato anche volumi di maggiore mole, più ampi e complessi: sempre con Donzelli, Storia del miracolo italiano (Culture, identità, trasformazioni fra anni cinquanta e sessanta) del 1996 e Il paese mancato (Dal miracolo economico agli anni ottanta) del 2003. Opere che utilizzano le fonti più disparate (i film, le canzoni, i rapporti dei prefetti e della polizia, i giornali politici, la letteratura, la televisione, le tabelle economiche, le voci dei testimoni) per provare a comprendere alcuni nodi fondamentali dell'Italia.
In più (a differenza di troppi storici accademici) Crainz sa scrivere in modo leggibile. Non ci descriverà che, al momento del voto della legge tal dei tali, il parlamentare Piripicchio indossava un paio di mutande blu intonate ai calzini, anch'essi blu, che gli erano stati regalati dalla moglie Isabella il giorno prima per farsi perdonare una scappatella con il collega di partito Pinzarelli. Ma (essendo uno storico e non un collezionista di cazzatielle) cercherà di spiegarci l'importanza della legge tal dei tali.
Fa piacere sapere che ogni tanto c'è qualcuno che cerca di spiegarci la nostra storia senza inutili orpelli, andando al sodo: in tempi in cui il sensazionalismo e la capziosa invenzione la fanno da padroni è veramente una perla rara. Se ti capita, passa a trovarmi su Metamorphosis. Un abbraccio, Fabio.
Scritto da: Fabio | 07/10/2007 a 08:49
sto leggendo "il paese mancato". Molto interessante
Scritto da: Manfredi | 07/10/2007 a 13:13