La mia amicissima Gea è arrabbiata e ha scritto a vari giornali (oltre che al Ministero della Salute) questa lettera:
Ma voi lo sapevate che non esiste un database nazionale dei microchip
dei cani? e che se un cane si perde o viene ritrovato in una zona che
non sia quella dell'asl di pertinenza ci si deve rimettere alla buona
volontà degli operatori del canile per risalire al proprietario in un
incrociarsi frenetico di telefonate ed email? L'ho scoperto in questi
giorni, avendo ritrovato una giovane pastorella tedesca impazzita di
paura. Ora io mi chiedo che senso abbia fare una legge contro
l'abbandono quando basta uscire dai confini della propria regione(per
maggiore sicurezza) per garantirsi l'impunità. Non è una questione di
fondi perché l'operazione sarebbe estremamente semplice e a costo quasi
zero. Probabilmente trattasi delle famigerate competenze, che per
l'ennesima volta vanno ad inficiare lo scopo di un legge nata con le
migliori intenzioni ma poco buon senso.
Così com'è il chip non risolve niente, e se smarrissi uno dei miei cani
farei più affidamento sulla buona vecchia medaglietta o sul passaparola
via telefono e internet.
Un sito che può aiutare: http://www.animalipersieritrovati.org/index.htm
ogni giorno di più credo che il buon senso stia diventando fantascienza!...e purtroppo anche questo ne è un esempio! ciao
Scritto da: giugiu | 01/10/2007 a 18:29
Penso che siano delle direttive venute dalla UE: anche noi, anche se siamo "extracomunitari" abbiamo dovuto adeguarci ... adeguare i nostri cani e gatti.
Scritto da: Yubi | 02/10/2007 a 05:53
ti ho copiato, citandoti, OVVIO!, la foto dei monaci birmani, vieni a vedere come l'ho accostata...
Tereza, mi scusi?
Scritto da: Tereza AVVISA!!! | 02/10/2007 a 09:27
Scusarti per un piacere?
Scritto da: luciano / il ringhio di idefix | 02/10/2007 a 18:23
Io l'ho scoperto trasferendomi, con cane al seguito, dalla Campania alla Lombardia. Ho dovuto iscrivere il mio Joy all'anagrafe della mia città ed effettivamente al momento non c'è modo per incrociare i dati da una regione all'altra. Del resto, non lo fasnno per gli umani, figurati se investono per gli animali.
Scritto da: Finazio | 03/10/2007 a 22:21
Ciao, sono Rodolfo scrivendovi dell'altra parte dal mondo, Valparaíso Chile. Abbiamo in questa cittá un problema grandissimo con i cane di strada. Sto facendo una ricerca personale per capire quale sarebbe il migliore metodo per controllare i cane di strada. In Cile i cane sono rispettati ed sarebbe dificile dare come soluzione ammasarli a tutti. Vorrei sapere da quando voi usate il chip, se funziona bene, i costi, etc. Sono andato nell'Italia l'anno scorso , per quello "parlo" Italiano. grandissimo paese. saluti a tutti e se c'é qualcuno che mi vuole aiutare grazie mille
[email protected]
Scritto da: Rodolfo | 28/05/2009 a 08:05
Ciao a te. E' bello sapere che qualcuno legge il blog anche dal Cile (conosci lo scrittore cileno Roberto Bolano? A me piace tantissimo e ne ho parlato più volte, anche qui sul blog). Complimenti per il tuo italiano.
Dopo ti scrivo al tuo indirizzo.
Ma intanto, due cose.
1) Il costo del microchip non lo ricordo (i due cani furono registrati sette anni fa) ma mi sembra sia assai modesto.
2) In Italia i cani randagi (o di strada) sono un grosso problema al sud, dove purtroppo il fenomeno dell'abbandono è molto diffuso. Come controllarli? Affidarli a canili gestiti dalle amministrazioni locali o comunque da enti che diano garanzie. Se non vengono adottati, sterilizzarli. I rischi del randagismo sono vari: i cani abbandonati si mettono in branco e, nel giro di qualche generazione, ritornano verso la condizione dei lupi. Poi vi è il rischio forte di aggressioni e di incidenti stradali causati dai cani. Ed è tutta la loro condizione di "poveracci senza affetto" a non essere totterabile. Ma la colpa degli abbandoni è solo ed esclusivamente nostra, umana.
Scritto da: luciano / idefix | 28/05/2009 a 08:45