“Un libro da leggere!” esordisce il neo-segretario del Partito Democratico Bruno Zvech. Comida sta per tendergli 2666 del cileno Roberto Bolano, poi capiamo: Zvech vuole consigliarci qualcosa che è particolarmente piaciuto a lui.
“Il cammello e la corda di Domenico Seminerio”
Mai sentito.
E’ un piccolo ma bellissimo romanzo. Fidatevi.
Intanto, domenica 14 ottobre si è fidato di lei il 55% dei 56.000 che hanno votato nel Friuli-Venezia Giulia. E sa come vorremmo fare quest’intervista?
Parlando anche di letteratura? Perchè mi piacerebbe molto: col mestiere che faccio, è difficile mantenere la salute mentale e allora ogni sera, prima di dormire, leggo almeno un’ora.
Ai libri arriveremo dopo. Ma abbiamo pensato a questa formula. Lei è stato eletto dai cittadini attraverso le primarie. E allora anche le domande le arriveranno da una specie di primarie fatte sul blog di Comida. Che ha invitato i propri lettori a farsi avanti per chiederle quello che volevano. E adesso noi le riportiamo pari pari le domande.
Sono curioso.
La prima è questa. L’organizzazione del Partito Democratico afferma che domenica in Italia i votanti sono stati più di tre milioni e mezzo. Quali garanzie esistono che la cifra non sia gonfiata?
I nomi, cognomi, i recapiti e le ricevute dei votanti, che hanno tutti versato almeno un euro di contributo.
Ma chi può verificarli, questi elenchi?
Sarebbe davvero bizzarro che, nel nome di una malintesa trasparenza, noi consegnassimo alla coalizione avversaria i tabulati con gli elenchi dei nostri sostenitori. In realtà, a dimostrare l’esistenza dei tre milioni e mezzo, basta il fenomeno non virtuale ma fisico delle file di persone in carne e ossa alle sedi e ai gazebo. Una rappresentazione plastica, non certo un bluff. E a me piacerebbe moltissimo che anche il centro-destra scegliesse i propri dirigenti così, con lo strumento libero e democratico delle primarie. Sarebbe un vantaggio per tutto il paese.
Il voto era su liste bloccate, senza la possibilità di esprimere preferenze. Le pare giusto?
In realtà sì. Perchè così siamo riusciti a ottenere qualcosa che, con le preferenze, non sarebbe stato possibile: la presenza di tante donne. Ad esempio, nell’assemblea costitutiva della nostra regione saranno la metà degli eletti. Vi domando: sarebbe stato possibile senza le liste bloccate?
Anche tra chi è andato a votare, tanti restano dubbiosi e pieni di perplessità. Ad esempio a molti sembra che il Partito Democratico sia incerto sui temi della laicità. Altri dicono che alla fin fine siete soprattutto un’alleanza tra ex. Ex-democristiani ed ex-comunisti.
Io ho un percorso diverso: non ho partecipato...non è un torto nè un merito ma solo un dato di cronaca personale...alla storia gloriosa e tragica del PCI.
A proposito...com’è entrato in politica? Cosa l’ha spinta?
Facevo l’insegnante e per caso sono entrato in contatto con alcuni esponenti di spicco della CGIL Scuola, finendo coinvolto sempre più in attività sindacali. Poi sono diventato segretario della CGIL, consigliere regionale dei Democratici di Sinistra...
Torniamo ai dubbi sulla laicità del Partito Democratico.
Finite le ideologie sono rimasti i valori e io, noi, abbiamo una bussola: i diritti di cittadinanza e la libertà delle persone. E mi rendo conto che proprio su questi temi la discussione si fa sempre appassionante, perchè tocca gli affetti, le relazioni, i progetti di vita di tutti. Accanimento terapeutico, ricerca scientifica...la vita media si sta allungando continuamente. Ma siamo sicuri che una vita lunga sia sempre e comunque un vantaggio? Adesso voi mi direte che ho recitato una bella poesia e mi domanderete come si fa a tradurre queste parole in atti politici veri e propri.
Appunto. Come si fa? Anche una legge blandissima come i Dico è rimasta nei cassetti del Parlamento.
La laicità delle istituzioni è l’unica garanzia per chi crede e per chi non crede. Siamo d’accordo?
Certamente.
Bene, ma queste sono parole del cardinale Tettamanzi. E allora su questo terreno si può trovare una sintesi, un accordo.
Una lettrice critica che voi abbiate costruito il PD mettendo insieme solo DS e Margherita, lasciando fuori Rifondazione, socialisti, Di Pietro, Comunisti italiani, Verdi eccetera.
Eh no! La proposta è stata rivolta a tutti i riformisti del nostro paese. Se poi non hanno voluto partecipare non dipende solo da noi. O no? Io avrei avuto un grandissimo piacere se in particolare la cultura socialista avesse voluto lavorare con noi a questo progetto. Che comunque non è finito con le primarie del 14 ottobre ma continuerà nei prossimi mesi e anni e dunque ci sarà modo e tempo per allargarlo.
Lorenzo ha tredici anni e vuol sapere se adesso lei farà l’aiutante di Walter Veltroni.
Domanda simpatica. Rispondo che cercherò di essere l’aiutante delle persone. Non solo di quelle che mi hanno eletto.
Un lettore chiede qual’è il suo tornaconto.
Prima di tutto la curiosità: studiare e agire, poter tradurre le idee e le teorie in atti concreti. E in particolare lavorare a una delle grandi scommesse di questi decenni, la riorganizzazione del welfare. A partire dal reddito di cittadinanza, che sarà finanziato dalla Regione grazie alla redistribuzione del Pil.
E i soldi vengono fuori da dove?
Da un maggiore gettito fiscale, che non deriva da aumenti delle imposte ma da un maggiore sviluppo.
Una lettrice chiede se il Partito Democratico è di centro o di sinistra.
Potrei rispondere con una formula usata e abusata.
Che siete di centro-sinistra.
La sapete anche voi. In realtà siamo un partito nuovo. Ma ciò non significa sciogliere le storie, le passioni, le idee che ciascuno di noi ha. Vuol dire una cosa diversa: metterle a confronto per cercare di arrivare a una sintesi che prima non esisteva.
Ci crede per davvero?
Se no, non sarei qua.
Una domanda è se andrà da Vespa.
No. Primo perchè non mi inviterebbe. E secondo perchè tra i miei difetti non c’è la mondanità.
Quali sono i suoi modelli politici?
Più che agli uomini, cerco di ispirarmi alle idee. E allora se penso alla solidarietà mi viene in mente un dirigente politico e un uomo come Giuseppe Di Vittorio, che fu segretario generale della CGIL. Alcune sue analisi sono ancora valide, come la grandissima attenzione che dava alle persone in un’epoca in cui la sinistra era carente sul versante dei diritti individuali.
Restiamo al sindacato. Ci si lamenta di un fatto. Che di solito, in televisione, in Parlamento e sui giornali, la sinistra è fiacca nelle risposte a una destra aggressiva e tracotante. Che insomma porgete troppo spesso l’altra guancia. Come risponde?
Che porgere l’altra guancia può essere giusto. Ma alla terza...Uno dei drammi dell’Italia è che questa destra straparla anche perchè non ha memoria. E così si permette di accusare il governo Prodi per inadempienze commesse dal governo precedente.
C’è chi protesta per il risultato del referendum indetto da CGIL, CISl e UIl. Non si capacita che, malgrado la stragrande maggioranza di voti a favore del sì, la cosiddetta sinistra radicale continui a insistere solo sulle ragioni del diciotto per cento di contrari. Come se l’ottantadue per cento di favorevoli valesse di meno.
Una democrazia compiuta deve decidere. Certamente va capito il malessere di chi ha votato no, ma i cinque milioni di votanti a quel referendum non si possono discutere: sono stati una grandissima prova di partecipazione democratica. L’esito è chiaro e non si può pensare che per decidere si debba ottenere il cento per cento dei consensi.
Quali libri sono stati decisivi nella sua vita?
Come si può rispondere citando un titolo o uno scrittore? Potrei dire che, si sia credenti oppure no, il libro dei libri è la Bibbia. Ma l’Italia non sarebbe l’Italia senza la Divina Commedia...ce l’ho in nove edizioni. Potrei dire che nel Novecento Gadda è insuperato come costruzione linguistica. E potrei dire che io sarei orfano senza Svevo. E che Saba mi commuove più di Ungaretti. Che quando Canetti ottenne il Nobel sentii quel premio come se fosse mio, perchè un romanzo come Auto da fè è grandioso. Però Musil è forse il più elegante prosatore del Novecento. Potrei dire che ho letto tre volte la Recherche di Proust perchè volevo capire. Potrei dire che un grande intellettuale non solo scientifico ma anche politico fu Basaglia e che Franco Rotelli va ancora oltre. Ma la letteratura è anche divertimento. Come quando per vedere se aveva ragione Umberto Eco che suggeriva questa interpretazione, lessi i romanzi di 007 secondo l’estetica dell’ecole du regard di Alain Robe Grillet.
Dovendo citare un solo titolo?
L’ironia e la tragica grandezza di Carmelo Bene nel suo “Sono apparso alla Madonna”
Torniamo alla politica vera e propria. Una lettrice vuol sapere la sua posizione sulle energie alternative.
Sono per incrementare tutte le fonti rinnovabili. Però bisogna sapere che ciò non sarà sufficiente e che è illusorio far credere che possa bastare. Sarebbe prendere per i fondelli i cittadini. Il petrolio inquina e comunque durerà ancora poco, il carbone inquina, le biomasse...Ho letto rapporti Onu sui carburanti biologici: ci sono multinazionali che acquistano terreni in Africa. Bisogna fare attenzione a come si attuano principi che magari sono giusti ma rischiano di sconvolgere negativamente gli assetti mondiali, sia economici, ambientali che sociali.
E allora?
Il gas è una, ripeto una, delle soluzioni energetiche. Bisogna lavorare in questa direzione attraverso la politica e la sicurezza. E’ probabile che la tecnologia futura riparerà i danni causati dalla stessa tecnologia. Ma il vero dramma, la vera catastrofe allarmante è un’altra.
Quale?
Nel corso dei millenni e delle innumerevoli variazioni che ha subito, la Terra ha sempre avuto una costante: lo spazio a disposizione che non è mai cambiato. Nel 2050 saremo nove miliardi. Se io fossi ancora vivo, dove metterei il mio 45 di piede? Il nuovo mondo sono la Cina e l’India: tantissimi, età media bassa, culture lunghe che vengono da lontano e che non sono messe in discussione, un rapporto con la morte diverso dal nostro...per loro fa parte della vita. Sono due miliardi e mezzo. Cinque miliardi di mani. Pensate se ci daranno uno schiaffo. Cinque miliardi di schiaffi...
Il futuro si gioca nel rapporto, pacifico e intelligente, che riusciremo a costruire con Cina e India.
Passiamo dal mondo alla piccola provincia. Il presidente della Regione Riccardo Illy è triestino, il segretario del Partito Democratico è lei che è triestino. Il centro-sinistra non rischia di essere sbilanciato verso Trieste?
Quest’idea secondo cui l’origine localistica debba creare automaticamente vantaggi oppure svantaggi contro gli altri è veramente un rimasuglio di un’epoca arretrata. Cerchiamo piuttosto di frequentare il futuro. Tra poco cade il confine politico nazionale tra Italia e Slovenia, ma i confini mentali sono sempre i più difficili da abbattere. Prima vi dicevo dei cinesi. Quando vengono in vacanza in Europa e vanno a Monaco di Baviera, dicono “vado al mare”, perchè per loro le nostre distanze sono insignificanti. Sarei proprio curioso di spiegare ai cinesi, o agli indiani, le piccole baruffette di cortile fra triestini e udinesi.
Ultima domanda: ma chi glielo fa fare a fare il politico?Vi dicevo prima: la curiosità e la voglia di mettere in pratica gli ideali. Però senza il sostegno di uomini e donne in carne e ossa non lo farei. Per me la politica è anche relazioni, affettività.
Ma ogni tanto mia mamma mi domanda: “ma profesor no iera de più?”
Walter Chiereghin
Luciano Comida
Con le domande dei bloggers: Marino, Walter, Tatjana, Emma, Dicolamia, Ma.ni, Rino, Simona, Gcanc, Dario, Artemisia, Ivan, Tatjana, Lucia, Eeka, Nicola, N.
ma che bella cosa hai fatto, Luciano.
Stavo aspettando con trepidazione.
Grazie mille per la voce che e' arrivata dove non sarebbe mai potuta arrivare.
Quanto alle risposte posso dirtelo con franchezza? Non sono all'altezza delle domande e di chi le ha poste con sagacia, costruendo questa intervista nel modo davvero piu' "democratico" possibile.
Scritto da: emma | 31/10/2007 a 09:28
Ha risposto da politico.
Scritto da: offender | 31/10/2007 a 10:26
Complimenti! Un'intervista da leggere tutta d'un fiato.
P.S.:Non ho ancora ricevuto il pdf di Konrad... è normale?
Ciao ciao
Scritto da: Nicola | 31/10/2007 a 11:46
Nicola: se tra un paio di giorni non dovesse arrivare, dimmelo e te lo faccio rimandare.
Scritto da: luciano / il ringhio di Idefix | 31/10/2007 a 14:44
Grazie, Luciano. Ottimo lavoro! Sulle risposte, beh, mi sembrano di buon senso anche se ovviamente limitate. Non avevo pensato al vantaggio dei posti alle donne grazie alle liste bloccate. Suona un po' di scusa. Comunque...
Come suona di scusa dire che le energie alternative non basterebbero. Non bastano di certo, ma intanto bisogna incentivarle soprattutto la principale fonte alternativa: IL RISPARMIO ENERGETICO (Pallante docet).
Grazie ancora. Ciao!
Scritto da: Artemisia | 31/10/2007 a 15:22
Mi interessava la domanda sulle energie rinnovabili a cui ha risposto da politico. Da politico poco interessato al tema. Poi se ho tempo approfondisco...
Ivan
Scritto da: Ivan | 31/10/2007 a 15:28
Grazie per aver pubblicato le risposte. Concordo sul fatto che siano molto politiche, ma come pretendere di piú. Sará alla prova dei fatti che si potrá giudicare. Tienici informati.
Scritto da: ma.ni | 31/10/2007 a 18:43
Hello!
Nice site ;)
Bye
Scritto da: atrottsut | 13/02/2008 a 08:35
Thank you. And bye to you.
Scritto da: luciano / idefix | 13/02/2008 a 09:52